Il consiglio comunale ha approvato la proposta transattiva pari a 4.5 milioni di euro con la ditta Manelli per chiudere l’annosa partita delle riserve della pista ciclabile. L’impresa pugliese aveva contestato riserve per 19 milioni di euro circa, stabilite successivamente in 6 milioni di euro dal Comitato Tecnico Consuntivo. Al termine della discussione, piuttosto accesa, la pratica è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario dell’opposizione.
Imperia: riserve ciclabile, via libera a proposta transattiva
Gianfranco Gaggero
“Nel settembre del 2018 l’amministrazione Scajola ha approvato il progetto della pista ciclabile. Nel giugno del 2019 è stata indetta la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, nel febbraio del 2020 l’aggiudicazione definitiva della gara per 13 milioni e 700 mila euro. Il 22 maggio 2020 è stato sottoscritto il contratto di appalto, salito a 14 milioni e 89 mila euro con le varianti. Sono state poi previste notevoli migliorie per un valore pari a 3 milioni e 865 mila euro, il 26% dell’intero appalto. Tra le migliorie la corsia per la navetta senza conducente da Oneglia a Porto Maurizio, il parcheggio di fronte al Mcdonald’s, la passerella a sbalzo, le rotonde sull’Argine destro e sinistro, il restauro della torre di Prarola.
E’ stato istituito un collegio tecnico consuntivo di cui fanno parte tre professionisti, l’ing. Francesco Messineo, presidente, individuato in accordo tra Manelli e Comune di Imperia, l’avv. Lorenzo Cuocolo, nominato dal Comune, l’avv. Paolo Carbone, designato dall’impresa Manelli.
Il collegio è servito molto e ha lavorato molto. Si sono riuniti per ben 9 volte e dalle riunioni è uscito il risultato che stasera andiamo ad approvare. Quando la Manelli ha iniziato a lavorare ha iniziato a fare riserve. Il collegio è stato subito interpellato per darci un supporto, per capire se le riserve fossero accoglibili o meno. La Manelli ha presentato riserve per un importo complessivo superiore ai 19 milioni di euro. Ben 30 riserve. Si è messa di traverso alla nostra proposta di fare la pista ciclabile a tratti.
Il Comune ha sempre monitorato il lavoro, sapeva che queste richieste erano esagerate, fuori da ogni logica. Non si è messo nulla delle riserve a bilancio perché non si sapeva l’importo. Il collegio tecnico ha elaborato una definizione della controversia accogliendo le prime 4 riserve, piu la trentesima, per un importo pari a 6 milioni di euro. Il Comune, diligentemente, ha deliberato quella cifra il 2 maggio, ma siccome questo importo sembrava alto ha dato incarico all’avvocato Cuocolo di accordarsi con l’azienda per un’ipotesi transattiva. Grazie al Sindaco la trattativa è andata in porto, per un importo pari a 4.5 milioni di euro. L’accordo transattivo sarà siglato il 14 giugno. Sono previste tre rate da 1 milione e mezzo, a luglio 2024, luglio 2025 e luglio 2026.
Io personalmente questa pratica la ritengo importantissima. Sono un pò emozionato. Vuoldire mettere una pietra tombale su un’infrastruttura che sarà il futuro della nostra città, insieme al porto turistico.
Il Comune di Imperia, per una gravissisima emergenza idrica, si è trovato nella necessità di posare il nuovo tubo dell’acquedotto. Non bisognava tergiversare per non perdere i fondi del Pnrr. Con tanta capacità e caparbietà il Sindaco ha insistito per fare l’acquedotto e la pista ciclabile insieme. Questa soluzione non è andata benissimo perche Rivieracqua ha accumulato forti ritardi e la Manelli ha fatto riserve esagerate. La cifra finale a mio avviso è elevata, ma bassa rispetto al totale. La Manelli deve terminare i lavori entro il 31 ottobre”.
Lucio Sardi
“A vostro giudizio una transazione da 5 milioni di euro è un ottimo risultato? Voi dite che siete stati lungimiranti per aver messo l’acquedotto sotto la ciclabile. Tutte queste somme le paghiamo perchè la ditta ha avuto la possibilità di lamentarsi perche ha dovuto aspettare un sacco di tempo per l’organizzazione dei cantieri. Sarebbe colpa di Rivieracqua, peccato che Rivieracqua fosse comandata dal Commissario che è lo stesso Sindaco di Imperia. Avete negato per anni che ci fossero le riserve e ora scaricate sulla città 4.5 milioni di euro. Si potrebbe anche chiedere scusa ai cittadini di Imperia per una volta”.
Luciano Zarbano
“Un mancato accordo porterebbe incertezza sull’attività del Comune, con un rischio di intervento della Corte dei Conti, con un rischio di Commissariamento del bilancio”.
Davide Lamonica
“Far passare il tubo dell’acquedotto sotto la ciclabile era la soluzione più di buon senso. La sinistra cosa avrebbe fatto? Avrebbe fatto costruire la ciclabile e poi l’avrebbe distrutta per far passare l’acquedotto? Andiamo a fare un proposta alla ditta per una transazione sulle riserve, una chiusura tombale su eventuali controversie che potrebbero sorgere”.
