La proposta, presentata dalla maggioranza durante il consiglio comunale svoltosi ieri sera, di approvare la modifica al regolamento sulle tariffe TARI (Tassa dei rifiuti) per prevedere lo sconto del 35% per gli enti religiosi che gestiscono strutture ricettivo-turistiche ha acceso una lunga discussione in consiglio comunale. L’opposizione, infatti, ha sottolineato che sarebbe iniquo non prevedere la stessa agevolazione a eventuali enti laici del terzo settore che svolgono attività ricettive alberghiere.
L’impasse è stato superato grazie all’intervento del Sindaco Claudio Scajola che ha proposto di non votare l’immediata eseguibilità della pratica e di nominare una commissione per trovare, entro il prossimo consiglio comunale, una soluzione condivisa.
Assessore Monica Gatti
“Si propone l’inserimento all’interno del regolamento che disciplina la TARI, nell’ambito delle riduzioni, la previsione di un’ulteriore riduzione per le superfici che svolgono attività ricettive alberghiera condotta da istituti religiosi che si collegano al turismo religioso. Si inserisce questa agevolazione relativamente alla specificità dell’attività svolta, per la quale è condivisibile valutarne una riduzione per l’attività”.
L’emendamento del Consigliere Edoardo Verda (PD)
“La pratica è mirata alla scontistica sulla tariffazione della TARI, chiediamo di applicare lo sconto a tutti gli enti del terzo settore che non hanno finalità di lucro. Ci sembra doveroso, se si vuole incentivare un certo tipo di turismo culturale, e non solo quello religioso, che ci sembra limitativo per la nostra città”.
Consigliere Luca Volpe (Insieme)
“Il fatto di allargare le maglie delle agevolazioni a locali adibiti a finalità di ricezione alberghiera gestiti da enti religiosi e parrocchie è sicuramente un’agevolazione che premia sul nostro territorio quelle attività parrocchiali che sono fondamentali per la formazione dei nostri ragazzi, parrocchie e oratori che sono alla base di tutte le attività sociali che conosciamo e che sono molto importanti per i nostri giovani. Quello che chiede il consigliere Verda è già indicato nel regolamento al comma 3 per quanto riguarda il terzo settore”.
Consigliere Edoardo Verda (PD)
“Se l’intenzione è quella di favorire l’attività delle parrocchie allora anche le parrocchie senza scopo di lucro rientrerebbero nel comma 3. La troviamo una misura limitata a realtà che facciamo fatica a riconoscere sul territorio. Invece se vogliamo agevolare strutture turistico-ricettive con scopo di lucro non siamo d’accordo”.
Consigliere Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra)
“Non capisco. Volete ridurre la TARI anche agli enti religiosi che hanno strutture dove vengono svolte attività commerciali. Allora prevediamo le agevolazioni a tutti gli enti non commerciali che hanno finalità sociali. Si è parlato di turismo religioso, il turismo laico non è contemplato, mi spiegherete cos’è il turismo religioso. Questa proposta è insensata, serve il principio di equità, altrimenti si crea una distorsione”.
Assessore Monica Gatti
“L’idea è favorire il turismo religioso, mentre l’emendamento comprende strutture del terzo settore tout-court. La finalità dell’amministrazione è proprio quella di indirizzarsi a favorire un turismo religioso. L’emendamento lo vedo già coperto dal comma 3 dell’articolo 22″.
Consigliere Luciano Zarbano (Indipendenze)
“Dopo anni in cui si vuole distruggere le nostre radici cristiane c’è qualcosa che tutela le nostre radici religiose. Quindi credo che la modifica sulla tassa sulle superfici delle attività alberghiere condotte da istituti religiosi debba essere votata favorevolmente. Ben venga che ci sia una tutela per cui siamo noi intimamente”.
Consigliere Alessandro Savioli (Società Aperta)
“Voteremo a favore nel caso fosse votato favorevole l’emendamento. Nel regolamento è già specificato che per ogni ente no-profit è già prevista un’agevolazione”.
Consigliere Edoardo Verda (PD)
“Può passare l’erroneo messaggio per cui la scontistica non va a favore dell’attività sociale dell’oratorio ma a favore dell’attività commerciale che un ente religioso può decidere di fare un’attività commerciale economica. La troviamo una scelta priva di significato, non capiamo dove sia indirizzato turismo religioso a Imperia. Il turista religioso, inoltre, non per forza alloggia in una struttura gestita da un ente religioso. La troviamo una scelta sbagliata e iniqua, perchè tutti noi ci faremmo carico di un ente come un altro che sceglie di fare la sua attività economica”.
Sindaco Claudio Scajola
“Non c’è nessuna chiusura al fatto che ci possa essere una riduzione sulla TARI a chi svolge attività ricettive alberghiere in qualità di organizzazioni del terzo settore, ma ci mancano degli elementi, quanti sono e se ci sono, dobbiamo sapere qual è l’impatto. La soluzione che proponiamo è questa: non possiamo approvare l’emendamento perchè non è suffragato dal parere dell’impatto, ma nel contempo siamo aperti a trovare delle soluzioni. Propongo una mozione per non votare l’immediata eseguibilità e nominare un gruppo di tre persone, ad esempio l’assessore Gatti, il consigliere Volpe e un rappresentante dell’opposizione, per lavorare e trovare una soluzione in vista del prossimo consiglio comunale e arrivare a una più giusta valutazione anche per quanto riguarda gli enti laici”.