20 Novembre 2024 07:17

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20 Novembre 2024 07:17

Arresto Toti: le intercettazioni svelano un sistema di potere. “Risolto il problema a tuo figlio, ora ci sono le elezioni e abbiamo bisogno di una mano”

In breve: Nell'ordinanza le durissime parole del giudice: "Pericolo attuale e concreto che l'indagato possa reiterare, in occasione delle prossime elezioni, analoghe condotte corruttive, mettendo la propria funzione al servizio di interessi privati in cambio di utilità per se o per altri".

“Pericolo attuale e concreto che l’indagato commetta altri gravi reati della stessa specie di quelli per cui si procede e, in particolare, che possa reiterare, in occasione delle prossime elezioni, analoghe condotte corruttive, mettendo la propria funzione al servizio di interessi privati in cambio di utilità per se o per altri”. Così il Gip del Tribunale di Genova, in un’ordinanza di oltre 600 pagine,giustifica la misura cautelare degli arresti domiciliari, con l’accusa di corruzione, per il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

“Al riguardo – aggiunge il giudice – si osserva che, in occassione e in concomitanza di ciascuna delle quattro competizioni elettorali che si sono susseguite nell’arco temporale della presente indagine, Savona (ottobre 2021), Genova (giugno 2022), politiche (25 settembre 2022), Ventimiglia e Sarzana (maggio 2023), Toti, pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori (gli Spinelli e Moncada).

In alcuni casi era lo stesso Toti a chiedere esplicitamente il finanziamento, promettendo al privato comportamenti o provvedimenti a lui favorevoli o addirittura ricordandogli di aver fatto la “propria parte” e quindi di aspettarsi una “mano” in vista delle elezioni”.

Arresto Toti: le intercettazioni svelano gli accordi tra Toti, Spinelli e Moncada (Esselunga)

Le intercettazioni

Toti-Spinelli

Il Terminal Rinfuse

Il gudice, per giustificare la misura cautelare, cita anche diverse intercettazioni, telefoniche e ambientali.

Il 17 settembre 2021 Giovanni Toti e l’imprenditore Aldo Spinelli discutono del rinnovo della concessione delle aree ex Enel e, in particolare, del Terminal Rinfuse nel porto di Genova, uno dei filoni chiave dell’intera indagine. Spinelli chiede un rinnovo trentennale, trovando l’opposizione di una parte dei membri del Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.

Toti: “Il 29 va la tua roba…ricordati che io sto aspettando anche una mano…eh?”. Spinelli: “Ma anche l’Enel”. Toti: “Si, ma ci dobbiamo vedere dai”.

Toti rassicura ancora Spinelli il 20 settembre (“il 29 è tutto a posto non ti preoccupare“) e il 28 (“domani va tutto eh…va la proroga…però ti devo venire a trovare che qua se no finiscono le elezioni“).

Il 29 settembre la proroga non passa per via dei dubbi di una parte dei membri del Comitato di Gestione dell’Autorità Portuale. Da quel momento gli inquirenti contestano a Toti continue pressioni per sbloccare la pratica.

In una conversazione del 13 ottobre con Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Toti definisce Andrea La Mattina, avvocato che ha espresso dubbi (insieme a Giorgio Carozzi e Cristoforo Canavese) sulla proroga “un ragazzetto saccente dello studio ‘Erede Bonelli’ […] un ragazzetto che sperava di entrare in autorità portuale e avere un minimo di visibilità […] si compra con una carta unta, basta dargli un minimo di considerazione”.

Secondo gli inquirenti Toti continua a esercitare pressioni nonostante abbia compreso le reali motivazioni “totalmente speculative e prive di una ricaduta positiva sullo sviluppo portuale” che spingono Spinelli a chiedere una proroga trentennale (“tra cui ottenere un incremento del valore dell’impresa in vista di una prossima cessione“).

Significativa in questo senso, secondo gli investigatori, la conversazione del 29 novembre con Signorini e Matteo Cozzani (capo di gabinetto) nel corso della quale Toti dice: “E’ chiaro che da un punto di vista logico c’è un’aporia, questa qua è una follia e quindi poi ha ragione quel poveretto che abbiamo messo in Comitato, che è un avvocaticchio del cazzo (Andrea La Mattina, ndr) che se si investe 1 miliardo per fare full containers (la diga foranea, ndr) non si può dare 30 anni a uno che fa carbone”.

