“Il consiglio comunale fiume terminato oltre le due del mattino che Scajola ha tentato di far diventare un labirinto dove far perdere le minoranze, si è trasformato invece una via crucis politica per il sindaco e la sua maggioranza. Proviamo a ripercorrerne le tappe che hanno segnato il martirio dei vari esponenti della giunta e del consiglio che un sindaco, evidentemente poco lucido, ha mandato allo sbaraglio – Così in una nota il consigliere di minoranza Lucio Sardi, del gruppo Alleanza Verdi Sinistra, in merito alla seduta del Consiglio Comunale di Imperia che si è svolto ieri sera, 4 giugno.
Consiglio Comunale: le considerazioni del consigliere Lucio Sardi
“Il primo ad essere sacrificato è stato il consigliere Volpe che è finito per essere flagellato nel tentativo di correggere l’insensato ordine del giorno votato dalla sola maggioranza nella capigruppo di sabato scorso. Dopo aver polemicamente proposto lo spostamento della discussione della sola pratica sull’acqua pubblica presentata con la raccolta di firme da una parte delle opposizioni, Volpe è stato infilzato alle spalle proprio dal sindaco che, smentendolo un minuto dopo che lui l’aveva sdegnosamente rifiutata, ha invece accolto la richiesta delle opposizioni di discutere di seguito anche la mozione sullo stesso argomento presentata dal gruppo misto.
Un colpo basso gratuito e crudele che ha umiliato uno dei capigruppo di maggioranza, già escluso dalla giunta e che tante volte si è fatto carico di metterci la faccia quando le cose in consiglio diventano complicate.
A mettere il sigillo finale alla pessima figura sulla gestione dei lavori è ovviamente arrivato il voto contrario alla richiesta delle opposizioni di congelare gli aumenti delle tariffe dell’acqua in attesa dell’esito dei ricorsi e l’indisponibilità a discutere la proposta che abbiamo avanzato per bloccare il programmato ingresso del socio privato in Rivieracqua. È poi toccato all’assessora Gatti che è stata mandata a prendersi una grandinata di critiche per la gestione del bilancio sui mancati accantonamenti per le riserve sulla ciclabile che sono piombate come un meteorite sui conti del comune grazie alla “lungimirante” gestione dei cantieri della ciclabile e della posa dei tubi dell’acquedotto da parte del sindaco-commissario Ato.
Una figura piuttosto imbarazzante a cui va detto che l’assessora ha contribuito mettendoci del suo dimostrando con la sua consolidata incompetenza, il motivo per cui forse è stata scelta per quel ruolo.
Ma l’indiscusso campione dell’autoflagellazione è stato l’assessore Gaggero, che ha tentato di spiegare con grande enfasi e trasporto che i 5 milioni di euro (su un’opera di 18 milioni circa) che il comune deve tirare fuori per transare sulle richieste di danni della ditta che ha l’appalto della ciclabile, sono stati un successo dell’amministrazione.
Un tentativo disperato che, risultando involontariamente comico, ha avuto almeno il pregio di rallegrare una serata iniziata con molta tensione.
Fiutando l’aria, l’assessore Fossati (ultimo predestinato al martirio), nella presentazione delle pratiche sul porto ha tenuto un profilo più istituzionale e rispettoso del dibattito. Fossati ha avuto infatti l’intelligenza di scusarsi per il modo con cui quelle pratiche così complesse e corpose sono state portate in consiglio (solo il giorno prima del consiglio sono state discusse in commissione) ammettendo che in questo modo si è fortemente limitato l’analisi delle stesse da parte dei consiglieri.
In questo scenario il sindaco non ne ha imbroccata una, intervenendo sulle pratiche dove i relatori e gli interventi di maggioranza erano debolucci, ma finendo poi per mettere in scena la solita commedia fatta prima di provocazioni e poi di vittimismo per il clima teso del dibattito in consiglio, di cui però è il primo responsabile.
Degna di menzione è stato il tentativo da parte di Scajola di attaccare il Pd per le sue passate responsabilità nella gestione di Rivieracqua e Amat, citando un duro intervento in materia dell’allora consigliere di Imperia Bene Comune Gianfranco Grosso contro l’amministrazione Capacci, dimenticando peraltro che nella sua attuale maggioranza ci sono diversi esponenti di quella amministrazione che giustamente Grosso criticava.
Un intervento per tentare di buttare la palla in tribuna che ha evidenziato le sue difficoltà a difendersi alle legittime critiche per il suo operato di sindaco – presidente della provincia – commissario dell’Ato idrico, sulla vicenda di Rivieracqua.
Una vicenda in cui Scajola si è dimostrato tanto capace a concentrare su di sé tutti i poteri, quanto incapace di gestirli e di assumersi la responsabilità delle sue scelte. Per tentare di mettere a segno almeno un punto di consolazione dopo aver subito una discreta serie di colpi, la maggioranza è caduta nel fallo di frustrazione con l’abbandono dell’aula durante la discussione dell’ultimo punto all’ordina del giorno in cui si discuteva la mozione da me presentata sulla Go Imperia.
Una ultima inutile caduta di stile e segno di debolezza che li costringerà a ridiscutere la mozione al prossimo consiglio. In vista del prossimo consiglio comunale, ci si augura che la maggioranza ed il sindaco abbiano compreso che per fare delle forzature politiche o regolamentari bisogna avere argomenti forti che consentano di giustificarle e che, continuare ad usare unicamente l’arma dei numeri di cui dispongono in consiglio per sfuggire al confronto democratico, è una strategia masochistica”.