25 Dicembre 2024 08:31

25 Dicembre 2024 08:31

Elezioni Europee: Il Gruppo Radicale Adele Faccio “GRAF” sostiene Ilaria Salis. “A prescindere da chi la candida, scelta libertaria e anti-autoritaria”

In breve: Il Gruppo di Imperia, unica associazione riconosciuta in Liguria, sostiene che il caso Salis debba essere considerato non solo sul piano umanitario, ma pure su quello eminentemente politico

Il Gruppo Radicale Adele Faccio “GRAF” ha deciso di votare per Ilaria Salis, a prescindere da chi la candida: è scelta libertaria e anti-autoritaria sulla quale riteniamo sarebbero d’accordo la stessa Adele e suo fratello Cesare, che contribuì a ultimare la casa di Imperia, ora nostra sede. L’Europa nasce dall’habeas corpus, dalle rivoluzioni liberali e democratiche, dalle lotte antifasciste e dai movimenti internazionalisti di liberazione, tutto ciò che non solo incarna, ma per cui si batte la Salis, e per cui dovremmo batterci pure noi. Decisione assunta collettivamente e pubblicata sui social ben prima della concessione degli arresti domiciliari ungheresi, quando il potere ottuso di Orban scelse di mostrare in mondovisione la “pericolosa criminale terrorista” – Hulk al femminile – in ceppi catene guinzaglio. Incredibile il livore contro di lei: chi le rimprovera scrittura infantile e elementare [è una maestra!]; chi lamenta l’inesperienza politica e l’onere di mantenerla in parlamento [non abbiamo forse mantenuto la Fascina Sgarbi Santanchè Dell’Utri Previti…?]; chi la definisce fanatica aggressiva andata a impicciarsi di lesa maestà fascista… Candidata dalla sinistra disunita, tanto per cambiare: i rifondaroli sono pro Santoro, con nessuna chance di riuscita; la diaspora radicale ha ormai raggiunto abissi e paradossi: l’attuale leader Pr invita a votare forzitaliota “perché Tajani è l’unico che ci considera” [come dire: ‘tifo Inter; se LaRussa è interista, voto LaRussa!’]; le beniamine dei diritti umani Bonino e Bernardini [quest’ultima in perenne digiuno, stavolta pre-elettorale, odiava Radicali italiani e ci sgridò quando visitammo le carceri senza debito distinguo] si accompagnano a Renzi, amico di Mohammed Bin Salman, mandante del delitto Kashoggi e non certo campione di diritto umanitario [i renziani si papperanno le preferenze]; altri optano per Calenda e Azione, che non è il Partito d’Azione; altri nel Pd; ulteriori compagni han preso posizioni irriferibili a livello locale: a Montesilvano candidandosi con FdI; a Sanremo un vecchio arnese socialista piùeuropeota sta con Rolando. Scelte singole, ma trasformismo e corsa in aiuto dei vincitori sono andazzi che non ci appartengono. Noi stiamo coi fuorusciti dall’ultimo nostro congresso: Igor Boni, Silvja Manzi, Strik Lievers; il segretario Gian Piero Buscaglia ha rinunciato alla carica nel Comitato in cui era stato eletto e s’è unito a “Europa radicale”.

Il Gruppo di Imperia, unica associazione riconosciuta in Liguria, sostiene che il caso Salis debba essere considerato non solo sul piano umanitario, ma pure su quello eminentemente politico: è battaglia per giustizia e libertà in senso internazionalista: perciò Usicons Imperia per la Dignità condivide tale posizione, oltre alla sede. Nell’Europa del 2024 c’è un regime, quello ungherese, che ha indulgenza e complicità con criminali neonazisti che rivendicano un orizzonte ideologico e una storia recente di pogrom contro i rom e altre minoranze; storia dolorosa dell’Europa fin dalla sua unità, che rivendica radici cristiane pagane etniche nazionaliste, delirando di invasioni e avendo il sangue come unico ideale. In Italia c’è chi vuole sottrarre alla magistratura l’esercizio dell’azione penale verso le ff.oo. a cui fossero contestati reati di uso della forza o di armi; 1°passo anticostituzionale verso lo Stato di Polizia, giurisdizione diversa per una categoria di cittadini, ultima follia leghista che tenta di infilare nel disegno di legge sicurezza Nordio-Piantedosi, che già prevede nuove tutele per le ff.oo. e pene più pesanti per reati di resistenza a p.u.; la procura di Pisa indaga sulle manganellate agli studenti: se passasse l’emendamento a firma Iezzi e L.Ravetto, l’inchiesta sarebbe sottratta al pm e affidata all’avvocato dello Stato [che non coordina indagini] la quale, “se non ravvisa sussistenza di reato o responsabilità dell’imputato, chiude subito il procedimento”; l’avvocatura dello Stato potrebbe accertare la legittimità dell’azione contestata, che spetta alla magistratura; i torturatori di Stefano Cucchi avrebbero avuto assistenza legale a spese dello Stato.

Condividi questo articolo: