Lucio Sardi, consigliere comunale di minoranza del gruppo Alleanza Verdi Sinistra, interviene con una nota per esprimere alcune considerazioni sul bilancio cittadino.
Imperia: riserve Pista Ciclabile, le considerazioni del consigliere Lucio Sardi
“Nella discussione in consiglio comunale sul bilancio consuntivo 2023, sia da parte dell’amministrazione Scajola e della sua maggioranza che dell’opposizione (in particolare da parte del nostro gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) si è “toccato il fondo”.
La maggioranza lo ha fatto metaforicamente annunciando trionfalmente, con tanto di mega manifesti affissi in città prima della consegna del bilancio ai consiglieri comunali, il miracoloso traguardo dell’anticipato riequilibrio del deficit di bilancio comunale.
Una operazione mediatica sguaiata messa in campo da un sindaco che, avendo compreso che è ormai terminata la luna di miele post elettorale con gli imperiesi, sente la necessità di un continuo rilancio propagandistico dopo essere inciampato su alcune scelte decisamente poco apprezzate.
Per parte nostra, analizzando i dati del bilancio consuntivo 2023 del comune, avevamo messo in evidenza alcuni elementi che spiegavano come fosse stato possibile recuperare circa cinque milioni e mezzo di deficit, ma anche le pericolose sottovalutazioni di alcune voci legate ai lavori pubblici, in specifico sulla ciclabile.
Le principali voci di bilancio che avevano generato il recupero di oltre 5 milioni del deficit erano sostanzialmente due. Sul lato dalle entrate c’è stata l’esplosione delle entrate per le sanzioni del codice della strada che hanno raggiunto la esorbitante cifra di quasi 3 milioni di euro, grazie al massiccio uso degli autovelox.
Sul lato delle spese, o meglio degli accantonamenti per spese potenziali previste dalle regole contabili degli enti locali, si è potuto godere dell’effetto dell’azzeramento dell’accantonamento di oltre tre milioni di euro sul fondo perdite società partecipate, ottenuto non per particolari meriti, ma solo a seguito all’avvenuta messa in liquidazione di Amat, per cui quel fondo era stato accantonato.
È bene evidenziare che le perdite di Amat per cui si era dovuto costituire il fondo, non sono certo state ripianate grazie all’azione dell’amministrazione, si è semplicemente potuto cancellare quell’accantonamento (come consentono le regole della contabilità degli enti locali) semplicemente perchè la società è stata messa in liquidazione e dovrà, per evitare il fallimento, concordare un pagamento parziale dei suoi creditori.
Mutuando un detto comune, potremmo però dire che chi di fondo ferisce di fondo perisce, perchè il punto debole del racconto del virtuoso recupero del deficit del comune era invece ben evidente in un altro fondo, quello per i Rischi Passività Potenziali. In tale fondo infatti l’amministrazione Scajola aveva deciso di accantonare “ben” 650 mila euro per coprire le maggiori richieste di pagamento ammontanti a oltre 18 milioni e mezzo da parte della ditta che ha in appalto la realizzazione della ciclabile.
Come gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, avendo verificato che la quantificazione dell’accantonamento al fondo rischi era risibile e basato su valutazioni superficiali (nella relazione del dirigente si esplicitava come fosse mancante la valutazione proprio del Collegio Consuntivo Tecnico che solo dopo pochi giorni ha smentito i calcoli dell’amministrazione), abbiamo deciso anche noi di “toccare il fondo”, ma non in senso metaforico.
È stato quindi presentato un emendamento al bilancio in cui abbiamo chiesto che si ritoccasse l’accantonamento del fondo rischi prevedendo ulteriori 3 milioni e 200 mila euro da sommarsi ai 600 mila già accantonati, per arrivare almeno ad un ammontare pari al 20% delle somme richieste con le riserve; richiesta ovviamente respinta senza manco degnarsi di contestarla nel merito.
Considerato che in questi giorni abbiamo appreso che il Collegio Consultivo Tecnico ha determinato la somma legittimamente dovuta per le riserve sulla ciclabile in oltre 6 milioni di euro, bisogna dire che eravamo stati anche troppo ottimisti, mai ovviamente quanto l’amministrazione dei record delle previsioni a capocchia.
Siccome quando si tocca il fondo a volte viene voglia di scavare, l’amministrazione Scajola, invece di correre ai ripari rivedendo i dati del bilancio, ha deciso di rilanciare la “sfida” ritenendo plausibile contestare l’esito del conteggio del Collegio Consuntivo Tecnico e mettendo già in conto anche possibili contenziosi molto rischiosi per le casse comunali.
Attendiamo ora l’esito della richiesta di anticipata uscita dal piano di riequilibrio pluriennale che Scajola presenterà alla Corte dei Conti “forte” della credibilità e affidabilità che in questa vicenda ha dimostrato.
Il rischio è che se i giudici della Corte dei Conti dovessero approfondire troppo la questione del mancato accantonamento al fondo rischi, in risposta alla richiesta di uscita anticipata dal piano di riequilibrio del bilancio, possano mandarci “in fondo a destra”.
Possiamo dire che questa vicenda in fondo in fondo ci insegna qualcosa, se si fanno bilanci “miracolosi” per uscire prima del tempo dal piano di riequilibrio mettendo la polvere sotto il tappeto, si finisce per tornare in deficit senza passare dal via”.