3 Luglio 2024 09:54

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3 Luglio 2024 09:54

“Il gatto e la volpe”: speciale elezioni Sanremo. È Fulvio Fellegara l’ospite della diciottesima puntata/Video

In breve: Nel corso della puntata, Fellegara ha affrontato diversi temi: dalla recente inchiesta sulle tangenti in Liguria alla politica regionale, dalla sanità ligure al trasporto pubblico, da Rivieracqua al Festival di Sanremo.

È Fulvio Fellegara l’ospite della rubrica di ImperiaPost “Il gatto e la volpe”,  giunta alla 18ª puntata e condotta dai giornalisti Mattia Mangraviti Gabriele Piccardo ed eccezionalmente dedicata alle elezioni comunali di Sanremo.

Fulvio Fellegara, 49 anni, sposato e padre di due figli, dal dicembre 2015 all’ottobre del 2023 ha ricoperto il ruolo di segretario generale della Cgil e alle prossime elezioni amministrative è candidato Sindaco di Sanremo, appoggiato dalle liste Generazione Sanremo, Pd e Progetto Comune.

Nel corso della puntata, Fellegara ha affrontato diversi temi: dalla recente inchiesta sulle tangenti in Liguria alla politica regionale, dalla sanità ligure al trasporto pubblico, da Rivieracqua al Festival di Sanremo.

“Il gatto e la volpe”: speciale elezioni Sanremo. È Fulvio Fellegara l’ospite della diciottesima puntata

Cosa pensi del libro di Vannacci?

“Non ho letto il libro, quindi non posso esprimere un giudizio dal punto di vista letterario. Penso che sia un personaggio che ha un ruolo in commedia molto preciso e che fa comodo a una determinata discussione. La questione di Vannacci non è tanto Vannacci, che lascia il tempo che trova. Il ruolo in commedia di Vannacci è di spararle talmente grosse ed estreme che per mediazione sembra quasi ragionevole la posizione della destra”.

Cosa ne pensi di quello che è successo in Regione, con l’arresto di Toti?

“Non mi ha sorpreso mettiamola così. Non mi ha sorpreso perché al netto del giudizio dal punto di vista della magistratura, che sarà tutto da da aspettare, e serve rispetto, il giudizio politico è chiaro. C’è un modus operandi un modo di far politica in questa regione che qualcuno in maniera efficace ha definito ‘la Liguria da bere’. Il modo è di recuperare un rapporto con gli imprenditori, con i grossi finanziatori, coi portatori di interesse, esibire, ostentare. Insomma è un brutto modo di far politica, largamente diffuso. Non non è un modus operandi del solo Presidente della Liguria, ma è largamente diffuso anche dalle nostre parti ed è un modo che a mio avviso apre dei dubbi etici prima ancora che politici. Se qualcuno paga la campagna elettorale, quel Presidente o quel Sindaco non sarà tanto libero”.

Spinelli ha dichiarato di aver finanziato anche Burlando. Centrodestra e centrosinistra usano lo stesso modus operandi?

“Direi proprio di no, perché qui siamo di fronte a una situazione veramente sbalorditiva, per le dimensioni, per l’ostentazione, per la ricerca continua di rapporti con la finanza l’imprenditoria. Un conto è che un privato finanzi un progetto specifico e lo faccia in maniera corretta Quello non è un un atto illegittimo o illegale. Un conto è che ci sia invece un continuo flusso, che è quello che abbiamo visto dalle intercettazioni. Siamo di fronte a dinamiche ben diverse”.

Tu saresti d’accordo con un ritorno di Burlando in politica? Chi potrebbe essere un candidato del centrosinistra per le regionali?

L’auspicio è che si tagli il cordone ombelicale e non si lasci in sospeso la Regione. Credo che politicamente sia una strada segnata, poi se ci fossero scelte diverse sarebbero scelte di puro egoismo politico di una parte che non possono essere accettate. Insomma, dopodiché non ho conoscenze talmente approfondite nel mondo regionale per poter scegliere io un candidato. Credo che ci voglia qualcuno che sia in grado di costruire un campo abbastanza largo per giocare per vincere, perché adesso abbiamo realmente l’opportunità di un ricambio, di mandare a casa queste persone”.

Come giudichi l’operato di Burlando?

