A farne le spese, quasi sempre, sono le nuove generazioni anche se quelle che le hanno precedute non se la passano meglio. La mancanza di un’offerta culturale/musicale strutturata in città ricorda quasi la sensazione di quegli amori lontani pieni di nostalgia e spesso di rimpianti. Ma c’è anche chi non si arrende e con un appello accorato ricerca nelle istituzioni un partner attivo affinché questo torpore possa finire al più presto.
Pubblichiamo una lettera arrivata al nostro giornale.
“L’articolo dipinge un quadro preoccupante della scena musicale imperiese, con un’abbondanza di talenti locali soffocata da una scarsa attenzione da parte del pubblico e da una carenza organizzativa. La nascita di nuovi spazi come l’ex Salso e la riapertura imminente del Teatro Cavour offrono spiragli di speranza, ma la strada per la rinascita appare ancora lunga e irta di ostacoli.
Le parole di Giovanni Lindo Ferretti risuonano come un monito: “le circostanze non sono favorevoli”. Imperia, capoluogo di provincia, non è sicuramente ai primi posti in Liguria per quanto riguarda l’offerta di eventi musicali. Un dato sconfortante, se si considera la ricca tradizione musicale del territorio e uno su tutti la fama di Luciano Berio, compositore di fama mondiale nato proprio a Imperia.
Siena celebra il maestro con una rassegna di concerti, mentre Imperia non fa nulla. Un paragone che brucia e fa riflettere. Eppure, la città vanta un gran numero di musicisti e organizzatori di talento e spazzi possibili: l’anfiteatro della Rabina, il parco urbano, lo stadio Ciccione (in via di restyling), Villa Grock, Villa Faravelli, l’ex Salso (appena inaugurato), il Teatro Cavour ( prossimo all’apertura), l‘auditorium della Camera di Commercio, l’auditorium del Museo Navale, le aree portuali: Imperia ha a disposizione un ventaglio di location suggestive che attendono solo di essere valorizzate.
“Abbiamo la Ferrari ma non sappiamo guidarla” e’ la giusta metafora per sottolineare l’enorme potenziale inespresso della città. Non c’è bisogno di mega festival, ma di una programmazione culturale attenta e diversificata che sappia cogliere le diverse sfumature del panorama musicale contemporaneo commerciale e di qualità.
Serve uno sforzo collettivo per superare gli attriti politici e mettere da parte le divisioni. Solo con la collaborazione di tutti gli attori in gioco – istituzioni, musicisti, organizzatori, pubblico – Imperia potrà finalmente riscattarsi e affermarsi come un punto di riferimento culturale per la Liguria.
Un appello accorato a svegliarsi e a non sprecare le potenzialità di cui la città è ricca. La musica può essere il motore di una rinascita culturale e sociale, un elemento di coesione e di crescita per l’intera comunità imperiese. È tempo di rimboccarsi le maniche e di trasformare le speranze in realtà”.
Lettera firmata.