È stata bocciata (con 20 voti contrari, 10 favorevoli e 1 astenuto) la delibera, presentata dalla capogruppo del PD Deborah Bellotti in Consiglio Comunale, e firmata dall’opposizione, a tema Rivieracqua, relativamente alle maxi bollette emesse recentemente dalla società che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio imperiese.
Nel dettaglio, la delibera chiedeva “l’impegno dell’Amministrazione di farsi promotrice attiva presso il Commissario dell’ATO idrico per rivedere la scelta discrezionale sull’applicazione della retroattività della tariffa unica al 2022-2023 e di considerare la possibilità di prevedere una moratoria riguardo la retroattività, attendendo la sentenza del TAR prima di applicare gli aumenti”.
In sala consiliare era presente un nutrito pubblico formato da cittadini che hanno preso parte a una nuova protesta all’esterno del palazzo civico. Non sono mancati i momenti di subbuglio per via di manifestazioni di dissenso da parte dei presenti.
Imperia: Rivieracqua, bocciata in consiglio la delibera del PD. La discussione
Consigliera Deborah Bellotti
“Sono arrivate bollette esorbitanti che comprendono conguagli per il 2022 e il 2023, calcolati sulla base della nuova tariffa. La gestione delle bollette e la comunicazione hanno suscitato sgomento tra i cittadini. Il ricalcolo dei consumi reali, basato sulla nuova tariffa unica, ha portato a una stangata retroattiva per gli anni 2022 e 2023.
Il sindaco afferma che Rivieracqua avrebbe dovuto gestire meglio la situazione. Tuttavia, tutto questo era ampiamente prevedibile, e ora ci troviamo in una situazione di caos che pesa sulla cittadinanza. Invece di scaricare tutte le responsabilità su Rivieracqua, i dirigenti avrebbero dovuto approfondire la questione prima, anziché convocare una riunione solo dopo la ricezione delle bollette.
Un aspetto critico di questa gestione è la scelta di applicare la retroattività. Mettiamo in dubbio questa scelta discrezionale che si poteva evitare, applicando la tariffa unica solo dal 2024 in poi. Molti cittadini hanno impugnato le bollette tramite ricorsi amministrativi ed esposti ad Arera.
I cittadini subiscono anche la beffa della privatizzazione del servizio. L’acqua, un servizio primario e irrinunciabile, deve rimanere pubblica e basarsi sulle entrate delle bollette, ma non a danno dei cittadini. Le aziende e i cittadini stanno pagando le conseguenze della pessima gestione degli anni passati.
È stato deciso che, dal 1 luglio, le utenze domestiche che hanno ricevuto bollette sotto i 200 euro possono chiedere la rateizzazione, mentre quelle sopra i 200 euro riceveranno automaticamente bollettazioni suddivise in sei bimestralità. Lo stesso vale per le attività commerciali, a partire da 500 euro. I cittadini hanno appreso tutto questo dai giornali e non sanno come comportarsi. Chiedono chiarimenti per fare la cosa giusta senza subire un danno iniquo.
La soluzione non tiene conto del tema della retroattività. L’amministrazione, insieme al commissario dell’Ato idrico, potrebbe prevedere una moratoria in attesa della sentenza del TAR, prima di applicare gli aumenti”.
Sindaco Claudio Scajola
“Comprendo il disagio e la preoccupazione che tanti nostri cittadini hanno avvertito all’arrivo di bollette molto elevate e senza spiegazioni da Rivieracqua. Anche per questo voglio rispondere punto per punto alla proposta dell’opposizione.
Credo che si tratti di una tardiva, ma involontaria, ammissione di colpa. I problemi di Rivieracqua sono nati tra il 2013 e il 2018, quando il PD governava Imperia, Sanremo e Ventimiglia, e guidava l’amministrazione provinciale. In quegli anni, il percorso della società interamente pubblica avrebbe potuto avere successo, ma fallì, costringendoci a prendere decisioni necessarie ma dolorose per salvare Rivieracqua dal fallimento, molte imprese locali e garantire il servizio idrico, soggetto a crisi e mancanza di manutenzione.
