Il Gruppo Radicale Adele Faccio “GRAF” ha deciso di votare per Ilaria Salis, a prescindere da chi la candida: è scelta libertaria e anti-autoritaria sulla quale riteniamo sarebbero d’accordo la stessa Adele e suo fratello Cesare, che contribuì a ultimare la casa di Imperia, ora nostra sede. L’Europa nasce dall’habeas corpus, dalle rivoluzioni liberali e democratiche, dalle lotte antifasciste e dai movimenti internazionalisti di liberazione, tutto ciò che non solo incarna, ma per cui si batte la Salis, e per cui dovremmo batterci pure noi. Decisione assunta collettivamente e pubblicata sui social ben prima della concessione degli arresti domiciliari ungheresi, quando il potere ottuso di Orban scelse di mostrare in mondovisione la “pericolosa criminale terrorista” – Hulk al femminile – in ceppi catene guinzaglio. Incredibile il livore contro di lei: chi le rimprovera scrittura infantile e elementare [è una maestra!]; chi lamenta l’inesperienza politica e l’onere di mantenerla in parlamento [non abbiamo forse mantenuto la Fascina Sgarbi Santanchè Dell’Utri Previti…?]; chi la definisce fanatica aggressiva andata a impicciarsi di lesa maestà fascista… Candidata dalla sinistra disunita, tanto per cambiare: i rifondaroli sono pro Santoro, con nessuna chance di riuscita; la diaspora radicale ha ormai raggiunto abissi e paradossi: l’attuale leader Pr invita a votare forzitaliota “perché Tajani è l’unico che ci considera” [come dire: ‘tifo Inter; se LaRussa è interista, voto LaRussa!’]; le beniamine dei diritti umani Bonino e Bernardini [quest’ultima in perenne digiuno, stavolta pre-elettorale, odiava Radicali italiani e ci sgridò quando visitammo le carceri senza debito distinguo] si accompagnano a Renzi, amico di Mohammed Bin Salman, mandante del delitto Kashoggi e non certo campione di diritto umanitario [i renziani si papperanno le preferenze]; altri optano per Calenda e Azione, che non è il Partito d’Azione; altri nel Pd; ulteriori compagni han preso posizioni irriferibili a livello locale: a Montesilvano candidandosi con FdI; a Sanremo un vecchio arnese socialista piùeuropeota sta con Rolando. Scelte singole, ma trasformismo e corsa in aiuto dei vincitori sono andazzi che non ci appartengono. Noi stiamo coi fuorusciti dall’ultimo nostro congresso: Igor Boni, Silvja Manzi, Strik Lievers; il segretario Gian Piero Buscaglia ha rinunciato alla carica nel Comitato in cui era stato eletto e s’è unito a “Europa radicale”.
Il Gruppo di Imperia, unica associazione riconosciuta in Liguria, sostiene che il caso Salis debba essere considerato non solo sul piano umanitario, ma pure su quello eminentemente politico: è battaglia per giustizia e libertà in senso internazionalista: perciò Usicons Imperia per la Dignità condivide tale posizione, oltre alla sede. Nell’Europa del 2024 c’è un regime, quello ungherese, che ha indulgenza e complicità con criminali neonazisti che rivendicano un orizzonte ideologico e una storia recente di pogrom contro i rom e altre minoranze; storia dolorosa dell’Europa fin dalla sua unità, che rivendica radici cristiane pagane etniche nazionaliste, delirando di invasioni e avendo il sangue come unico ideale. In Italia c’è chi vuole sottrarre alla magistratura l’esercizio dell’azione penale verso le ff.oo. a cui fossero contestati reati di uso della forza o di armi; 1°passo anticostituzionale verso lo Stato di Polizia, giurisdizione diversa per una categoria di cittadini, ultima follia leghista che tenta di infilare nel disegno di legge sicurezza Nordio-Piantedosi, che già prevede nuove tutele per le ff.oo. e pene più pesanti per reati di resistenza a p.u.; la procura di Pisa indaga sulle manganellate agli studenti: se passasse l’emendamento a firma Iezzi e L.Ravetto, l’inchiesta sarebbe sottratta al pm e affidata all’avvocato dello Stato [che non coordina indagini] la quale, “se non ravvisa sussistenza di reato o responsabilità dell’imputato, chiude subito il procedimento”; l’avvocatura dello Stato potrebbe accertare la legittimità dell’azione contestata, che spetta alla magistratura; i torturatori di Stefano Cucchi avrebbero avuto assistenza legale a spese dello Stato.