Bocciata (con 18 voti contrari, 9 favorevoli e 1 astenuto) la mozione presentata in consiglio comunale dalla consigliera Laura Amoretti a tema Rivieracqua.
Nel dettaglio, attraverso la mozione, la consigliera Amoretti chiedeva all’amministrazione di dialogare con Rivieracqua e le Associazioni di categoria, di sollecitare il gestore ad adottare procedimenti di lunga rateizzazione degli importi di cui alle bollette, dandone informativa chiara ed evidente all’utente e, infine, di creare un fondo di 100.000 euro per aiutare famiglie e piccole imprese in difficoltà, definendo criteri equi per l’assegnazione dei contributi.
La discussione della mozione è approdata in consiglio dopo un altro lungo dibattito sempre sul tema dell’acqua, relativamente alla delibera presentata dalla consigliera Deborah Bellotti (PD), anche in questo caso la pratica è stata bocciata dalla maggioranza.
Consigliera Laura Amoretti (Gruppo Misto)
“Tratterò questa mozione, presentata il giorno 13 maggio, con i caratteri dell’urgenza, circostanza che non è oggi affatto venuta meno, lo farò tenendo conto di quanto accaduto nel frattempo e trattandola sinteticamente nei suoi tre punti.
Primo punto. Chiedo all’amministrazione, e la richiesta resta attuale, di aprire un confronto diretto e continuo con la società Rivieracqua, coinvolgendo le Associazioni di categoria, per affrontare la situazione, analizzando e risolvendo da subito le questioni più complesse ivi inclusa quella del cosiddetto “conguaglio tariffario”.
Su questo punto prendo atto di quanto accaduto e in particolare del fatto che le richieste formulate, sono state sostanzialmente ribadite dalle associazioni sindacali e di categoria, che hanno ottenuto così la creazione di un tavolo di concertazione. Il fatto è positivo e auspichiamo che sia produttivo di risposte concrete.
Secondo punto. Chiedo che l’amministrazione solleciti comunque il gestore ad adottare procedimenti di lunga rateizzazione degli importi di cui alle bollette, dandone informativa chiara ed evidente all’utente.
Anche in ordine a questo tema registriamo che dalla data della presentazione della mozione vi sono stati sviluppi. Le bollette superiori ad euro 200 sono state rateizzate in numero di sei rate mensili. Crediamo si possa fare di più, sia per gli importi elevati, sia per le cifre apparentemente minori. Duecento euro, per molti, sono pur sempre una cifra considerevole.
Terzo punto, su cui desidero soffermarmi un attimo in più. Nella mozione chiedo all’amministrazione di reperire immediatamente risorse, quantificabili nella somma di euro centomila, o in quella meglio vista, al fine di costituire un fondo per aiutare le famiglie maggiormente in difficoltà e le piccole imprese, individuando criteri di equità che possano individuare puntualmente la platea dei soggetti destinatari di suddetti contributi straordinari.
Questa proposta ha fatto molto discutere, forse perché non si è capita, forse perché non la si è voluta capire. Eppure è molto chiara. Istituire un fondo a beneficio di chi è in difficoltà nel pagare bollette relative a servizi essenziali, come nel caso di cui oggi si discute, non è carità, è solidarietà.
E la differenza tra le due cose in uno stato democratico, in uno stato “sociale”, dovrebbe essere ben chiara ma, anche a leggere alcuni commenti sui social evidentemente non è così. Leggere ad esempio “con i nostri soldi non paghiamo per gli altri” è inammissibile. Senza pretesa di dare lezioni a nessuno mi limito a ricordare alcuni fatti recenti.
All’epoca del Covid, viste le gravi difficoltà in cui versavano milioni di italiani, il Governo Conte 2 ha dato ai comuni mezzo miliardo di euro per distribuirli a chi era in difficoltà. Erano “soldi nostri” che sono andati alle persone più fragili. E i comuni, anche quello di Imperia, hanno rapidamente distribuito quelle risorse risolvendo problemi vitali. In quel tempo sono stati previsti anche notevoli aiuti alle piccole imprese che rischiavano di chiudere definitivamente la loro attività. Non era carità era solidarietà.
Nell’ancor più recente periodo di aumenti delle materie prime (gas, luce) il Governo ha dato ulteriori risorse sempre agli enti locali per aiutare chi era maggiormente in difficoltà. Non era carità, era solidarietà.
Ancora, gli enti locali, prevedono fondi specifici per aiutare chi non riesce a pagare l’affitto di casa. Fondi per i morosi incolpevoli, bandi comunali per chi non ce la fa. Non è carità, è solidarietà.
Oggi, queste bollette, giuste o sbagliate che siano, e lo vedremo nelle sedi competenti, sono oggettivamente esorbitanti. E c’è chi fa un’enorme fatica a pagare ma, senza troppi clamori, paga. Perché, vedete, i poveri, che sono onesti, pagano, anche a prezzo di grandi sacrifici. Aiutarli non è carità, è solidarietà.
Ho indicato una cifra, centomila euro, non a caso ma consapevole che, con una cifra simile, che potrebbe essere meglio rideterminata, si possono aiutare tante famiglie, venire incontro a piccole imprese, molte delle quali abbiamo contezza che, in silenzio, abbiano già pagato a prezzo di gravi rinunce. E che “i nostri soldi” vadano anche a loro è un dovere per una comunità degna di questo nome.
Nelle pieghe del bilancio l’amministrazione trova spesso risorse, come si è visto anche oggi, credo non sia un gentile omaggio, ma un preciso dovere di chi amministra trovarle anche per i nostri concittadini in difficoltà. Non è carità è solidarietà. Repetita juvant”.
Assessore Laura Gandolfo
“Ho sentito discorsi tipici di chi parla e non lavora, di chi vuole strumentalizzare situazioni di emergenza e di necessità. I cittadini meritano di sapere e conoscere, questo significa aiutare. Esiste il bonus idrico, sono 50 litri d’acqua gratuiti a persona al giorno. Il Sindaco ha dato mandato di sospendere le bollette di chi ha diritto al bonus idrico e di ricalcolare tutto al netto del bonus. L’acqua è garantita gratuitamente in una quantità procapite considerata corretta. Ci sono poi i servizi sociali dove vedete 100 mila euro di fondi per l’acqua. Il settore nel 2023 ha fatto 2 mila interventi per un totale di 1 milione e 700 mila euro di aiuti. È un problema strumentalizzato, perchè le persone hanno bisogno di tante cose. Il settore di cui ho la delega è capace di andare incontro alle persone che ne hanno diritto”.
Consigliera Laura Amoretti
“Questa mozione non parla della legittimità del pagamento o della retroattività. I centomila euro sono una cifra seguita dalla frase ‘o meglio vista’, ovvero a seconda delle necessità. Rispetto ai chiarimenti dell’assessore Gandolfo, nessuno con questa mozione non vuole segnalare una mancanza nel lavoro che viene fatto dai servizi sociali, sono consapevole del supporto che questa amministrazione dà ai cittadini più bisognosi. Ci sono tanti cittadini, ad esempio molti pensionati, che normalmente non si rivolgono ai servizi sociali, ma sole e monoreddito, che si trovano in grande difficoltà. Questo è l’obiettivo del fondo, un fondo aggiuntivo per poter dare una risposta concreta a chi si trova in difficoltà per pagare queste bollette”.