Laura Amoretti
“Io non vado a criticare la posa dell’acquedotto o della fognatura, però pongo alcune domande. Perché mentre si posavano i tubi in una tratta i lavori non sono andati avanti in un’altra tratta? Perché non è stato prodotto in fase di gara un documento su possibili interruzioni? Non era meglio in fase di capitolato dividere in lotti la ciclabile invece che consegnare un cantiere unico?”.
Matteo Fiorentino
“Le riserve richieste dalla società non devono essere considerate legittime a priori. E’ naturale che le riserve allarmino anche i servizi finanziari. I famosi 628 mila euro accantonati nel fondo rischi nell’ultimo consiglio comunale sono stati previsti su indicazione del direttore dei lavori. Il Comune ha convocato il collegio tecnico che dopo le verifiche ha riconosciuto un valore massimo delle riserve pari a 6 milioni di euro. Le ipotesi percorribili erano tre: riconocere i 6 milioni, intavolare uno scontro giudiziario con il rischio di un danno erariale oppure iniziare una trattativa. Coscientemente questa amministrazione ha intrapreso la terza via. L’accordo obbliga l’impresa Manelli a completare i lavori entro il 31 ottobre e impone lo stop a eventuali nuove contestazioni. Bisogna valutare il valore dell’opera rispetto all’ulteriore esborso. Oltre alla pista ciclabile avremo anche il tubo del raddoppio dell’acquedotto Roja e una nuova condotta fognaria”.
Ivan Bracco
“All’inizio di questa consiliatura, per il brutto vizio di fare accesso agli atti, c’eravamo accorti che c’erano delle riserve sulla ciclabile. In due consigli comunali sul bilancio avevo sottolineato che mancavano riferimenti alle riserve. Ero stato deriso e invitato a studiare. Le riserve c’erano già nel 2022 e non c’è mai stata alcuna traccia nei bilanci. Poi arriviamo al collegio che stabilisce per le riserve un importo pari a 4.5 milioni di euro. Posare il tubo sotto la ciclabile era doveroso, ma il Sindaco aveva detto che a pagare sarebbe stato chi ha provocato i ritardi. E chi li ha provocati? L’Ato idrico, il cui presidente è proporio il Sindaco di Imperia. Ma a pagare sono sempre i cittadini. Approfondiremo con la Corte dei Conti”
Alessandro Savioli
“La pista ciclabile è merito del Pd e dell’amministrazione Capacci, che sono stati capaci di prendere un finanziamento da 18 milioni di euro. Far passare il tubo sotto la ciclabile è stata una scelta corretta, ma questo non vuoldire che le riserve siano giustificate. La situazione si poteva gestire molto meglio. Non possiamo ne esultare ne commuoverci per queste riserve”.
Deborah Bellotti
“L’amministrazione ha messo nel fondo rischi 628 mila euro per le riserve, una cifra dieci volte inferiore a quella approvata dal collegio tecnico consultivo. Il pareggio di bilancio è ormai un lontano ricordo. 4.5 milioni di euro più iva, ovvero 5 milioni di euro, è una cifra molto elevata.
La posa del tubo dell’acquedotto è stata un bene per la città, ma il problema è la programmazione dell’appalto. La colpa viene riversata su Rivieracqua che ha ritardato i lavori. Siamo sicuri che la situazione non si sarebbe potuta gestire meglio? Grazie a questa operazione ci ritroviamo con una pista a metà, gravi ritardi, una viabilità compromessa, milioni di euro da versare che verranno presi dalle tasche dei cittadini. Fatti, non parole”.
Enrico Lauretti
“Sappiamo che quando si fa un appalto pubblico uno dei principali problemi che si deve porre la stazione appaltante è quello di fare un documento sulla risoluzione delle interferenze presenti e prevedibili per il futuro. Si doveva mettere nel capitolato d’appalto che dovevano essere realizzate contestualmente le due opere, ciclabile e acquedotto, e che quindi la ditta appaltatrice della ciclabile doveva procedere a lotti. Qui non è stato fatto. Io sono rimasto senza parole. Questa si chiama incompetenza, incapacità. 5 milioni sono tanti. Che io sappia non è stata mai pagata una cifra cosi alta. Un conto è pagare riserve per qualcosa che non è stato messo a contratto. Qui pago un danno, un danno fatto alla città. Paghiamo noi cittadini questa sfortunata gestione dell’appalto. L’importante è non venire qui a raccontare di un grande risultato”.
Daniele Ciccione
“Abbiamo messo una pietra miliare su questa opera. In minoranza ci sono disfattisti e rosiconi. Si è arrivati a accordo definitivo grazie al Sindaco. Ringrazio la lungimiranza del Sindaco per aver aspettato i fondi necessari per la posa dell’acquedotto. La possiblità di lavorare a lotti e con Rivieracqua è stata proposta alla ditta che non ha voluto collaborare con il Comune e preferito fare riserve. La ditta avrebbe potuto partecipare alla gara per la posa dell’acquedotto, ma ha preferito non farlo e sentirsi danneggiata. Discutiamo di 4.5 milioni di euro, quando invece abbiamo speso 20 milioni di euro in questi anni per aggiustare le continue rotture dei tubi dell’acquedotto“.
