Sinistra Italiana e Alleanza Verdi Sinistra intervengono con un comunicato in merito al divieto di transito per i mezzi pensati imposto in via Schiva dall‘Amministrazione comunale, che ha già provocato le proteste degli operatori portuali.
Il comunicato di Sinistra Italiana e Alleanza Verdi Sinistra contro il divieto di transito ai mezzi pensati disposto dal Comune in via Schiva
La recente ordinanza dell’amministrazione per vietare il transito dei mezzi pesanti nelle vie di accesso al porto di Oneglia è l’ultimo vigliacco espediente messo in campo per cercare di soffocare definitivamente gli operatori che vi operano e consentire poi a Scajola di annunciare la definitiva vittoria nella sua decennale guerra contro il traffico commerciale del porto.
Una guerra tutta ideologica per cui il sindaco è disposto a non andare tanto per il sottile, sia per i “danni collaterali” ai posti di lavoro che sta mettendo a rischio con il conseguente impoverimento del tessuto imprenditoriale locale, sia per gli strumenti messi in campo (la revoca delle concessioni demaniali agli operatori – la riduzione delle aree a servizio della banchina – il tentativo di far assegnare a Go Imperia le aree demaniali necessarie agli attuali operatori commerciali) culminati con la incredibile ordinanza sulla viabilità dei mezzi pesanti.
Risulta oggi ancora più chiaro quanto fosse fasullo l’annuncio fatto da Scajola in consiglio comunale durante il dibattito richiesto dalle opposizioni sulle concessioni commerciali, di voler rilanciare il bacino commerciale di Oneglia.
Non essendo riuscito a fiaccare la resistenza degli operatori commerciali che operano sul porto, che stanno facendo valere i propri diritti sulla base delle norme che regolano le attività portuali, il sindaco prova a colpirli alle spalle usando in modo insensato e strumentale il codice della strada.
Le motivazioni riportate nell’ordinanza che impone il divieto di transito dei mezzi sopra le 40 tonnellate nelle uniche vie di accesso al porto, sono infatti quella di garantire la sicurezza per il transito nel nuovo tratto di viabilità ciclabile che si vuole creare in quel tratto e quella di tutelare l’integrità del “patrimonio stradale”. Motivazioni che, considerata la prossima apertura della ciclabile sul tracciato della ex ferrovia e lo stato degli asfalti cittadini a causa della mancata manutenzione, sono una autentica presa in giro.
Ma la menzogna più grossa del sindaco è il non detto sulle motivazioni che lo portano a voler smantellare i fastidiosi traffici commerciali dal porto di Oneglia, ovvero quello di spalancare la strada all’operazione immobiliare dello stabilimento Agnesi.
Una operazione intitolabile “Porti chiusi e speculazioni aperte” di cui un amministratore serio dovrebbe assumersi le responsabilità e non prendere in giro la città con i falsi annunci in consiglio comunale con fumosi progetti di rilancio del bacino commerciale di Oneglia.
Le operazioni ostruzionistiche per bloccare l’accesso a presenze sgradite all’amministrazione Scajola non si è però in questi giorni limitata al porto.
Oggetto di una sorta di divieto di accesso strumentalmente messo in atto è stata anche la discussione in consiglio comunale sulla vicenda delle tariffe dell’acqua.
Dopo aver rifiutato di discuterne nel consiglio comunale del 22 maggio, ma essendo stati costretti a portarla in consiglio dalle opposizioni per la seduta del 4 giugno, l’amministrazione ha deciso di adottare una strategia del “sonno” infarcendo strumentalmente di pratiche l’ordine del giorno del prossimo consiglio per far discutere dell’acqua a notte fonda.
Per riuscire a mettere in campo questa pavida strategia da “conigli mannari” si costringeranno le commissioni consiliari che devono discutere le pratiche prima del consiglio, a farlo solo il giorno precedente alla seduta, impedendo di fatto ai consiglieri di poterle approfondire e valutare adeguatamente.
Se si considera che tra le cinque pratiche che sono state frettolosamente inserite in discussione da esaminare quindi il giorno prima del consiglio c’è il piano economico finanziario e il contratto di servizio per l’affidamento della gestione del porto turistico, è evidente che siamo di fronte ad un atto strumentale, arrogante e antidemocratico di una amministrazione ormai barricata e decisamente sotto pressione, come emerso nel consiglio comunale scorso.
Una strategia che si basa tutta sulla forza dei numeri della maggioranza ma che esprime invece una evidente debolezza politica che l’incidente del mancato numero legale del precedente consiglio svela e contro la quale intendiamo rispondere continuando a portare alla discussione del parlamento cittadino i temi di maggiore interesse per la città.
C.S.