Il 2 dicembre 2021 il Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale approva la proroga trentennale del Terminal Rinfuse al Gruppo Spinelli con il solo voto contrario di Cristoforo Canavese (in una telefonata con Signorini Spinelli dirà “vedrai che fine gli faccio fare”).

Successivamente al via libera alla proroga gli inquirenti tracciano quattro versamenti da 10 mila euro del Gruppo Spinelli a favore del Comitato Giovanni Toti-Liguria. Il 9 dicembre 2021, a versamenti effettuati, nel corso di una telefonata con Aldo Spinelli, Toti lo ringrazia. “Grazie di tutto, eh? Aldino!”. Per gli investigatori è un’altra prova dell’accordo tra il Governatore e l’imprenditore.

La spiaggia di Punta dell’Olmo

Il 15 febbraio 2023 Toti chiama Spinelli. L’argomento, questa volta, è la spiaggia di Punta dell’Olmo a Savona, che il Gruppo Spinelli voleva trasformare da pubblica a privata. In particolare il Governatore informa l’imprenditore di aver risolto il problema relativa al Piano Casa di Celle Ligure.

Toti: “Guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano casa di Celle ora facciamo la pratica, si può costruire….Abbiamo risolto stamattina…quando mi inviti in barca? Così parliamo un po’ che ora ci sono le elezioni, c’abbiamo bisogno di una mano”.

Le elezioni

In altri casi, erano gli imprenditori stessi a prendere l’iniziativa, come nella conversazione del 03.05.2022 in cui Aldo Spinelli ricordava “maliziosamente” al Governatore l’imminenza delle elezioni, stimolando così l’immediata richiesta di finanziamento da parte del pubblico ufficiale.

Aldo Spinelli: “Ma speriamo… Ma vediamoci un po’! Poi, adesso, va beh, pensate alle elezioni, voi, io pen… “. Toti: “N000, ora ti vengo a trovare! Ti vengo a trovare che non sono ancora venuto prima delle elezioni, organizziamo”. Spinelli: “Eh va beh, dai! Però devi…“. Toti: “Ma dove mangiamo? Che non hai la barca te?”

Toti-Moncada (Esselunga)

Francesco Moncada (consigliere cda Esselunga), secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo aver esplicitamente chiesto aiuto a Toti e a Cozzani (capo di Gabinetto di Toti) al fine di sbloccare una sua pratica ferma in Regione (l’apertura di un punto vendita a Sestri Ponente) e di agevolarne un’altra (apertura di un altro punto vendita a Savona), dopo aver ottenuto e verificato il loro effettivo intervento, manifestava la propria soddisfazione “siamo tutti molto contenti” e si offriva di effettuare un finanziamento occulto.

Il 17 marzo del 2022, nel corso di un incontro nell’ufficio del Presidente Toti con Cozzani e Maurizio Rossi (editore di Primocanale) Moncada chiama Renato Brunetta, all’epoca Ministro per la Pubblica Amministrazione. “Senti Renato io sono nella mani di Giovanni per questi due supermercati qua e…per cui se vogliamo mettere il tuo vino devi parlare con Giovanni”.

Toti, secondo gli inquirenti, si interessa delle pratiche di Esselunga. Sempre il 17 marzo, quando Moncada lascia l’ufficio del Governatore dice: “Allora siamo a posto così”. Toti: “Yes“. Moncada: “Siamo a sistema”. Toti: “Siamo allineati su tutto“. Moncada: “Anche su Savona?”. Toti: “Yes“.

Secondo gli investigatori la presenza di Moncada negli uffici della Regione Liguria aveva lo scopo di richiedere un intervento del Presidente Toti e del suo Capo di Gabinetto Cozzani finalizzato all’ottenimento o comunque alla facilitazione nel rilascio dei permessi per la realizzazione di uno dei due nuovi supermercati Esselunga e, in particolare, a sbloccare la pratica di apertura del supermercato Esselunga a Sestri Ponente ferma presso gli uffici regionali per l’assenza di un parere favorevole dell’ufficio regionale della difesa del suolo.