“In passato Burlando ha governato costruendo uno sviluppo per la Regione, dando un impulso alla nostra regione e io credo che sicuramente rappresenta un valore aggiunto. Poi io non so, bisognerebbe chiedere a lui se è ancora disponibile, se ha voglia di mettersi in gioco, se ha le condizioni per dare un contributo”.

Questa alleanza di centrosinistra è una rarità. C’è un po’ di paura che poi alla fine come al solito il centrosinistra si autodistrugga?

Noi abbiamo costruito un progetto che guarda al futuro e dall’inizio abbiamo detto che il nostro intento era di costruire una politica di comunità, cioè costruire un gruppo non legato a una singola persona. Oggi il frontman sono io, ma stiamo costruendo una comunità che sta lavorando sul territorio. Il mondo non finisce l’8 il 9 giugno, l’obiettivo è lavorare per il futuro. Non c’è nessuna possibilità di ragionare su un’autodistruzione. Qui si costruisce un fronte progressista che guardi al futuro, che costruisca qualcosa che deve rimanere”.

Nella coalizione che ti sostiene c’è il Partito Democratico che ha una situazione un po’ particolare. Il Sindaco uscente Biancheri, che era il referente principale, ha deciso di appoggiare Mager dopo un accordo con Scajola. Tu come la vivi? Hai un po’ paura che alla fine Biancheri ti porti via dei voti?

“Noi abbiamo fatto un’operazione di chiarezza, abbiamo detto siamo distinti e distanti dagli altri due competitor, che siano il centrodestra partitico di Rolando o il centrodestra civico di Mager. Da questo punto di vista c’è sicuramente una distinzione molto precisa. Loro sono la continuità e vanno avanti con un Bianchieri ter. Noi abbiamo fatto un’operazione di discontinuità e diciamo che siamo l’alternativa, quindi non ci sarà pericolo di rubarci i voti perché il cittadino dovrà scegliere se andare in continuità o se votare per un’alternativa”.

Perché hai deciso di candidarti?

“Mi sono candidato perché da quando sono ragazzo ho sempre avuto una passione enorme per la politica. Io ho sempre avuto nel retrocranio l’idea che prima o poi questa esperienza l’avrei fatta. Pensavo molto più avanti perché ero orientato sul percorso dentro la Cgil e orientato a fare bene il mio mestiere. Mi sono trovato alla scadenza, dicembre 2023, e ho anticipato di un mese e mezzo quando mi è stata fatta questa proposta. Da chi? La prima persona che mi ha detto pensaci  è stato Cristian Quesada, segretario del PD. Dopodiché tante altre forze politiche della sinistra diffusa, delle aree civiche di Sanremo mi hanno contattato e quindi c’è stata una richiesta collettiva.

Io mi sono trovato a 48 anni all’epoca, quindi in un’età in cui sono ancora giovane per fare delle cose e l’energia per poterle fare, ma con una bella esperienza alle spalle, perché aver diretto la più grande organizzazione sindacale italiana per 8 anni, con 25 anni di sindacato alle spalle, mi danno anche un’esperienza, una conoscenza del territorio importante. Quindi mi sono detto ‘adesso o mai più’.  Non capita tutti i giorni nella vita di avere la scadenza del mandato che coincide con la partenza delle elezioni. Mi sono trovato anche in una circostanza fortunata dal punto di vista della tempistica e quindi ho detto ‘perché no ci proviamo, mi metto a disposizione’. Con l’obiettivo di costruire un fronte progressista, c’è proprio la necessità di ritornare a fare politica sociale, non solo a Sanremo, ma sul territorio. È una cosa che è mancata, poi il ruolo che avremo ce lo assegneranno gli elettori. Ma in ogni caso un fronte progressista su questo territorio, forte e che dia una rappresentanza sociale a chi fino ad oggi non l’ha avuta, serviva”.

Ospedale unico? Sì o no?

