23 Dicembre 2024 07:55

23 Dicembre 2024 07:55

“Il gatto e la volpe”: la rubrica di ImperiaPost. Ecco chi è l’ospite della ventitreesima puntata/Video

In breve: Nel corso della puntata Motosso ha affrontato diversi temi: da Claudio Scajola alla sua carriera da arbitro, dalle bollette dell’acqua all'assenza all'incontro a Imperia con il Procuratore Antimafia Gratteri.

È Antonello Motosso, secondo della maggioranza Scajola ad accettare il nostro invito, l’ospite della rubrica di ImperiaPost “Il gatto e la volpe”, giunta alla 22ª puntata e condotta dai giornalisti Mattia Mangraviti e Gabriele Piccardo.

Antonello Motosso, 60 anni, con una lunga carriera da arbitro alle spalle, cavaliere del lavoro, funzionario dell’Inps, è consigliere comunale del gruppo Avanti ed è al suo secondo mandato consecutivo.

Nel corso della puntata Motosso ha affrontato diversi temi: da Claudio Scajola alla sua carriera da arbitro, dalle bollette dell’acqua all’assenza all’incontro a Imperia con il Procuratore Antimafia Gratteri.

“Il gatto e la volpe”: ecco chi è l’ospite della ventitreesima puntata

A Borgo San Moro sei stato protagonista di momenti di grande tensione per il passaggio della pista ciclabile. Come pensi di aver gestito quei momento?

“Io credo di averli gestita bene nella misura in cui essendo nato a Borgo San Moro, conosco cittadini, tanti amici.  Sono andato via da Borgo San Moro qualche anno fa, poi sono ritornato formalmente 8 anni fa. Essendoci nato da ragazzino, ho vissuto il contatto con la parrocchia, con il campo di calcio.

E proprio il campo di calcio è stata la mia ancora di salvezza. Devo fare un grande ringraziamento a Don Serrato perché mi ha dato la possibilità di recuperare una parte di parcheggi. 50 posti auto che in quel momento erano manna dal cielo, perché la ditta Manelli cominciava i lavori, quindi cominciavano i divieti e la gente non sapeva dove parcheggiare le macchine. Adesso direi che la situazione nel tempo si è sistemata, mi pare che i lavori stanno procedendo in maniera abbastanza spedita. Chi ha modo di passare in Borgo San Moro oggi e magari non ci passava da un po’ di tempo, comincia a vedere un borgo assolutamente nuovo”

Ti sei impegnato molto su tanti fronti lo scorso mandato. Ci sei rimasto male per il numero di voti, forse speravi di poter fare l’assessore?

“Ti dico la verità, sicuramente il numero dei voti che poi alla fine sono risultati 175, rispetto ai 100 del primo
mandato,  sono stati tanti, non tantissimi. Poi il discorso di avere degli incarichi a livello diciamo amministrativo non compete né ai candidati consiglieri, chiunque esso sia, né tantomeno ad altri, se non al sindaco che sceglie lui la squadra. Quindi sicuramente io sono stato contento del mio percorso e delle gratificazioni, anche incontrando la gente per la strada che mi dice grazie per aver magari sistemato non so il tombino piuttosto che il pezzo di marciapiede”.

Ti sei un pò calmato. Ti chiamavamo bulletto, ora ha preso il tuo posto Gaggero.

“Ma guarda io devo dire questo. Credo che fare amministrazione in un territorio come il nostro, al di là delle gratificazioni,  sia comunque un qualche cosa di importante. Io credo che essere oggi amministratori in una realtà come Imperia sia un qualcosa di importante e di gratificante. Certo lo devi fare in maniera seria, io i miei mandati, sia anche quando non ero in amministrazione, ma ero segretario politico del partito (Udc, ndr), l’ho sempre fatto in maniera aperta, ma soprattutto cercando di andare a ricercare quella che era la verità, il confronto e quant’altro. Mi pare che di esserci riuscito, poi magari qualcuno mi dirà no non ce l’hai fatta. Quello sicuramente che però io posso dirvi è che le gratificazioni le ricevo pressoche quotidianamente e ne sono contento”.

