Service di Rotary, Rotaract e Interact all’uliveto sperimentale di Garbella, oggi gestito dall’azienda agraria dell’Istituto Ruffini di Imperia, “Le terrazze della Garbella”. I club imperiesi si sono uniti per piantare tre nuovi alberi di ulivo in memoria delle vittime della mafia e quale buon auspicio per il futuro.
I tre club service imperiesi hanno pianto degli alberi di olivo nell’uliveto di Garbella, gestito dall’istituto Ruffini, per ricordare le vittime delle mafie e quale buon auspicio per il futuro
Alla cerimonia sono intervenuti fra gli altri il Presidente del Rotary Club Imperia Luigi Mattioli, il Presidente del Rotaract Cristian Gastaldi, il Prefetto del Rotary Emilio Varaldo, il Preside dell’Istituto Ruffini Luca Ronco, il direttore dell’azienda agraria Enrico Zelioli e l’assessore all’agricoltura del Comune di Imperia Mattia Sasso. Emilio Varaldo nel suo intervento ha ricordato la storia dell’uliveto sperimentale di Garbella e di come fu preservato negli anni da speculazioni edilizie fino a diventare oggi sede del corso di studi di Agraria dell’Istituto Ruffini. Varaldo ha anche ricordato come in passato fosse tradizione per la Compagnia dell’Urivu piantumare ogni anno nuovi alberi in questo oliveto per ricordare personaggi che hanno segnato la storia imperiese. Spiega il Presidente del Rotary Club Imperia Luigi Mattioli: “Questo uliveto sicuramente è un luogo prestigioso e anche utile a tutti, soprattutto alle nuove generazioni. Noi facciamo in realtà un gesto simbolico, ma anche concreto ,cioè piantumare tre alberi, che, secondo me, sono il miglior segno possibile per la solidarietà tra generazioni. L’albero è proprio il simbolo del legame che unisce nel tempo, negli anni, le generazioni ed è un gesto che facciamo per noi e per le generazioni future“.Sottolinea Cristian Gastaldi Presidente del Rotaract Club Imperia: “Già soltanto il fatto di piantare un albero è un gesto molto semplice, ma molto importante. Il fatto di piantarli qui, in questo uliveto, serve a dare un significato di speranza e futuro. Qui ci sono questi ragazzi che coltivano questo magnifico uliveto e vuole essere un aiuto prima di tutto proprio nei loro confronti”.
