23 Luglio 2024 00:40

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23 Luglio 2024 00:40

Imperia: proiettato il documentario di inchiesta “Food For Profit” sugli allevamenti intensivi e i legami con la politica. “Girarsi dall’altra parte non risolve il problema” / Foto e video

In breve: In “Food For Profit”, gli spettatori sono stati trasportati in un viaggio investigativo senza precedenti condotto da Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi, che si propone di rivelare il legame intricato tra gli interessi economici, le lobby e il potere politico nell’industria alimentare europea. 

È approdato anche a Imperia, ieri sera, al Cinema Centrale, il Documentario di inchiesta “Food For Profit” che nelle ultime settimane sta girando nelle sale di tutta Italia. Un’opportunità per esplorare le sfide etiche e ambientali legate alla produzione alimentare industriale in Europa e per discutere soluzioni concrete per un futuro più sostenibile e rispettoso dei lavoratori e degli animali.

La visione è stata seguita da un dibattito moderato da Daria Vitale, responsabile animali allevati di Animal Law Italia Bianca Boldrini, responsabile del settore animali negli allevamenti di Lav.

In “Food For Profit”, gli spettatori sono stati trasportati in un viaggio investigativo condotto da Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi, che si propone di rivelare il legame intricato tra gli interessi economici, le lobby e il potere politico nell’industria alimentare europea. 

Le interviste alla Dott.ssa Daria Vitale (ALI) e alla Dott.ssa Bianca Boldrini (LAV)

“Gli argomenti che tratta al documentario sono vari e partono dalle investigazioni condotte all’interno degli allevamenti per arrivare alle inchieste svolte all’interno dei palazzi di Bruxelles e spaziano dalla questione relativa alla tutela degli animali, e quindi agli abusi ai soprusi a danno degli animali, per toccare anche tematiche come lo sfruttamento dei lavoratori e l’inquinamento ambientale.

LAV ha coordinato l’attività di inchiesta del documentario il cui lavoro è iniziato più di 5 anni fa ed è un documentario che mostra la strettissima relazione che c’è tra lobby, industria geotecnica e Parlamento Europeo. Mostra come il comparto zootecnico sia insostenibile quindi dal punto di vista non solo etico e dell’impatto che ha terribile sugli animali, perché quello che viene mostrato non è un’eccezione ma la crudeltà è sistemica, ma anche dal punto di vista economico per quanto riguarda l’aspetto dei lavoratori in nero e degli squilibri del mercato e derivanti dai fondi.

Basti pensare che il 25% del budget comunitario finisce in fondi destinati alla zootecnia e l’impatto che ha sull’ambiente e anche sulla salute, zoonosi e malattie come l’antimicrobico resistenza deriva anche dal consumo di carne perchè gli animali negli allevamenti vengono trattati con molti antibiotici proprio per le condizioni in cui sono.

Importante è capire come anche i nostri gesti quotidiani possano fare la differenza. La politica inizia da ciò che scegliamo di fare e scegliamo di non fare e quindi può iniziare anche dal piatto, quindi con quello che scelgo di non mangiare. Le alternative ci sono, tra l’altro la dieta base vegetale non è né carente né così noiosa come vogliono far credere.

I modi per informarsi sono molti. Non vedere le immagini più dure non è secondo me la scelta necessariamente giusta nel senso che girarsi dall’altra parte non risolve il problema, è necessario rendersi consapevoli per fare scelte consapevoli. Questo documentario lo dimostra molto bene. Ci giriamo dall’altra parte tutti i giorni ma allo stesso tempo siamo poi vittime di un sistema che ci propone degli alimenti che non sono sani, sono problematici per l’ambiente, per gli animali e per noi. Bisogna responsabilizzarsi, farsi delle domande, fare delle scelte etiche coerenti.

La sensibilità sta cambiando, anche se c’è ancora tanto da fare. Gli ultimi sondaggi dimostrano che i cittadini richiedono alla politica un impegno sempre maggiore per la tutela degli animali è per questo che LAV e altre nove associazioni stanno portando avanti la campagna Vote for Animals per le campagne per le elezioni europee dell’8 e del 9 giugno con la quale stiamo chiedendo ai candidati politici alle europee di prendere degli impegni concreti per il miglioramento della tutela degli animali perché attraverso il miglioramento della tutela degli animali riteniamo che ci possa essere un’evoluzione dell’intera società.

Come parte della società civile vigileremo perché questi impegni che vengono presi e vengano anche rispettati dopo le elezioni. Informarsi è possibile in tanti modi, si può leggere, si possono visitare luoghi di liberazione, come rifugi per animali liberi, ci si può informare, sensibilizzare. Non è strettamente necessario vedere però io penso che sia di aiuto per rendersi conto di qual è la realtà dei fatti perché tanto c’è anche se non la guardiamo”.

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