“Ci sono due temi sulla sanità, quindi non si può parlare di sanità parlando solo di Ospedale Unico. Risposta secca,
io sono a favore dell’ospedale unico. Lo sono stato da segretario della Cgil per 8 anni, la Cgil lo è da 15 o 16 anni, da quando è stato proposto. Ci sono però delle condizioni. La prima che l’ospedale deve essere pensato, non
applicando la politica dei due tempi. Cioè prima costruisco l’ospedale, poi penso alla viabilità, ai collegamenti.
Bisogna completare tutta la parte di viabilità che vuol dire Aurelia Bis a Ponente e Levante. Perché una persona che parte da Ventimiglia e fa l’Aurelia oggi ci metterebbe più tempo ad arrivare oggi all’Ospedale di Sanremo di  quello che ci metterebbe la stessa persona se ci fosse un’Aurelia Bis per arrivare a Taggia. Il problema dei tempi di collegamento è determinato anche dal tipo di viabilità che ci metti intorno”.

Il Pronto Soccorso di Sanremo lo terresti?

“Allora il Pronto Soccorso a Sanremo se c’è l’Ospedale Unico non ha senso. Quando ci sarà l’Ospedale Unico deve stare lì. Ci sono gli aspetti della sanità che devono essere lasciati in mano ai tecnici. La politica non può gestire alcune partite. Se la domanda è ‘ci vuole un punto di primo intervento a Sanremo sì o no? Ci deve essere qualcuno che spieghi al politico qual è la scelta migliore. Ad esempio la l’ASL e la Regione Liguria ci hanno detto per 8 anni, e io mi sono confrontato con vari direttori generali dell’Asl, che di maternità sul territorio ce ne vuole una e dicono bisogna farla a Sanremo. Sanremo investe 3 milioni di euro per rifare la maternità. Quando arriviamo in fondo e viene ultimato IL reparto di maternità, la politica dice no, la maternità rimane ad Imperia. Una scelta politica sconfessa 10 anni di spiegazioni tecniche da parte dell’ASL. Qualunque direttore generale dell’Asl di fronte a quella scelta si sarebbe dimesso, perché per 10 anni mi fate dire una cosa poi ne fate un’altra. Stucchi non ha battuto ciglio e poi quando ha trovato un posto in Lombardia se n’è andato.

A fronte delle proteste del territorio, viene detto, allora ne apriamo due. Ma come, sono 10 anni che ci dite che ne serve uno, perché non c’è il personale, adesso ne aprite due . Ne aprono due e in uno ci mettono le cooperative con un danno reputazionale per quel reparto. Le cooperative non hanno medici migliori o peggiori degli altri, sono medici come gli altri, non penserei mai che quel medico, siccome fa parte di una cooperativa mi cura meno bene, ma non sono inseriti nell’organizzazione del lavoro. La cooperativa non solo non è inserita, non conosce i colleghi, non conosce il reparto, quindi lentezze e difficoltà organizzative. L’utente che va lì si preoccupa, c’è qualcuno che non ci va volentieri, stai dando un danno reputazionale al tuo ospedale. Soprattutto viene detto quel reparto non è in grado di gestire le urgenze. Le maternità più semplici vanno lì, ma i parti cesarei, le situazioni più complicate li mandiamo ad Imperia. Quindi abbiamo un reparto di serie A e un reparto di serie B. Ora, se ci andasse a partorire vostra moglie sareste tranquilli? Perché l’emergenza può insorgere anche 5 minuti prima del parto, non è che non è che la valuti tre mesi prima e al sesto mese di gravidanza dici, tu sarai un’emergenza. Qualcuno sì, perché magari è una gravidanza complicata, ma altri hanno hanno magari la complicazione dell’ultimo minuto.

E allora come puoi andare tranquillo in una situazione dove trovi cooperative che ti dicono che l’emergenza non viene trattata? Questa gestione dove la politica supera il giudizio dei tecnici è qualcosa di aberrante, non si può tollerare. E chi governa il territorio se queste cose non le dice diventa complice. Bisogna chiedere delle soluzioni, soprattutto su alcune scelte, punto di primo intervento, pronto soccorso. C’è chi ha le competenze e deve dare l’indirizzo”.

I sindacati potevano fare di più?

“Quello che io non condivido, e questa è un una grave generalizzazione che fate anche voi degli organi di informazione, è parlare dei sindacati. I sindacati sono tanti e sono diversi. Ad esempio le posizioni sindacali anche confederali sono state molto diverse in questi anni. L’unico sindacato che ha protestato, organizzato manifestazioni, sotto la Regione, in Provincia, ancora al 17 di luglio scorso, sotto l’Ospedale di Imperia, è stata la CGL. Lì sotto l’ospedale c’ero io. Poi è vero che complessivamente forse si poteva fare di più e meglio,  ma insomma le posizioni sindacali sono molto diverse”.