Sei stato uno di quelli che 10 anni fa ha creduto in Claudio Scajola. Perché hai pensato che lui potesse risollevare le sorti della città e ancora oggi cos’è che ti piace?

“Io credo che Claudio Scaiola, descriverlo così brevemente a parole, non sia proprio semplicissimo Anche perché
ha un curriculum politico stratosferico, perché comunque ci sono quattro nomine da Ministro nella Repubblica italiana non è poca cosa. In Claudio Scaiola ho visto la capacità di riuscire a radunare attorno a sé tutte quelle persone che avevano voglia di amare e riamare Imperia e lui poteva essere il catalizzatore in quel contesto perché non vedevamo all’epoca altri politici o comunque persone, personalità che potessero catalizzare le varie anime politiche. Tant’è vero che poi lui ha deciso di costituire una formazione allargata, ma civica, senza simboli di partito, anche se poi di fatto, come il sottoscritto, proveniamo più o meno tutti quanti da realtà politiche, ma oggi credo che la scelta civica fatta dal sindaco Scaiola sia ancora la scelta vincente e lo vediamo nelle consultazioni che avverranno a Sanremo”.

Scajola è un politico che molto spesso unisce, ma tantissime volte divide. Ha confermato in Giunta due assessori, Oneglio e Gagliano, che per quello che noi abbiamo percepito, fanno un po’ storcere il naso all’interno della maggioranza. Tu come li valuti?

“Per il lavoro che stanno facendo i colleghi assessori, io li valuto in maniera positiva, ma nella misura in cui ovviamente non compete a me e non compete ad altri il giudicare l’operato in un senso o nell’altro. Semmai è la cittadinanza che giudica il lavoro degli assessori in questo caso. Sicuramente hanno due assessorati anche complicati per certi aspetti, perché il collega Gagliano si occupa di viabilità in un momento magari particolare, con tutti questi cambi in città, non è stato semplice. Stessa cosa vale per l’assessore Oneglio, con i suoi problemi anche a livello a livello commerciale, i mercati e quant’altro. Sicuramente sono due assessorati complicati, ma lo sono un po’ tutti nella loro dimensione gli assessorati complicati. Perché l’essere Giunta e quindi lavorare a fianco al Sindaco e portare quello che si dice il risultato è sicuramente qualcosa di complesso”.

Che voto gli diamo a questi assessori? Il tuo collega Lazzarini gli ha dato un 6 e mezzo a Oneglio…

“Magari io mezzo punto in più, anche qualcosina in più, gliela darei”.

Sincero, non fare il paraculo.

“Guarda non faccio il paraculo. Sei mezzo ha dato Lazzarini e lo confermiamo”.

Ti abbiamo sempre detto che sei un presenzialista. Sei stato a tutti gli eventi, tutti tranne, quello del Procuratore Antimafia Gratteri. Perché?

“Vuoi la mia risposta? La verità? Non sapevo cge c’era Gratteri a Imperia”.

Se no ci saresti andato?

“Probabilmente sì. Il discorso del presenzialista non vorrei che poi diventasse un’etichetta. Noi abbiamo un
ufficio di cerimoniale in Comune che funziona molto bene. E questo ufficio del cerimoniale ci fornisce a noi assessori e consiglieri gli inviti ai vari eventi. E’ chiaro che poi c’è chi può essere e chi non ci può essere. Poi a volte io faccio anche fatica a incastrare i vari appuntamenti. Io devo dire che un amministratore pubblico, al di là del ruolo che ricopre, proprio perché è un amministratore pubblico debba esserci. Quindi io ritengo che la presenza dell’istituzione, in questo caso l’amministrazione comunale di Imperia sia importante e mi dispiace che nel contesto in cui è venuto il dottor Gratteri a Imperia non ci sia stato nessuno dell’amministrazione. A titolo personale io non lo sapevo”.

Hai celebrato anche tanti matrimoni. Ti rende orgoglioso?

“Mi rende orgoglioso, perché io riesco a vedere, ovviamente non in tutte le coppie, perché poi i matrimoni civili voi sapete sono magari a coronamento di unioni pluriennali tra persone che hanno convissuto per tanto tempo e vogliono dare una un’ufficialità alla loro storia, oppure coppie nelle quali si cerca si è trovato l’amore, ci si è infatuati  a prima vista e ci si vuole sposare. Io poi ho il piacere e l’onore di sposare persone dall’età molto giovane quasi appena maggiorenne alle persone anziane”.

