Nuova manifestazione di protesta questo pomeriggio, 4 giugno, davanti al Comune di Imperia, per la vicenda delle maxi bollette di Rivieracqua. Decine di cittadini del territorio, ma anche rappresentanti di diversi comitati ed esponenti politici, si sono dati appuntamento davanti all’ingresso di palazzo civico per esprimere il proprio disappunto.
Imperia: maxi bollette Rivieracqua, protestano i cittadini
La data del 4 giugno non è casuale. Oggi, infatti, durante il Consiglio Comunale, si discuterà del caso grazie ad una mozione presentata dalla minoranza. Dopo la manifestazione pacifica in piazza, i cittadini si sono recati in Comune per assistere alla seduta.
Spiega Mauro Giampaoli del coordinamento imperiese Acqua pubblica: “Dobbiamo esserci, in queste ore, in questi giorni si giocano le ultime fasi di una questione che in realtà è iniziata per molti versi, molti anni fa con la nascita di Rivieracqua che non è mai stata portata a termine, ha ricevuto molti attacchi rendendo molto difficile il lavoro a una società pubblica, formalmente costituita dopo l’esito referendario.
Ha creato tutta una serie di situazioni che in questa ultima fase sta portando l’acqua pubblica alla privatizzazione con l’ingresso del socio privato per la messa a gara delle quote sociali di Rivieracqua.
Quella delle bollette è solamente un preludio alla fase a cui andremo incontro, nella quale un commissario ha deliberato nel periodo commissariato sia dalla Checucci che dal Presidente Scaiola, una tariffa unica che probabilmente non ha tenuto conto di tutto quanto avvenuto in questi anni e sui cittadini sono venuti a gravare dei ritardi del conferimento delle concessioni e quindi di un’unica tariffazione che potesse rispondere alle esigenze della gestione del servizio idrico integrato in provincia“.
Aggiunge Roberto Melone del Forum nazionale Acqua pubblica: “Siamo qui per dire che siamo ovviamente al fianco dei cittadini imperiesi per difendere la gestione pubblica di Rivieracqua.
Meglio di me sul tema specifico potranno parlare le amici del coordinamento imperiese. Io volevo solo aggiungere una cosa a tutto quello che potranno dire loro e che in questo Paese viviamo nell’illegalità da 13 anni.
Perché 13 anni fa c’è stato un referendum dove le cittadine e i cittadini italiani hanno detto che l’acqua doveva essere gestita in forma pubblica, partecipativa e che su di essa non dovevano essere fatti profitti.
Nessuno ha pensato in questi 13 anni della politica italiana di rispettare quell’esito referendario.
Non dimentichiamoci che un referendum è una questione costituzionale, è previsto dalla nostra bellissima Costituzione. Ha di fatto tradito la Costituzione italiana.
Viviamo nell’illegalità, per cui adesso come forum italiano faremo un ulteriore tentativo, in questi 13 anni ne abbiamo fatti di tutti i colori tentativi, inascoltati, Corte Costituzionale eccetera. Adesso ci rivolgeremo direttamente alla Corte Europea per i diritti umani perché riteniamo che il non rispetto di quell’esito referendario abbia provocato una lesione fortissima ai diritti umani delle cittadine e dei cittadini italiani. Per cui ci rivolgeremo alla Corte Europea per far rispettare i nostri diritti”.