Riviera Trasporti, il Comune di Sanremo si è un pò defilato.

“Scelta pessima. RT ha una situazione che per certi versi mi ricorda brutalmente la situazione di Rivieracqua. C’è qualcuno che ha fatto scelte fallimentari, penso ai bus all’idrogeno, penso a Rtl Piemonte. Nomi e cognomi? Claudio Scajola. C’è chi ha avuto un ruolo importante nella provincia, che ha creato il problema e oggi propone la soluzione. E la soluzione necessariamente sarà quella di rovinare dal punto di vista reputazionale l’impresa, inguaiare dal punto di vista economico. Dopodiché spunterà un privato che verrà a risolvere tutti i problemi. Non possiamo accettarlo.

Sanremo fa una cosa che è scioccante.  Il 20 di dicembre del 2023, a chiusura del bilancio, quando RT chiude il bilancio chiede la ricapitalizzazione e quindi chiede di metterci del capitale per affrontare in parte il problema economico. Ricordiamoci che RT prima del covid incassava 8 milioni di biglietti oggi ne incassa 3, i controllori non ci sono perché li fanno guidare, perché non hanno personale.  C’è un margine per recuperare dei crediti e i Comuni potrebbero fare qualcosa. Sanremo fa l’opposto, quel 20 dicembre il Comune di Sanremo dice no alla ricapitalizzazione delle quote societarie, che erano del 22% e le riduce allo zero virgola, quindi risparmia un milione di euro che avrebbe dovuto mettere dentro la quota capitale di RT. Quindi si disimpegna. Ora RT sta per fare un piano industriale chiesto dal Presidente della Provincia dove c’è un taglio di chilometri per ridurre i costi, per far fronte alla minor ricapitalizzazione del Comune di Sanremo. Quel taglio di chilometri picchierà prevalente sul comune di Sanremo, perché è lì che è mancato il capitale. Quindi il Sindaco di Sanremo in quel momento ha fatto un danno ai suoi cittadini.

Ma c’è un problema. L’assessore al bilancio di Sanremo il 20 dicembre non può non sapere che Sanremo ad aprile avrebbe avuto un avanzo positivo di 10 milioni di euro. Perché poi ad aprile esce fuori che a Sanremo c’è un tesoretto di 10 milioni di euro, più 12 milioni del Casinò, di cui sette sono andati per ricapitalizzare il Casinò e cinque sono stati messi a disposizione. Quindi la prossima amministrazione avrà 15 milioni di euro in più , ma se tu hai 15 milioni in più, a fine anno al 20 dicembre ne risparmi uno per tagliare i chilometri per i pensionati, i lavoratori e i pensionati e gli studenti di Sanremo che avranno meno chilometri a disposizione. Non era necessario  evitare quella ricapitalizzazione, se hai i soldi in mano non rifiuti di metterci un milione, ti assumi le tue responsabilità. Bisogna mettere intorno al tavolo tutti i Sindaci della provincia e ogni Sindaco di ogni città che usufruisce del servizio deve metterci qualcosina, perchè i sindaci dei Comuni che stanno allo zero virgola non ci mettono una lira, poi contribuiscono ad avere un ammanco in società, perché nessuno ci mette i soldi e non puoi far funzionare la società senza soldi. A meno che non vuoi penalizzarla per poterci mettere il privato domani. Seconda cosa bisogna lavorare sull’evasione. Siccome in questo momento non hanno personale ed è complicato, se ogni Sindaco, e noi lo abbiamo messo nel programma, mettesse a disposizione una pattuglia dei vigili vicino alle fermate e ogni tanto qualche vigile assumesse l’onere di farsi un giro sopra i pullman probabilmente un aiuto come deterrente per recuperare l’evasione sarebbe una grossa cosa. Lì ci sono enormi margini per recuperare, per dare una mano”.

Il deposito di San Martino?

