23 Novembre 2024 10:03

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23 Novembre 2024 10:03

Imperia: inchiesta appalto pulizie Ospedale, cinque indagati per frode. Ecco le accuse

In breve: Nel mirino la Pulitori e Affini di Brescia, che si occupa della pulizia anche nelle carceri di Imperia e Sanremo

Sono cinque gli indagati nell’inchiesta di Procura e Guardia di finanza relativa a una presunta frode nella fornitura del servizio di pulizia degli ospedali di Imperia e Sanremo da parte della ditta Pulitori e Affini Spa di Brescia, aggiudicataria dell’appalto.

Nel mirino la Pulitori e Affini di Brescia, che si occupa della pulizia anche nelle carceri di Imperia e Sanremo

Il Pm Veronica Meglio ha iscritto nel registro degli indagati Giuliano Scotuzzi, 70 anni di Brescia, Roberta Mongiovi, 53 anni di Casanova Lerrone, Maria Grazia Razzani, 56 anni di Imperia, Maria Teresa Zangari, 61 anni di Imperia, Arianna Perrone, 41 anni di Taggia e Franca Del Verme, 69 anni di Taggia.

Secondo l’accusa, Mongiovi in qualità di capo servizio, Razzani, Zangari, Perrone e Del Verme in qualità di dipendenti, in concorso tra loro, e in particolare Scotuzzi e Mongiovi con il ruolo di concorrenti morali/istigatori, Razzani, Zangari, Perrone e Del Verme con il ruolo di esecutori materiali, commettevano frode nella fornitura del servizio, con violazione di quanto previsto nel capitolato tecnico d’appalto”.

I militari della Guardia di finanza, per acquisire materiale probatorio, lo scorso 17 aprile avevano effettuato perquisizioni negli ospedali di Imperia e Sanremo, nella sede legale della Pulitori e Affini e nell’abitazione di Giuliano Scotuzzi. Erano stati acquisiti detersivi, stracci, guanti, documenti, computer, telefoni cellulari, ordini di acquisto di materiali dell’impresa bresciana e i calendari dei servizi svolti dalla stessa ditta in supermercati, case vacanze e persino nel carcere di Imperia e quello di Valle Armea a Sanremo.

Secondo gli investigatori la frode sarebbe stata messa in atto lavando in modo indifferenziato stracci provenienti da diversi reparti ospedalieri, in violazione anche delle norme anticontagio; diluendo con acqua i detersivi e i disinfettanti; utilizzando le lavatrici degli ospedali per lavare anche stracci e materiali provenienti da supermercati, case vacanze e carceri di Imperia e Sanremo; impiegando del cloro “in aree mirate oggetto di ispezione da parte dell’Asl, senza provvedere alla pulizia approfondita dei locali ospedalieri, in modo da farli apparire come igienizzati/puliti/sanificati”.

Inoltre non adempivano gli obblighi nascenti dal capitolato tecnico d’appalto e dalla Convenzione stipulata con Alisa, facendo mancare in tutto o in parte opere necessarie per un servizio pubblico e segnatamente: provvedevano in modo incompleto e parziale alla pulizia di diversi reparti ospedalieri; fornivano e/o utilizzavano in misura insufficiente il materiale quali detersivi, guanti, stracci per provvedere alla pulizia; non venivano eseguite o venivano eseguite in modo soltanto parziale le cosiddette pulizie straordinarie”.

Il materiale e la documentazione acquisita nelle perquisizioni di un mese fa è ora al vaglio degli investigatori delle Fiamme gialle e della Procura, che dovranno valutare se le prove raccolte siano sufficienti a procedere nei confronti dei cinque indagati.

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