Antonello Motosso
“L’interruzione dei cantieri è avvenuta perche c’è stata un’idea lungimirante di posare il tubo dell’acquedotto e della fognatura sotto la ciclabile. Non farlo sarebbe stato estremamente dannoso per la città”.
Giovanni Montanaro
“Questa è una pratica importantissima. Nel 2020 il Sindaco si è battuto contro la minoranza per posare il tubo dell’acquedotto sotto la ciclabile. E’ stata fatta una consegna parziale delle aree, come previsto dal contratto. Inizialmente le riserve erano pari a 4 milioni di euro, poi altri 15 milioni euro, calcolati secondo l’azienda in questo modo: 13 mila al giorno per 1.200 giorni. Su più di 30 riserve ne sono state riconosciute 5. Nei cantieri pubblici ci sono questi tipi di problemi. Il dirigente ha ben chiarito in commissione perchè erano stati iscritti a bilancio inizialmente 628 mila euro. Si era fatto riferimento al direttore dei lavori. Alla stessa Manelli era stato chiesto di partecipare all’appalto per la posa del tubo, hanno rifiutato”.
Andrea Landolfi
“Si poteva fare meglio? Se si avesse avuto la bacchetta magica forse. Ma è stato fatto tutto il possibile al minor costo possibile. Il prezzo da pagare è di 4.5 milioni di euro per non avere più i problemi degli ultimi anni sull’acquedotto. Io penso che questo sia un esempio di buona amministrazione”.
Edoardo Verda
“Esempio di buona amministrazione? C’è modo e modo di gestire la cosa. Oggi certifichiamo la mala gestione di un’opera pubblica. Non si può venire qua a raccontare di una grande pratica. Non c’è nulla di essere fieri. Questa è una pratica gestita in maniera pessima sotto il profilo tecnico e politico”.
Luca Volpe
“La pista ciclabile che questa amministrazione ha ereditato era una linea su un pezzo di carta che costava 18 milioni di euro. In questi 6 anni si è lavorato per modificare quella linea. Con grandi migliorie, il trasporto pubblico, gli ascensori, le rotonde, la torre di Prarola, la filodiffusione. Un miglioramento che tutti possono toccare con mano. Si è messo a dimora il tubo dell’acquedotto, mettendo un punto fermo su un problema enorme. Le riserve che la ditta ci ha prodotto, 19 milioni di euro, sono un’enormità. Il comitato ci ha detto 6 milioni di euro, noi chiudiamo a 4.5 milioni. Questo non significa fare buona amministrazione?”.
Loredana Modaffari
“Se l’approccio dell’assessore fosse stato diverso, la discussione sarebbe stata diversa. Siamo tutti contenti che la ciclabile arrivi a compimento. Essere emozionati di essere giunti a una transazione che impegna il Comune mi lascia perplessa. Questa transazione impegna il Comune a una cifra importante, 4.5 milioni di euro + Iva. Non bisogna prendere in giro i cittadini e insultare la loro intelligenza”.
Claudio Scajola
“Io credo che le amministrazioni comunali abbiano giustamente maggioranza e opposizione. Ma qui l’opposizione è un plotone di esecuzione. Ogni intervento è violento nei toni, offensivo nel merito. Non si possono fare dei consigli in cui c’è anche una collaborazione? Siamo stati tre ore e mezzo a discutere dell’acqua, la maggior parte di noi domani lavora. Mi dispiace che il consiglio sia diventato un continuo e strumentale modo di fare amministrazione.
Abbiamo ereditato un progetto della ciclabile che era una riga fino alla stazione di Oneglia, noi abbiamo detto di no, facciamola piu larga, con un passaggio del bus elettrico. Abbiamo allungato fino alla Galeazza, messo una passerella a sbalzo. Pervicacemente abbiano ritenuto necessario metterci un tubo sotto.
Io mi prendo la responsabilità di commuovermi con l’assessore Gaggero. La cosa di stasera è enorme. Se andiamo a fare il conto complessivo, abbiamo un appalto da 13 milioni e 700 mila euro + 4.5 milioni di euro di riserve. Arriviamo a 18 milioni. Se valutiamo il valore complessivo dell’opera la differenza è di 550 Mila euro.
Questo non è un debito fuori bilancio. Il nostro bilancio è stato risanato. Abbiamo posato un pezzo di tubo dell’acquedotto con i soldi del Comune, quando l’appalto della ciclabile era già partito. Poi abbiamo trovato i finanziamenti. Abbiamo fatto miracoli con le imprese. Dopodiché, quando ci siamo avvicinati alla fine dei lavori abbiamo deciso come amministrazione di attivare il comitato tecnico consuntivo che ha deliberato, come riserve, 6 milioni di euro + interessi. Siamo arrivati alla fine con una transazione pari a 4.5 milioni di euro. Abbiamo una ciclabile che finirà, di un livello superiore, tra le più belle che ci siano e insieme un tubo e una fogna. Noi siamo orgogliosi che questa vicenda si sia chiusa cosi”.