Questo non lo dico io, ma Gianfranco Grosso. Nel dicembre 2017, durante il consiglio comunale con il Sindaco Capacci, il consigliere Grosso affermava: Abbiamo portato in consiglio una delibera per entrare in Rivieracqua, è stata bocciata. Rivieracqua sta rischiando il fallimento per colpa del PD.
In questa città e in questa provincia siete stati ridicoli, in questa città e in questa provincia siete stati incapaci di gestire il ciclo dell’acqua e dei rifiuti. Oggi vi presentate come difensori dell’acqua pubblica, ma quando eravate in difficoltà siete scappati.
Consigliera Bellotti, credo che la sua ammissione di colpa sia stata involontaria. Oggi vi presentate come capo-popolo contro chi sta lavorando per risolvere il problema che voi stessi avete creato. Non dico che siete ridicoli, ma la serietà è ben altra cosa.
Alcuni di voi hanno aizzato le persone facendo credere che le bollette siano dovute al risanamento dei conti del passato per l’ingresso del privato. Le autorità competenti hanno recentemente approvato le tariffe necessarie per coprire gli investimenti e assicurare i servizi.
La tariffa deve coprire sia i costi di gestione del servizio sia gli investimenti. Avremmo dovuto adeguarle già dal 30 giugno 2018, ma non è stato fatto per le stesse responsabilità politiche di cui parlavamo prima.
Il mancato adeguamento delle tariffe è tra le cause della situazione di dissesto.
La soluzione è stata approvata all’unanimità dall’assemblea dei sindaci della provincia. I sindaci meritano rispetto, non critiche da parte di chi lavora per distruggere. Come ha detto il Presidente Sergio Mattarella, i Sindaci sono i volti e le braccia della Repubblica e ci mettono sempre la faccia.
Il commissario dell’ATO idrico ha disposto la retroattività, basata sulle disposizioni di legge, non come scelta discrezionale. L’adeguamento tariffario è obbligatorio per legge. Dubbi sulla legittimità sono stati sollevati solo da una associazione di categoria, non da tutte. Mi viene da dire che il fatto non sussiste. Non è una scelta discrezionale, stiamo applicando la legge.
Sembra di tornare al primo consiglio comunale, quando avevate presentato un ricorso sulla presunta illegittimità del sindaco, giudicato poi campato per aria.
Il principio è aberrante: c’è il tentativo di bloccare con qualsiasi mezzo, anche giudiziario, l’azione di chi governa. Presentare un ricorso è un diritto, ma non si può pensare che ad ogni ricorso si debba interrompere l’attività amministrativa. Le sentenze non devono dettare i tempi delle decisioni democratiche, è un principio che dovrebbe essere condiviso da tutte le forze politiche.
Ci sono state comunicazioni da Rivieracqua che includevano percorsi di rateizzazione. Tuttavia, le nuove bollette contenevano l’intera somma, mettendo in difficoltà famiglie e aziende. La bollettazione è stata realizzata in modo diverso dalle indicazioni che avevo fornito. Per questo motivo, il 16 maggio ho convocato una riunione in Provincia per esaminare le problematiche e ho ribadito la necessità di una proroga dei termini di pagamento e nuovi piani.
Le preoccupazioni dei cittadini sono state al centro delle mie attenzioni. Le stesse bollette non si ripeteranno. Verificherò quanto accaduto e la responsabilità di chi ha gestito la situazione in modo superficiale”.
Consigliere Luciano Zarbano
“Ne ho viste tante, ma questa mi mancava: il commissario dell’Ato idrico dovrebbe prendere provvedimenti scrivendosi come sindaco. Ai cittadini non interessa di chi sia la colpa, ma vogliono che i problemi vengano risolti. Avrei voluto discutere questo tema il 22 maggio perché il 24 scadeva il termine per il pagamento delle bollette e i cittadini avevano bisogno di una risposta. Un’associazione di categoria ha fatto ricorso e a luglio ci sarà l’udienza al TAR”.
