25 Dicembre 2024 05:25

25 Dicembre 2024 05:25

Imperia: Andrea Orlando (PD) “Toti? La Regione è in ostaggio per questa vicenda. Burlando-Spinelli? Sono incontri diversi”/ Foto e video

Questa mattina il Partito Democratico ha presentato a Imperia la nuova segreteria provinciale, che affianca il segretario Cristian Quesada. Alla presentazione è intervenuto il parlamentare ed ex ministro del Lavoro e della Giustizia Andrea Orlando, che ha rivolto l’attenzione sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto la Regione Liguria e sul futuro, in vista delle elezioni regionali. Della nuova segretaria fanno parte Anna RussoLucio D’Aloisio (new entry) – Lucia ArtusiStefania RussoDario BiamontiManuela GiraudoPaola Angiolini (nuova) – Mariella RossiMarisa ZilliFrancesco Pastor (nuovo).

On. Andrea Orlando (PD)

Spiega Andrea Orlando: “Oggi abbiamo reso omaggio alla memoria di AlessandroNatta. Siamo stati sulla sua tomba nella ricorrenza dell’anniversario della sua morte. Poi siamo qui ad affrontare un passaggio di importanza per questo partito e per questo territorio che è quello di una ripresa dell’iniziativa unitaria anche dopo momenti di tensione e difficoltà, che credo sia uno dei pezzetti necessari per la sfida alle prossime elezioni europee. Sulla vicenda di Toti, guardi, c’è poco da aggiungere a quello che abbiamo detto. La Regione in questo momento è in ostaggio di questa vicenda. Stanno arrivando 11 miliardi di investimenti, la sanità è completamente fuori controllo, la destra deve rispondere se la Liguria si può permettere il lusso di rimanere paralizzata a causa di una vicenda che è sotto gli occhi di tutti“.

Spinelli ha parlato di incontri anche in precedenza con Burlando. Insomma, la politica comunque non ne esce bene. Si guarda già avanti, qualcuno fa anche il suo nome come possibile nuovo Presidente della Regione almeno per il centrosinistra. Cosa può dirci su questo?

“Gli incontri la politica li deve avere con tutti, ma un conto sono gli incontri dove si discute delle prospettive del porto e un conto sono gli incontri dove, alla luce di concessioni rilasciate, si chiedono finanziamenti per la campagna elettorale. Sono due cose lievemente diverse, come ciascuno può cogliere. Per quanto riguarda il tema delle candidature, credo che siamo in una fase nella quale dobbiamo discutere soprattutto di come costruire una coalizione perché non dobbiamo trasferire qui semplicemente una formula nazionale. Qui c’è qualcosa di diverso, di specifico, di cui bisogna tener conto. Nel senso che dobbiamo aprire una fase che mobiliti tutte le forze, tutte le energie che vogliono rompere con questo sistema e sono preoccupate per una possibile paralisi della Regione. Tutte queste forze insieme poi devono valutare quale sarà la candidatura e il profilo migliore per poter vincere la sfida delle prossime elezioni regionali che non sappiamo quando saranno, ma sappiamo che sicuramente saranno prima della scadenza naturale”.

Da ex guardasigilli, una considerazione su questa riforma della giustizia?

“La riforma della giustizia è una negazione dello spirito della nostra Costituzione nel senso che mette in questione il tema fondamentale dell’effettiva autonomia della magistratura e, tra l’altro, con argomenti risibili perché si dice che questa operazione sarà fatta per superare il correntismo della magistratura e così, anziché fare un CSM dove oggettivamente ci sono stati fenomeni di correntismo, se ne fanno due. Quindi, da questo punto di vista, si raddoppia il problema, non lo si supera né lo si elimina. Poi, noto una cosa: in questa riforma, dove ci sono alcune cose che persino noi avevamo proposto, penso a un’alta corte che valuti il profilo disciplinare dei magistrati, guarda caso non si toccano i magistrati contabili e i magistrati amministrativi, che sono quelli che tengono in piedi i ministeri e la Presidenza del Consiglio”.

Il premier Meloni che ammette che Matteotti è stato ucciso dallo squadrismo fascista, cosa ne pensa?

“La domanda è se quello squadrismo vuol dire che c’era un fascismo squadrista e un fascismo che squadrista non era. Matteotti è stato ucciso dal fascismo, punto, non dagli squadristi, nel senso che i mandanti dell’omicidio di Matteotti afferivano a quello che da lì a poco sarebbe diventato il presidente del consiglio e poi il duce”.

Il governatore di Banca Italia ammette che ci vogliono più flussi di migranti regolari in Europa perché ci sono alcuni Stati a rischio a livello di calo demografico, cosa ne pensa?

“Con tutta l’autorevolezza del governatore, è un po’ la scoperta dell’acqua calda, nel senso che è chiaro che noi abbiamo un trend demografico che non basta a mantenere la nostra capacità produttiva, il nostro sistema previdenziale, il nostro sistema del rapporto tra le diverse generazioni. Per questo un’immigrazione controllata e programmata dovrebbe essere la risposta. Non siamo stati noi, nel corso di questi anni, a demonizzare il fenomeno migratorio. Non siamo stati noi a introdurre elementi di protezionismo. Non siamo stati noi a parlare di sostituzione etnica. Tanto è vero quello che dice il governatore che, mentre si facevano campagne elettorali basate su queste idee, si è fatto, io credo giustamente, il più grande decreto flussi da quando esiste la legge Bossi Fini. Quindi, da questo punto di vista, è il governo stesso ad ammettere di aver raccontato un sacco di balle nel corso degli ultimi vent’anni”.

Cristian Quesada, segretario provinciale PD

Sottolinea Cristian Quesada: “Noi abbiamo una responsabilità in questi anni abbiamo provato a fare un lavoro, è necessario assolutamente intensificare questo tipo di lavoro. Abbiamo la responsabilità di riportare su questo territorio la vicenda sanitaria in un’ottica diversa da come è stata gestita sino ad oggi. Quindi è del tutto evidente che era necessario riorganizzare ulteriormente una segreteria che, come ho esposto prima, è una segreteria fatta di competenze, che è in grado di poter costruire un programma e un modello alternativo su questo territorio di gestione. Lo abbiamo detto chiaramente dall’inizio: Toti aveva già fallito prima di questa inchiesta, perché quando oltre il 3% dei liguri non sono in grado di poter accedere alle cure minime, vuol dire che quel tipo di modello di gestione aveva già fallito. Quindi noi oggi proviamo a dare un ulteriore contributo nella costruzione di un’alternativa che su questo territorio è assolutamente necessaria.  Io rimango segretario provinciale, Anna Russo e Lucio D’Aloisio che saranno entrambi vicesegretari, Lucia Artusi, candidata anche alle elezioni europee, Stefania Russo, Dario Biamonti, Manuela Giraudo – Paola Angiolini, Mariella Rossi, Marisa Zilli e Francesco Pastor ovviamente come enti locali“.

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