23 Dicembre 2024 20:37

23 Dicembre 2024 20:37

Imperia: Ivan Bracco attacca il sindaco Scajola per i progetti sul porto commerciale di Oneglia. “Il porto è di tutti, non suo”

In breve: Per Ivan Bracco "il progetto del sindaco è appropriarsi delle aree demaniali per poi far entrare un socio privato in Go Imperia, che si mangia tutto in un sol boccone"

Ivan Bracco, consigliere comunale del Partito Democratico, contesta in modo duro e deciso i progetti annunciati dal sindaco Claudio Scajola per il futuro sviluppo del porto commerciale di Oneglia.

Per Ivan Bracco “il progetto del sindaco è appropriarsi delle aree demaniali per poi far entrare un socio privato in Go Imperia, che si mangia tutto in un sol boccone”

Sottolinea Bracco: “Ho seguito con attenzione la parata di cartone messa in atto con denaro pubblico dal Sindaco sul porto commerciale di Oneglia. Sentendo le sue parole, tutto apposto, tutto bello, lavoro per tutti, un mondo fantastico e lui, Gesù, che riesce a moltiplicare i posti di lavoro. Infatti è noto che Imperia per i giovani è attrattiva, per il lavoro giungono a flotte da ogni parte del globo.

Giusto uccidere il porto commerciale impedendo l’ingresso, togliendo aree, cercando in tutti i modi di soffocare ogni sforzo per portare lavoro, anche quello del cemento, che nessuno sa esserci sul porto, ma deve morire. Basta ai privilegi, siamo al teatro itinerante.

Sappiamo perfettamente il progetto del Sindaco: appropriarsi delle aree demaniali, compreso il porto commerciale di Oneglia, utilizzando la società pubblica Go Imperia, per poi, con poca fantasia, far entrare nella compagine societaria il socio privato che in un sol boccone si magna tutto.

A questo giro, purtroppo per lei, e Genova insegna, ci sono cittadini che non hanno gli occhi ipnotizzati dalle sue storie anche tristi, che stanno capendo perfettamente il suo piano sulla città. Il porto andrà così, l’acqua al privato, i trasporti pubblici ad un altro privato e la sanità già un pezzo è stata regalata.

I cittadini stanno perfettamente capendo che dopo 50 anni di sua influenza politica la città ha perso tutto, il lavoro, la cultura e la voglia di sognare. Un paese senza anima e senza prospettiva ad eccezione per i privilegiati. Sappia signor Sindaco pro tempore, che i cittadini piano piano stanno capendo. Il porto è di tutti e non suo, lo ricordi e se ha memoria corta se lo scriva sullo specchio del bagno, così ogni mattina lo ricorda. Viva la Costituzione”.

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