Consigliere Lucio Sardi
“Condivido quanto detto da Grosso in quel contesto. Le amministrazioni allora erano trasversali e alcuni dei responsabili sono seduti accanto a voi. Non chiedete mai scusa per quello che fate, non è mai colpa vostra.
È chiaro che l’acqua deve rimanere pubblica, quello che chiediamo è una gestione pubblica del servizio. Parliamo di Gabriele Saldo? Parliamo di Gaia Checcucci, nominata da Giovanni Toti, che faceva gli interessi di aziende private? Questo è quello che avete contribuito a costruire. Non vi autoassolvete.
Chi ha fatto entrare i privati in Amat? Le amministrazioni Sappa, in cui lei aveva il controllo su tutto. Dovremmo almeno evitare l’onta dell’ingresso dei privati”.
Consigliere Ivan Bracco
“Il sindaco è molto accanito con il PD, forse perché ci sono le elezioni nella città vicina, ma questo gruppo dimostra una coerenza che lei non è abituato a vedere. La città è in subbuglio per questa situazione folle.
Oggi ha tentato di riversare su altri le responsabilità che derivano da tanti anni della sua amministrazione. Se ne assumerà la responsabilità politica e personale. I cittadini avrebbero voluto sentire parole di conforto dal commissario Ato Idrico, presidente della Provincia e sindaco di Imperia.
Il suo discorso è stato pesantissimo nei confronti dei cittadini. La invito a ripensarci e a venire incontro alle esigenze dei cittadini, sospendendo i pagamenti delle bollette in attesa della sentenza del TAR”.
Consigliere Luca Volpe
“Questa maggioranza si era posta il problema dei concittadini che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. Ce lo siamo sempre posti. Il PD è parte attiva dello scempio a cui oggi stiamo cercando di porre rimedio. Voi fate i capo popolo e i giustizialisti. Voi con il vostro atteggiamento state provando a privatizzare l’acqua. Se per caso rivieracqua fallisse il servizio andrebbe a un gara a cui parteciperebbe qualunque soggetto, pubblico e privato. Questa è la verità. Noi stiamo cercando di risolvere i problemi di Rivieracqua. Quello che voi avete chiesto nella vostra delibera e già stato fatto. Rivieracqua ha già deliberato tutte le bollette con la domiciliazione bancaria e postale. Non abbiamo sottovalutato il problema. Il PD, che con la consigliera Belotti ha provato a dettare una linea politica, ha omesso un’altra verità. Il fatto è che loro, sinistra e PD, non hanno nessuna proposta da portare in questo consiglio. Cari concittadini vi hanno detto delle falsità”.
Consigliere Enrico Lauretti
“Sindaco, ancora due anni fa dicevi queste espressioni che mi sgomentavano, che era un carrozzone, che era un bidone. Atteggiamento distruttivo. Affermazioni molto gravi. Eri sindaco dal 2018, perché non sono state prese iniziative con i comuni vicini per un adeguamento tariffario? La verità che l’iniziativa per adeguare le tariffe è stata presa tardivamente generando situazione grave per la quale arrivate bollette molto elevate. Si è messa in difficoltà tanta gente. Noi sapevamo cosa bisognava fare fin da allora. La bollettazione è chiaro che esprime un grande caos. La mia sensazione è che la situazione sia sfuggita di mano. Che si è perso il controllo. Dai la colpa a Rivieracqua, ma un Commissario cosa fa con bollette di questo genere? Per lo meno si dimette. Non ci si può far prendere in giro a questi livelli, chiediamo una responsabilità di certe decisioni. Bisognava aumentare le bollette? C’erano tanti modi per farlo. Si poteva dilazionare la parte retroattiva. Nessuno avrebbe sofferto per questa operazione. Credo che questa mozione abbia un senso”.