Il deposito di San Martino è una partita aperta su cui bisogna lavorare. Lì hanno fatto casualmente una riconversione, perché l’idea era quella di metterci una scuola. Si decide di cambiare la destinazione d’uso per farci andare un’area commerciale, casualmente la azienda interessata è Esselunga. Ora credo che Moncada, che era nel cda di Esselunga, abbia altre cose a cui pensare, non so se penserà al San Martino (coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Giovannin Toti, ndr). Però insomma col senno di poi, leggere quei nomi, quelle  aziende che sono coinvolte in quello scandalo, fa drizzare i peli sulle braccia. Io mi auguro di cuore che non ci sia il coinvolgimento di nessuno e che l’indagine non coinvolga anche la nostra città. Me lo auguro di cuore”.

Per quanto riguarda Rivieracqua come usciresti da questo pasticcio infinito?

“Dovrei in parte ripetere alcune considerazioni che ho fatto per RT quindi le do per buone. Qualcuno ha fatto dei disastri ha gestito la rovescia. Amaie doveva entrare nel 2013 è entrata il primo gennaio 2023, quindi e anche il comune di Sanremo ha causato i danni economici.

Il debito di 80 milioni si è stratificato negli anni. Se il grosso del ricavo te lo danno i grossi comuni, Sanremo è entrato 10 anni dopo, Amat uguale Ventimiglia pure ha fatto ricorso, han chiesto il fallimento. Cè stato veramente un un disastro dal punto di vista gestionale che col senno di poi fa pensare molto male dal punto di vista politico.

Gli aumenti di Arera del 9,5% per 3 anni fanno incassare 30 milioni a Rivieracqua nei prossimi 3 anni. Quindi al di là della retroattività su cui ci sarebbe tanto da dire, pensando dal futuro con quei soldi si può ammortizzare parte del debito e soprattutto con un flusso costante di cassa si può chiedere a cassa depositi e prestiti un aiuto per spalmare il debito nei prossimi anni e riuscire a pagare i fornitori senza dover privatizzare.

Non sono per il privato. Attenzione a differenza d Gianni Rolando è stato qua la settimana scorsa anche lui dice privato no. Io chiederei a Gianni Rolando per quale motivo i tre partiti che lo sostengono, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che in queste elezioni sostengono Rolando Sanremo, contemporaneamente sostengono Scajola in provincia.

Allora se sono contrari all’acqua pubblica come dice Rolando, facciano una mozione di sfiducia al presidente della provincia. Lo facciano cadere perché un po’ di coerenza ci vorrebbe in questo caso. Se è vero che il centrodestra è contrario alle scelte del presidente della provincia sull’acqua pubblica, tolga la fiducia al presidente della provincia.

A Sanremo fanno finta di essere, negli ultimi due mesi prima del voto, per l’acqua pubblica. Non lo sono mai stati fino ad oggi. Io posso certificare 10 anni di battaglie sull’acqua pubblica anche nel ruolo precedente.

Se è così però siano conseguenti con le azioni politiche in provincia, non possono su due tavoli da una parte sostenere Rolando per l’acqua pubblica e dall’altra sostenere Scaiola che vuol privatizzare. Un minimo di coerenza”.

Sulla questione della retroattività cosa consigli?

“Noi siamo intervenuti con due ricorsi all’Arera e all’Agcom. Poi c’è il ricorso al Tar che è già stato fatto. Io consiglio alla gente di aspettare un attimo a pagare.

Consiglierei a chi governa di firmare la petizione, che io ho già firmato e assumersi l’onere di rinviare tutto a dopo il giudizio del Tar.

Questo è l’unico atto di sensibilità politica che dovrebbe fare un sindaco, non rateizzare in più rate che significa riconoscere il debito.

Le tariffe sono state approvate da Gaia Checcucci, commissario ad acta del lato idrico nell’ottobre del 2021. Quell’aumento è stato già decretato, non è stato applicato.

Adesso il nuovo commissario ad acta Scajola le applica di nuovo. Facendo applicare la retroattività, ma attenzione. Attraverso una procedura ordinaria sta deliberando di nuovo sullo stesso tema e per un principio basilare che non si possono duplicare gli atti sulla stessa circostanza, l’atto di Scajola pare illegittimo.

Noi abbiamo fatto un ricorso all’Agcom proprio per questo. Perché avrebbe dovuto utilizzare una procedura diversa, non quella ordinaria, ma una procedura straordinaria determinata da una una legge specifica.