Sposeresti due persone dello stesso sesso?

“Già fatto. E’ una domanda questa che mi hanno fatto anche molti amici e devo dire la verità mi ha fatto molto piacere. Anche perché d’altronde credo che si ha facoltà di sposare persone dello stesso sesso. Quindi non vedo il
problema, poi ognuno può discutere, può vederla come vuole”.

Nel mondo di oggi non è così scontato…

“Bisogna avere la mentalità un po’ aperta Mattia, perché altrimenti se rimaniamo sui vecchi stereotipi…”.

Tu sei un uomo di chiesa, non è un pò in contrasto?

“Sono un credente, ma devi avere la mentalità aperta. Se noi viaggiamo con paraocchi facciamo poca strada. E
credo nella capacità di una persona che sia o non sia un amministratore ci debba anche essere questo. Quindi un modo per andare avanti ed un modo per andare incontro alla vita”.

Sei stato arbitro per tanti anni? La partita più difficile?

“Io ho fatto un percorso abbastanza lungo, durato quasi 30 anni come arbitro sui campi di calcio e più di 1300 partite dirette, fra assistenti, arbitri eccetera. Partite calde calde calde da arbitro non me ne ricordo in maniera particolare al di là del di quello che può essere l’insulto dalla tribuna classico.  Devo fare ammenda, succede ancora il fatto che spesso e volentieri i genitori dei bambini nelle squadre del settore giovanile purtroppo continuano a essere protagonisti di episodi di insulto, quasi becero,  nei confronti dei direttori di gara che sono magari poco più che coetanei dei loro figli. Da parte di genitori che magari si attaccano anche alle reti pur di insultare, e non
vado oltre, quel povero collega che è sul terreno di gioco”.

Ma l’arbitro lo sente quello che gli urlano da fuori?

“Ti posso garantire che si sente. Anche perché c’è la concentrazione, ma c’è anche l’attenzione sul resto”.

La vicenda di Dellerba (arrestato per corruzione, ndr), molto conosciuto nel mondo degli arbitri, come l’hai vissuta?

“Ci sono rimasto male nella misura in cui è una persona conosciuta. Certamente è stato Presidente della nostra sezione per tanti anni quindi da quel lato lì non posso dire di non esserci rimasto male, sicuramente è una vicenda che ci ha colto molto alla sprovvista”.

Hai poi avuto modo di sentiro?

“Non ho avuto modo poi di sentirlo”.

Le bollette dell’acqua. L’hai ricevuta? L’hai pagata o non l’hai pagata?

“Io l’ho ricevuta e l’ho pagata. Quanto? Ho pagato 146 euro di bolletta, prima pagavo generalmente intorno ai 25-30 euro. Però io voglio spendere due parole. Io ho tanto l’impressione che quelli che hanno pagato tanto, al di là del nucleo familiare più o meno numeroso, siano persone che hanno sprecato tanto l’acqua. Io non dico che non sono
bollette sicuramente pesanti”.

Anche Montanaro, che ha pagato 600 euro, allora ha sprecato l’acqua?

“Potrebbe aver avuto una perdita. Io però credo che se tu ti lavi i denti e continui a far scorrere l’acqua o ti fai la doccia, ti insaponi, e continui a far scorrere l’acqua, secondo me è uno spreco. Poi non so voi come la vediate. Ma io non è che sono quello col braccino corto che magari dico, vabbè chiudo l’acqua. La chiudo per un senso di responsabilità, ma anche perché l’acqua è un bene prezioso.

Se io penso a quelle popolazioni dell’Africa che l’acqua se la sognano e se la pregano, non posso sprecarla. Probabilmente al di là delle perdite, che sicuramente ci sono, perché le tubature erano rotte perché usurate dal tempo, e devo dire anche qui un plauso al mio e al nostro sindaco per aver avuto l’idea di inserire il tubo del Roia sotto il sedime ferroviario insieme al tratto di tubo fognario che è quello che può avere un po’ allungato i tempi di definizione della ciclabile, ma che ci preserva dal rompere le strade e creare problemi e disagi all nostra popolazione”.

