23 Dicembre 2024 02:34

23 Dicembre 2024 02:34

Imperia: inchiesta appalti e tangenti, i fratelli Speranza e Dellerba scelgono il rito abbreviato. Patteggia il dipendente comunale Masi. Ecco tutte le richieste

In breve: Quattro richieste di rito abbreviato, sette di patteggiamento e un rito ordinario. Questo l'esito dell'udienza preliminare tenutasi questa mattina, in Tribunale a Imperia, relativa all’inchiesta sul presunto giro tangenti per l’assegnazione di appalti pubblici.

Quattro richieste di rito abbreviato, sette di patteggiamento e un rito ordinario. Questo l’esito dell’udienza preliminare tenutasi questa mattina, in Tribunale a Imperia, relativa all’inchiesta sul presunto giro tangenti per l’assegnazione di appalti pubblici che vede indagati, tra gli altri, i fratelli Vincenzo e Gaetano Speranza, oltre all’ex consigliere provinciale ed ex sindaco di Aurigo Luigino Dellerba.

Imperia: inchiesta presunte tangenti, rinviata l’udienza per riunire i fascicoli e le richieste dei riti alternativi

L’udienza odierna si è aperta con la decisione del giudice di riunire ai tre fascicoli  (appalto Aurigo, appalto Castelvittorio e appalto cimitero Oneglia), un quarto, quello che vede indagato il dirigente dell’inps, Pierluigi Vessale, accusato di essersi fatto pagare dei lavori nel bagno di casa da Vincenzo Speranza in cambio di agevolazioni nell’iter di ripristino della pensione di invalidità di quest’ultimo. Non è stato invece riunito il fascicolo che vede indagati con le accuse, a vario titolo, di turbativa d’asta, falso in atto pubblico e rivelazione di segreti d’ufficio, il dirigente della Provincia Michele Russo e gli imprenditori Vincenzo Speranza, Gaetano Speranza e Piero Aicardi.

Nel dettaglio, hanno richiesto il rito abbreviato gli imprenditori Vincenzo e Gaetano Speranza (per l’impresa Edilcantieri è stato invece chiesto il patteggiamento), l’ex Sindaco di Aurigo Luigino Dellerba e l’imprenditore Piero Aicardi. Hanno invece richiesto il patteggiamento i dipendenti della Provincia Piercarlo Gandolfo e Roberto Barla, gli imprenditori Gino Giovanni Manfredi e Maurizio Barla e il geometra Agostino Gandalino, il medico dell’Inps (che ha annunciato costituzione di parte civilePierluigi Vassale e il dipendente del Comune di Imperia Marino Masi (i cui legali, Giuseppe Acquarone e Rinaldo Romanelli hanno trovato un accordo il Pm per una pena pari a due anni, con sospensione condizionale).

Ha chiesto invece il rito ordinario il funzionario del Comune di Castelvittorio Fabrizio Rosa.

 

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Marco Bosio, Alessandro Mager, Alessandro Moroni, Roberto Trevia, Carlo Fossati, Giuseppe Acquarone, Rinaldo Romanelli, Alberto Bellotti, Maurizio Mattioli, Luigi Basso e Sabrina Tallone.

L’udienza è stata rinviata al prossimo 8 novembre. 

I quattro filoni di indagine

Appalto Aurigo e Appalto cimitero Oneglia 

I dieci indagati sono Aldo Piero Aicardi, 63 anni, imprenditore edile, Maurizio Barla, 48 anni, imprenditore edile, Roberto Barla, 55 anni, dipendente Provincia ufficio strade, Luigino Dellerba, 66 anni, ex consigliere provinciale e ex Sindaco di Aurigo, Agostino Gandalino, 62 anni, geometra, incaricato dal Comune di Aurigo, Pier Carlo Gandolfo, 55 anni, dipendente della Provincia di Imperia, vice Sindaco ed Assessore del Comune di Aurigo, Gino Giovanni Manfredi, 61 anni, imprenditore edile, Marino Masi, 58 anni, dipendente settore Urbanistica Comune di ImperiaGaetano Speranza, 58 anni, collaboratore impresa Edilcantieri, Vincenzo Speranza, 55 anni, titolare impresa Edilcantieri.

Appalto Castelvittorio

due fratelli Speranza risultano indagati insieme al funzionario comunale di Castelvittorio Fabrizio Rosa e all’imprenditore della Edilmac Enzo Macrì (la cui posizione è stata stralciata e per la quale è stato chiesto il rito abbreviato). Sono accusati di turbativa d’asta e rivelazionesegreti d’ufficio per una presunta gara d’appalto truccata per la ristrutturazione e il recupero urbanistico di un’area destinata alle manifestazioni culturali e festeggiamenti per un importo pari a 150 mila euro.

Pensione di invalidità

L’inchiesta vede indagati i fratelli Speranza e il dirigente Inps Pierluigi Vassale con l’accusa di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Nel mirino facilitazioni nell’iter  di ripristino  della pensione di invalidità di Vincenzo Speranza in cambio dell’installazione di un piatto doccia nell’appartamento di Vassale. 

 

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