Quindi ci sono gli estremi perché il Tar di ragione a chi ha fatto i ricorsi. Allora qualunque sindaco di questo territorio seriamente, se vuole poi tutelare i propri cittadini, dovrebbe dirgli non pagate. Chiediamo a Rivieracqua di sospendere il pagamento delle bollette fino al pronunciamento del Tar. Poi se il TAR da ragione a Rivieracqua si pagherà”.

Per quanto riguarda il Festival di Sanremo? Cosa cambieresti?

“Bisogna lavorarci tanto, perché il contributo della RAI era 8 poi 6 milioni negli anni scorsi pre covid, quando la RAI utilizzava solo l’Ariston e adesso che la RAI utilizza tutta Sanremo è diventato 5 milioni. Cioè si son presi tutto.

Quando ci sono i soldi di mezzo la Rai non rinuncerebbe mai a 100 milioni di sponsorizzazione, al di là di chi è il sindaco.

Sarebbe da capire come intervenire sull’utilizzo della città, perché se utilizzi quegli spazi ci dai qualche soldino in più, mettiamo a bando gli spazi comunali.

Col Festival di Sanremo c’è chi è stato molto felice, ma anche chi è stato molto in difficoltà per la viabilità, per gli spazi. Ci sono dehor che sono spariti un mese prima del festival e ricomparsi un mese dopo. Non è solo una settimana di sacrificio. Prevede che il montaggio e lo smontaggio tolga a determinate aree della città l’accessibilità per un mese e mezzo. C’è chi ci ha rimesso col festival. Bisogna fare in modo che ci siano delle compensazioni e bisogna fare in modo anche che quella vetrina dia qualcosa anche alla cultura della città. Per far vivere la città magari due settimane in più per fare festa.

Altrimenti diventa uno spreco e un impegno soprattutto con un riconoscimento economico che è più piccolo di quello che prendevamo prima.

Quindi ci sono delle cose che van bene, aver pensato al festival diffuso è positivo io sono stato uno dei primi a riconoscerlo. Però rispetto a questo c’è tanto da lavorare per migliorare o modificare alcune cose”.

Primi 100 giorni cosa vorresti fare, quali sono le tue priorità?

Le mie priorità non si fanno nei primi 100 giorni, non prendo in giro nessuno. Chi dice che nei primi 100 giorni tappa le buca sta prendendo i giri cittadini.

Questa è una città che negli ultimi 10 anni non ha fatto manutenzione, è una città che negli ultimi anni non ha pensato alle fasce sociali più complicate. La manutenzione, l’arredo Urbano, il verde pubblico, tutto quello che noi abbiamo nel programma è un’operazione che si fa in un amministrazione.

L’abbattimento delle barriere architettoniche che non esiste quasi saremo, si sono fatti degli interventi a spot ma molto limitati, deve diventare un atto di cultura amministrativa.

Quando si asfalta si abbattono anche le barriere architettoniche, quando si fa una riparazione si abbattono anche le barriere architettoniche. L’arredo urbano uguale.

La prossima grande opera di Sanreno non è il porto, non è il posteggio, quelli ci sono e li porteremo avanti doverosamente.

La vera grande opera del futuro di Sanremo è rimettere agli onori del mondo una città dal punto di vista della vivibilità dell’arredo urbano e della bellezza. Per far questo ci va più di un’amministrazione .

Nei primi 100 giorni noi iniziamo a mettere a terra la nostra idea di città che si svilupperà per tutti i 5 anni di amministrazione.”

Parliamo di ballottaggio. Tutti ti temono, ma alcuni ti strizzano un po’ l’occhio. Se non dovessi farcela, chi appoggeresti?

“Noi non ci sentiamo l’ago della bilancia. Noi giochiamo per vincere. Questa subdolamente è una delle cose che viene veicolata e che anche tu hai assorbito.

Le cose vanno dette nel modo giusto perché se passa l’idea del voto utile ovviamente c’è qualcuno che se ne giova.

Noi non abbiamo idea di cosa fare dal 10 giugno in avanti. Noi siamo distinti e distanti da tutti gli altri candidati.

Il PD ha fatto già d’accordo con Mager?  Non è assolutamente vero. Noi in base ai risultati del 10 di giugno valuteremo cosa fare.