Toti e Cozzani, secondo il quadro accusatorio, si sarebbero messi subito al servizio dell’imprenditore, rendendosi disponibili a interessarsi alla soluzione della questione e, in particolare, Cozzani si sarebbe messo subito in contatto con il geometra di Esselunga (Gianluca Tamborini) per comprendere il problema, ricevere dettagli sulle criticità rilevate nel corso del procedimento di autorizzazione (“chi è il vostro progettista … posso avere un riferimento?“) e farsi inviare la lettera di integrazione richiesta dall’Ufficio Difesa del Suolo. Conseguentemente all’ottenimento di tale disponibilità da parte di Cozzani, Moncada avrebbe manifestato l’intenzione di sostenere la compagna elettorale a sostegno della candidatura di Marco Bucci quale candidato Sindaco alle prossime elezioni amministrative di Genova, a patto che ciò fosse avvenuto con modalità “non palesi”, sfruttando la pubblicità già in essere per Esselunga.

Per tale motivo sarebbe stato interessato Maurizio Rossi, editore di Primocanale, il quale si sarebbe accordato con Cozzani e Moncada per la concretizzazione di un contratto di ridotto valore (5 mila euro) per giustificare l’effettuazione di passaggi promozionali a favore del candidato Sindaco Marco Bucci , sostenuto dalla lista “Liguria al centro-Toti per Bucci”, sul maxi-schermo posizionato sulla sommità della “Terrazza Colombo” di Genova, a fronte del quale sarebbero stati proiettati un numero di passaggi superiore rispetto a quelli contrattualmente stabiliti, utilizzando a tale scopo una parte degli spot pubblicitari pagati dalla catena di supermercati Esselunga.

Il sistema, secondo gli inquirenti, era quello di pagare occultamente la pubblicità della campagna elettorale di Bucci, in realtà la lista Liguria al Centro Toti per Bucci, facendola però risultare come una campagna pubblicitaria per Esselunga.

Moncada: “allora il tema qual è, che come sai molto meglio di me facciamo della pubblicità bellissima…inc..,sianto tutti molto contenti siamo tutti ecc. ecc.. io stavo pensando nel mio ..inc…, se tutti mi danno qualche cosa tutto migliora, Bucci, non…domanda… non possiamo togliere qualche cosa a noi e mettere Bucci però bisogna farlo bene… come facciamo a dare… in sintesi… come facciamo ..inc.. Bucci.. senza che nessuno…dobbiamo dormire tutti tra due cuscini allora come facciamo a dare una mano a Bucci, non che poi ne abbia bisogno, ma le cose che sento  sono tutte estremamente positive”.

Le conclusioni del Gip

Dalle indagini è emersa una allarmante abitualità e sistematicità di un tale meccanismo perfettamente collaudato, ricavabile anche dalla stessa terminologia sovente utilizzata dal Governatore Toti con Spinelli per alludere alla richiesta dí finanziamento (“quando mi fai vedere la barca…quando ti posso venire a trovare..”), che veniva immediatamente compresa nel reale significato dallo stesso imprenditore, pronto a rispondere a tono richiamando le proprie richieste e interessi (Toti: “ora ci vediamo a festeggiare, dai” “porta un po’ di caviale da Monaco, che la settimana prossima veniamo a mangiare una patata col caviale in barca”. Spinelli: “eh, va bè dai… vediamo il Piano Regolatore, dai! Ok!”).

Il pericolo di reiterazione emerge dalla stessa sorprendente disinvoltura con cuì Toti manifesta il proposito di ricorrere a richieste di denaro agli imprenditori, sfruttando la momentanea soddisfazione per gli obiettivi imprenditoriali realizzati anche in seguito al proprio intervento. Si pensi alla conversazione nel corso della quale Toti, all’indomani della proroga della concessione trentennale del Terminal Rinfuse, esclama “va beh con l’anno nuovo bisogna fare il giro di tutti i grandi del porto Aponte…Spinelli è abbastanza tranquillo se Signorini gli dà quel…”. 

 

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