22 Luglio 2024 20:56

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22 Luglio 2024 20:56

Imperia: bollette pazze Rivieracqua, Federconsumatori raduna i cittadini. “Valutiamo possibili azioni legali singole e collettive”/Foto e Video

In breve: Oltre un centinaio di persona stamani per l'incontro in Camera di commercio di Federconsumatori sulle bollette pazze, ma solo un'ottantina hanno trovato posto 
Un’ottantina di persone hanno preso parte questa mattina all’incontro promosso da Federconsumatori nella Sala multimediale della Camera di commercio di Imperia e incentrato sulle possibili azioni da intraprendere contro Rivieracqua per l’emissione delle bollette contenenti la richiesta di pagamenti retroattivi, connessi agli aumenti tariffari.

Oltre un centinaio di persona stamani per l’incontro in Camera di commercio di Federconsumatori sulle bollette pazze, ma solo un’ottantina hanno trovato posto

All’appuntamento in realtà si erano presentati oltre un centinaio di cittadini, ma non tutti hanno potuto accedere alla sala per motivi di capienza e di sicurezza. Spiega la responsabile imperiese di Federconsumatori, Maria Assunta Talia: “Ci stiamo organizzando per raccogliere dei tesseramenti per poter finanziare un’azione legale nei confronti di Rivieracqua, perché le persone sono esauste. Chiediamo di passare nei nostri uffici per poter fare questa tessera del costo di 40 euro per questa azione legale. Chi vuole fare questa azione collettiva può passare da noi”. La sede di Ferderconsumatori è a Imperia in via De Sonnaz 10 e gli uffici sono aperti dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 12,30. 

L’avocato Mattia Caruso

Spiega l’avvocato di Federconsumatori, Mattia Caruso: “Stiamo valutando la  fattibilità di una serie di azioni, a livello individuale e a livello collettivo nei confronti di Rivieracqua, in relazione alla fatturazione retroattiva per quanto riguarda i comuni colpiti dai rincari. Ci basiamo sui delle recenti sentenze della Cassazione, che stabiliscono il divieto di retroattività per quanto riguarda i conguagli, laddove non siano sostenuti da costi imprevedibili. Noi riteniamo che la politica aziendale di Rivieracqua non possa ricadere sui consumatori e in questo senso ci muoviamo attraverso una campagna di tesseramento straordinaria volta a conseguire un risultato anche insieme ad altre associazioni.  Anche nel caso in cui qualcuno decida di pagare, preoccupato dal fatto magari che Rivieracqua, cosa che difficilmente farà, possa staccare l’utenza, va detto che anche l’eventuale pagamento rateale non pregiudica un’eventuale azione, perché nel caso in cui azioni individuali o collettive trovassero ragione, ciò comporterebbe un diritto comunque al rimborso agli utenti consumatori Capisco le diverse posizioni, ma dal punto di vista legale non c’è un pregiudizio, anche se noi consigliamo di assumere una posizione attendista, nel senso che ci si sta muovendo in diverse direzioni, sia davanti al Tar come ha fatto Confesercenti, che presto in sede civile e quindi presto si avranno anche delle risposte a livello giudiziario“.

Il consigliere del Pd Ivan Bracco

All’incontro promosso da Federconsumatori è intervenuto anche il consigliere comunale imperiese del Partito Democratico Ivan Bracco. Che dice: “Sono qui per essere vicino a tutti i miei concittadini, perch è un problema che sta toccando tutte le famiglie e soprattutto quelle meno abbienti, le persone sole e gli anziani Questo è il risultato di tanti anni di far finta che il problema di Rivieracqua fosse soltanto un problema della politica, mentre è un problema importantissimo del territorio. Dobbiamo ricominciare a ragionare sul futuro di Rivieracqua, che non può essere quello portato avanti dall’attuale Sindaco, Commissario dell’Ato e Presidente della Provincia e dobbiamo ragionare sul fatto che la società rimanga pubblica e che venga in qualche modo risanata con denari pubblici, come avvenuto per molte aziende strategiche a livello nazionale, perché questa è un’azienda strategica di interesse collettivo L’acqua è un bene di tutti e non è vero quello che dice il sindaco, che l’acqua è pubblica, ma il servizio può diventare privato. Il servizio deve rimanere pubblico, proprio per evitare queste situazioni che sono una follia, perché se a un pensionato solo gli arrivano 300 euro di bolletta questo diventa un problema sociale che, sempre nel rispetto delle regole, dobbiamo portare a una soluzione“. 

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