Il parlamentare del Partito Democratico Emanuele Fiano ha presentato al Festival della cultura mediterranea il suo libro “Sempre con me, le lezioni della Shoah”. Fiano, accolto dal sindaco Claudio Scajola, che ha seguito la sua presentazione, nell’occasione è anche intervenuto sulla questione del conflitto fra Israele e Palestina.
Emanuele Fiano è stato accolto dal sindaco Claudio Scajola che ha seguito la presentazione del suo libro sulla Shoah
Spiega Emanuele Fiano: “Soprattutto è la volontà di trasformare la memoria in lezione, perché io penso che noi abbiamo bisogno oggi nel presente di lezioni che derivano da quella vicenda, non solo di perpetuare la memoria, come se fosse un monumento da celebrare, ma trarne l’insegnamento per le scelte che dobbiamo fare oggi, perché i temi che ha attraversato il ‘900 di questo continente ci sono di nuovo.
Ci sono di nuovo pericoli, ci sono di nuovo storture, ci sono di nuovo guerre, ci sono di nuovo morti e noi da quella vicenda possiamo imparare come comportarci oggi”.
A proposito di guerre e morti, come valuta quanto sta accadendo in Palestina?
“Lo valuto come ho sempre fatto negli ultimi 45 anni. Che in quel territorio si scontrano due diritti: il diritto del popolo palestinese ad avere uno stato e il diritto dello Stato di Israele ad esistere in pace e democrazia. Ci sono oltre ai diritti, i politici e ci sono due estremismi che si scontrano in quel territorio, l’estremismo del terrorismo palestinese e l‘estremismo della destra al governo di Israele e c’è solo una soluzione possibile, due stati per due popoli.
Bisogna fermare questa guerra. Speriamo che in queste ore l’appello del Presidente degli Stati Uniti sia raccolto. Cessare il fuoco, rimandare a casa i rapiti, che speriamo esistano ancora in vita e ricominciare a ricostruire Gaza, portare aiuto alla popolazione civile palestinese così gravemente colpita da questa guerra e parlare di cosa serve per far sì che esistano i due stati per i due popoli che vivano in libertà. Sconfiggere il terrorismo, sconfiggere chi, anche nella destra di Israele, non vuole la pace”.