Non c’era modo di evitare i 5 milioni di euro di riserve?

“Ogni azienda fa il suo tornaconto. Evidentemente la ditta Manelli, che è una grossa ditta con oltre 4000 dipendenti, ha fatto i suoi conti nel tempo che doveva definire la pista ciclopedonale. Quindi è chiaro che questo ritardo ha allungato tempi e costi, però il fatto di avere probabilmente al 31 di ottobre la ciclabile pronta nella sua interezza e
al 31 di agosto il tratto di via Trento pronto nella sua interezza è un la gioia per i miei concittadini”.

Chi per il post Scajola? Roggero, Vassallo?

“È difficile. Io clonerei lui. E’ evidente che arrivare in questo momento ai vertici a cui è arrivato l’onorevole Scaiola è impossibile. Però se voi oggi mi chiedete un nome che potrebbe essere il candidato sindaco nel 2028 ho qualche difficoltà a dirlo. Ci sono dei nomi a mio avviso che sono attualmente nella maggioranza che potrebbero papabili”.

Secondo te Scajola ha sbagliato con Bergaminelli? Ha esagerato? Tu lo avresti fatto? Ti saresti permesso di dire a un comandante ‘mandi i vigili fuori dai coglioni’?

“Ognuno ha il suo carattere, ognuno ha il modo di porsi. Uno può anche esternare in maniera esagerata. Certo è che a volte forse ci si esprime non pensando alle conseguenze. No probabilmente io magari non avrei usato questi termini. Probabilmente, però poi bisogna trovarcisi nelle situazioni”.

La condanna di Scajola a Reggio Calabria ti ha imbarazzato?

“Io credo che l’abbiamo superata quasi subito questa situazione. Anche perché onestamente il peso politico dell’onorevole Scaiola a mio avviso è talmente alto, che lui intanto non ha bisogno delle difese di nessuno tanto meno delle nostre, per cui lui sa assolutamente come difendersi, come porsi e come parlare. Oltre a essere un grande politico è anche un grande oratore. Quindi credo che in quel frangente lì non abbiamo avuto grossi problemi, almeno a livello personale. Ovviamente come in tutte le situazioni in cui arriva una condanna o un processso sono sempre quei fastidi che uno si eviterebbe volentieri”.

Non ti chiedo se tu avresti fatto lo stesso perché sicuramente non l’avresti fatto, con riferimento a Matacena…

“Penso di averti risposto prima”.

Cosa pensi dell’opposizione e di cosa ti senti più orgoglioso per questa amministrazione?

“I credo che il mio orgoglio sia quello di far parte di questa amministrazione che ha dato e sta dando un nuovo volto alla città. questa è la prima cosa che mi sento di dirvi, perché ritengo che Imperia ante 2018 e Imperia oggi siano due realtà diverse e ce lo dimostrano anche i i nostri ex concittadini che magari oggi abitano in altre realtà o i turisti che vengono a trovarci e trovano le nostre quello che noi possiamo offrire, le nostre peculiarità. La pista ciclopedonale, la passerella a sbalzo alla Galeazza, che è stato tanto vituperato. Così come le gallerie illuminate, la musica, la rotonda di via Trentoche ha sicuramente dato sfogo al traffico.

Mi sento orgoglioso come consigliere delegato a quel tratto di ciclabile (via Trento, ndr) mi sento altrettanto orgoglioso di aver avert portato quelle istanze, quelle richieste, da parte dei cittadini di Borgo San Moro che oggi. Io ci ho messo la faccia e credo di essere stato ripagato in maniera positiva. L’oppoizione? Io inviterei solo a essere più costruttivi, perché l’opposizione è fatta in maniera gridata, in maniera in cui ogni motivo è buono per un attacco, ma senza proporre nulla in cambio, a mio avviso non è una opposizione”.

Quale assessorato di piacerebbe?

“Io in questo momento ho la delega alla cultura e alle manifestazioni, quindi sicuramente un assessorato di questo genere non mi dispiacerebbe”.

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