29 Dicembre 2024 10:37

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Imperia: esportazione illecita di beni culturali, chiuse le indagini su Vittorio Sgarbi. Quattro indagati, ecco le accuse

In breve: I quattro indagati sono Vittorio Sgarbi, Sabrina Colle, Gianni Filippini e Maria Caradona. Accusati di aver trasferito all'estero il dipinto "Concerto con bevitore" di Valentin de Boulougne in assenza dell'attestato di libera circolazione.

La Procura della Repubblica di Imperia (Pubblico Ministero Francesca Dentis) ha chiuso le indagini, con l’accusa di esportazione illecita di beni culturali, che vede indagato il critico d’Arte, ex Ministro, candidato alle prossime elezioni europee, Vittorio Sgarbi. In totale sono quattro gli indagati.

Imperia: Vittorio Sgarbi, chiuse le indagini preliminari

I quattro indagati sono Vittorio Sgarbi, la convivente Sabrina Colle, Gianni Filippini e Maria Caradona. Sono accusati di aver trasferito all’estero il dipinto di interesse artistico “Concerto con bevitore” di Valentin de Boulougne in assenza dell’attestato di libera circolazione o licenza di esportazione.

Vittorio Sgarbi è accusato di aver dato incarico alla convivente Sabrina Colle, amministratore unico della Hestia Srl, società che ha come oggetto sociale la prestazione di servizi di consulenza e di assistenza nel campo dell’arte, di occuparsi della valutazione e della vendita delle opere d’arte di sua proprietà, tra cui il dipinto di interesse artistico concerto con bevitore” autografo di Valentin de Boulougne.

Sabrina Colle è accusata, facendosi portavoce di Vittorio Sgarbi, di aver concordato con Gianni Filippini la vendita all’estero dell’opera, nella consapevolezza dell’assenza dell’attestato di libera circolazione/licenza di esportazione e di aver concordato il contratto di deposito e vendita dell’opera di Valentin de Boulougne

Gianni Filippini è accusato di aver preso contatti con Maria Caradonna, alla quale dava incarico di effettuare il trasporto, e di aver messso in contatto tra loro Sabrina Colle con tale Mirella Setzu , commerciante di oggetti d’arte, incaricata dal Filippini di vendere all’estero il dipinto, organizzando e coordinando le operazioni necessarie al trasferimento e alla successiva collocazione sul mercato estero dell’opera.

Maria Caradonna è accusata di aver reperito il trasportatore Ghio Valter e di aver prelevato, unitamente a lui, il dipinto Valentin de Boulougne presso l’abitazione di Vittorio Sgarbi e di aver trasportato l’opera fino a Montecarlo, dove sarebbe stata consegnata, per il tramite di Lorella Schiavon, a Mirella Setzu, che si sarebbe occupata della successiva vendita alla fiera internazionale “Tefaf” di Maastricht, previa esposizione presso la galleria Nicolas Cortes di Madrid.

 

 

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