Consigliere Andrea Landolfi
“Tutti abbiamo ricevuto bollette pazze. È irresponsabile scaricare su altri la responsabilità cercando di smacchiare le proprie colpe. Il PD ha tenuto in mano comuni importanti, Rivieracqua, la Provincia. La tariffa unica era un’esigenza per Rivieracqua, lo dichiarò il 30 agosto il consigliere Bracco che chiedeva un mutuo mettendo a garanzia le future bollette. Sarebbe stato un successo non applicare quanto previsto da Arera per quel che riguarda la retroattivita. Arera ha imposto di applicare la retroattivita dal 2022 al 2023. Consigliere Sardi, deve decidere se andare d’accordo o meno con il PD. Il privato? Rivieracqua è una società di capitali e un socio di minoranza non detta la linea societaria. Rivieracqua è in concordato, non c’è il discrezionale perché è in concordato. Caro Sardi lei ha innescato gli animi però propone di farsi carico dei 40 milioni di euro di cui dovrebbe farsi carico il privato. Mi pare abbia la idee confuse. Caro Bracco, dovrebbe far suo il pedigree del PD. Caro Lauretti, sostiene che è giusto salvare Rivieracqua. Ha ragione, perché se no Rivieracqua come farebbe a pagare le fatture delle sue consulenze. Mi chiedevo se anche lei ha proposto di dilazionare il pagamento delle sue fatture”.
Consigliere Edoardo Verda
“Il Sindaco ha fatto ricostruzione di parte di Rivieracqua. Nel 2004 il sindaco Sappa ha venduto il 48% di Amat a Iren. Sindaco Sappa che scelse in piena continuità con questa amministrazione. 2012 lo stesso Sappia ha affidato servizi ato idrico a Rivieracqua in palese contraddizione con Amat e creando il principale problema di Rivieracqua. Sindaco ha capacità di tenere il potere, ma non di rivendicarlo quando ci sono degli errori. Sindaco non ha la maturità per ammettere le proprie responsabilità. Nel 2018 Scajola defini rivieracqua un bidone senza possibilità di successo. Contestato in ogni modo gestione acqua pubblica da parte di Rivieracqua, che ne ha minato capacità economica e di investimento. Impensabile appuntare responsabilità al centrosinistra. Unica responsabilità è del centrodestra”.
Consigliere Giovanni Lazzarini
“La sospensione delle bollette è già arrivata. La sentenza del Tar arriverà a luglio. Parliamo di cose che non sono reali. Confondiamo i nostri cittadini. Ci sono contributi da parte dell’amministrazione a persone più in difficoltà. L’acqua è di tutti, questo deve essere il nostro principale pensiero. Le bollette che arriveranno dopo questa non saranno molto più care di quelle di prima”.
Consigliera Daniela Bozzano
“Cittadini sanno benissimo saranno di cosa abbiamo parlato sino ad oggi e sanno da che parte sta la verità. Noi chiediamo di aspettare sino alla sentenza del Tar, a fine luglio-agosto. È evidente che c’è stato un errore. Questo errore deve essere rimediato non facendo pagare le bollette sino alla sentenza del Tar, dopodiché verranno rateizzate. L’errore lo ha fatto la ditta, non i cittadini”.
Consigliere Luca Volpe
“Le tariffe dell’acqua erano ferme dal 2010, eravamo ben abituati. Bisogna dirle queste cose, se no è troppo facile. Troppo facile dire che è colpa del sindaco, non è vero, non è così. I 40 milioni di euro che servono per salvare l’azienda chi ce li mette? Dobbiamo pagarli noi se non ce li mette il privato”.
Consigliere Giovanni Montanaro
“Che sia un argomento delicato è evidente, anche perché disagio economico e sociale è sotto gli occhi di tutti. L’adeguamento della tariffa è un obbligo di legge, non è vero che si poteva procrastinare. Adeguamento della tariffa è stato fatto in ritardo, doveva essere fatto molto prima. Arera ha deliberato che tariffe adeguate vengano applicate ai due anni precedenti è una legge dello stato. Il sindaco è il commissario dell’ato idrico non un amministratore di rivieracqua. Se ato idrico commissariato aveva dei problemi. La politica e le amministrazione se lavorano riescono a risolvere i problemi. Nel 2018 trovato predissesto di 18 milioni di euro che in 6 anni abbiamo risanato. Chi e venuto prima di noi aveva tutti gli strumenti per risolvere il problema”.