“Sono stato preso in giro da Toti, mi ha deluso. Prometteva e non manteneva”. Lo avrebbe detto, secondo quanto riportato dai principali quotidiani nazionali l’imprenditore Aldo Spinelli davanti al GIP Paola Faggioni, nell’interrogatorio di garanzia a seguito dell’arresto nell’ambito dell’inchiesta che ha portato ai domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti con l’accusa di corruzione.
Secondo quanto trapelato, padre e figlio (anche quest’ultimo, Roberto Spinelli, è indagato per corruzione ed è destinatario del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale) avrebbero entrambi ‘scaricato’ la responsabilità sul Governatore Toti. Aldo Spinelli avrebbe invece difeso il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini (secondo l’accusa gli avrebbe pagato 22 soggiorni di lusso a Montecarlo in cambio di favori in ambito portuale) sostenendo di aver aiutato un amico in difficoltà finanziaria.
Tangenti in Liguria: Aldo Spinelli scarica Toti. “Mi ha preso in giro. Mi cercava durante le elezioni, prometteva e non manteneva”
“Nella mia carriera di imprenditore ho sempre dato soldi a tutti – avrebbe affermato Aldo Spinelli davanti al GIP Una volta anche a Emma Bonino, che neppure conoscevo. Toti, però, promette cose che non è in grado di mantenere […] Come per la questione della spiaggia di Punta dell’Olmo. Toti mi pressava, mi telefonava in continuazione soprattutto quando si avvicinavano le elezioni, chiedeva aiuto, ma si prendeva impegni che sapeva di non poter mantenere. Ogni volta che c’era un’elezione tutti mi cercavano per chiedermi soldi. Anche Toti lo ha fatto puntualmente. Vorrei precisare che, se controllate, quasi tutte le telefonate da lui a me, non viceversa. Diciamo che era molto presente e non mancava di contattarmi”. Spinelli avrebbe dunque ventilato l’ipotesi di una possibile concussione nei suoi confronti da parte di Toti.
“Signorini? Ho aiutato un amico con problemi economici – avrebbe aggiunto Spinelli – Non ci vedevo nulla di male. Anche perché ero perfettamente a conoscenza del fatto che poteva fare poco […] Sono un danneggiato, ho dato quattro e ne ho ottenuto un quarto”
Roberto Spinelli, dal canto suo, avrebbe confermato: “Tutti hanno tirato mio padre per la giacchetta. Anche Toti e Signorini. Tutti si sono resi conto che mio padre era una persona sola e hanno cercato di condizionarlo. Ho rispetto per mio padre e non sono mai voluto entrare o interferire nelle sue questioni personali. E’ una persona grande che si è fatta da sè e ha ottenuto risultati importanti. Ma da quando è morta la mamma tre anni fa non riesco più a seguirlo. Lasciavo che facesse la sua vita, ma in questo frangente ci sono persone che si sono approfittate di lui”.
Per quanto riguarda la presenza di Francesco Cozzi (ex Procuratore Capo di Genova, ndr) sullo yacht di Spinelli, Roberto ha spiegato: “L’ho scelto io proprio per tutelare la mia famiglia. Quando ho capito che la situazione stava diventando problematica. Da lui volevo pareri legali, nulla che fosse legato alla sua precedente attività. Ho fatto questo scelta perché in molti, compreso Toti, prospettavano a mio padre molte cose e io volevo tutelarmi, visto che siamo un’azienda c on 1.500 dipendenti […] Non sapevo che il rapporto tra mio padre e Signorini fosse arrivato a così tanto, ma qualcosa dovevo lasciargli fare. Ho capito subito tutto poi visto che sono laureato in giurisprudenza.
Sulla spiaggia di Punta dell’Olmo: “Quella spiaggia è la cartina tornasole delle promesse mancate di Toti. I tecnici che avevo pagato mi avevano detto che con la Bolkestein non si poteva fare nulla. Tanto è vero che tutte le case non avevano il diritto alla spiaggia. Altrimenti, se avessi potuto contare su quel diritto, le avrei vendute a un prezzo più alto”.