Il nostro obiettivo è esserci noi al ballottaggio. Non siamo l’ago della bilancia perché vogliamo essere in gioco per vincere e per amministrare.

Se vai al ballottaggio che cosa succede? Devi trovare comunque degli accordi con qualcuno, con chi li trovi questi accordi?

Dipende chi ci sarà dall’altro lato”.

Parliamo sempre di centrodestra

“La prima e la prima scelta che abbiamo fatto è quella di essere autosufficienti e di pensare a noi.

Un accordo con Rolando? Io in questo momento non farei un accordo con nessuno. È evidente che con la destra non potrei mai fare alcun ragionamento.

Potremmo correre da soli, questa è una scelta che faremo dati alla mano dopo il 10 di giugno.

Noi siamo semplicemente dell’idea che fino al 10 giugno non ne parliamo. È evidente che se prendo il 10% non faccio l’accordo con nessuno, se prendo il 30% , se un cittadino su tre mi chiede di amministrare quello avrà un peso anche nelle scelte che faremo dopo”.

Da una parte hai Fratelli d’Italia e Lega e dall’altra c’è Scajola. Sei in una situazione difficile

“Questo forse semplifica anche le cose. Io fino ad oggi ho dormito molto bene. Mi sto divertendo, è una bella esperienza perché quando va in trasparenza e in coerenza il problema non si pone”.

Cosa pensi dell’appoggio di Claudio Scajola, presidente della provincia, a Mager?

“Ho trovato e inopportuno che il sindaco di Imperia si sia occupato della campagna elettorale di Sanremo. Adesso da candidato di Sanremo potrei occuparmi adesso del della situazione politica di Imperia a dirne tante. Sarebbe bizzarro, sono candidato a Sanremo. La delicatezza lui non l’ha avuta.

Devo dire che le dinamiche elettorali di questo di questo territorio mi portano a dire che meno male che che occupandosene si è dimenticato di fare il mio nome o ha scelto di non fare il mio nome, questo mi ha fatto piacere.

Vuol dire che insomma non c’è nessuna affinità. Non vorrei trovarmi nella stessa condizione in cui ci siamo trovati il giorno dopo l’arresto di Toti, che alla fine dopo il fuggi fuggi di tutti ho dovuto chiedermi ma va a finire che Toti appoggiava me e non lo sapevo. Nessuno lo conosce più.

Tutti l’hanno inseguito fino al giorno prima, dopodiché nessuno lo conosce più”.

Dei tuoi avversari cosa temi?

“Dei miei avversari è la sproporzione economica che stanno mettendo in campo rispetto a noi. È una dinamica che mi preoccupa e mi chiedo se ne valga la pena e se c’è quella grandissima sproporzione economica, quali sono gli imprenditori coinvolti che pagano così tanto per delle campagne elettorali a Sanremo.

Si spendono cifre che sono paragonabili a quelle di una elezione al Parlamento Europeo, siamo a cifre molto molto importanti.

Noi siamo a un decimo della spesa dei nostri avversari e io sto spiegando ai sanremesi e alle sanremesi sto dicendo che sarò un sindaco libero perché non devo niente a nessuno. Gli altri non lo so.

Noi abbiamo le risorse per fare tutto. Quando ricevi così tanti contributi per fare delle cose insomma qualcuno ce li ha messi i soldi”.

Un appello al voto?

“Noi siamo in pista per portare un’alternativa, per dare una rappresentanza sociale urbanistica a una parte di città che fino ad oggi non l’ha avuta ed è stata dimenticata da tutti. 

Da chi ha amministrato e ora trova i soldi per fare le buche a una settimana dalle elezioni e da chi faceva opposizione non se n’è mai ricordato.

I tre partiti all’opposizione sostengono Rolando e son 10 anni che stanno in consiglio comunale. Non mai parlato di periferie, non hanno mai parlato di buche, non hanno mai parlato di arredo urbano, non hanno mai parlato di sociale.

Adesso stan facendo campagna elettorale su quello. Sono 10 anni che stavano lì e avrebbero potuto occuparsene.

Sia gli uni, che gli altri si sono dimenticati di una parte di Sanremo. Noi partiamo per rappresentare proprio quella parte.

Penso che e questo sia il motivo per cui i sanremesi possano fidarsi di noi e darci fiducia”.

 

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