23 Novembre 2024 01:51

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23 Novembre 2024 01:51

Imperia: nella sede di Auser il laboratorio di poesia visiva di Daniela Mencarelli Hofmann. “Tema la violenza sulle donne, processo psicologico di arte per il popolo” /Foto e Video

In breve: La tecnica della Pesia Visiva, nota anche con il nome di Cancellatura, è un metodo di creare una immagine che contenga un testo poetico.

Grande partecipazione questo pomeriggio, 17 giugno, presso la sede di Auser Imperia per i laboratorio di poesia visiva di Daniela Mencarelli Hofmann. Tema dell’iniziativa la violenza sulle donne. 

Imperia: nella sede di Auser il laboratorio di poesia visiva

La tecnica della Pesia Visiva, nota anche con il nome di Cancellatura, è un metodo di creare una immagine che contenga un testo poetico.

Come spiega l’autrice e artista Daniela Mencarelli Hofmann al nostro giornale: “Questo è un laboratorio specifico perché appunto permetterà alle persone che parteciperanno di creare una piccola poesia e accompagnarla da un disegno oppure colorarla.

Il processo con cui si fa questa poesia è un processo un pochino psicologico, quella che io chiamo arte per il popolo, perché chiunque in un paio d’ore è in grado di fare una cosa del genere.

Io ho lavorato con persone di diversa nazionalità in diversi paesi, in Italia, in Svizzera, in Germania, ho lavorato con adolescenti ma anche con donne di una certa età o con uomini e con donne, quindi è una cosa che anche una persona che ha fatto la quinta elementare può realizzare un prodotto basato sulla sua creatività che fa tanto bene perché ogni tanto ne abbiamo bisogno di qualcosa di questo tipo.

Questo progetto è parte delle Muse Festival al Femminile 2024 che è partito il 15 giugno con la mostra ‘Come eri vestita’, una mostra dedicata al tema della violenza sessuale.

È stata realizzata in collaborazione con Vivimperia e Amnesty International Italia. Poi il pomeriggio abbiamo presentato un libro che affronta anche questo, la violenza domestica, dell’autrice Loriana Ucciarini all’area cultura della festa di San Giovanni e proseguiremo anche nei prossimi giorni con altre iniziative”.

Come funziona questo laboratorio di poesia visiva?

“Questo che vedete l’ho fatto io. Faccio lavori del genere con risultato di ingrandimenti quasi giganteschi anche più grandi di questo. In realtà si sceglie un libro che ci chiama e poi si sfoglia il libro che ci chiama e ci si ferma quando una pagina ci racconta, ci fa vedere parole che ci piacciono. Due o tre parole che ci piacciono già abbiamo la base.

Le cerchiamo un momentino con la matita e vediamo, quando abbiamo un numero decente di parole, 5, 10, non c’è un numero giusto o sbagliato, a quel punto si prende un pezzo di carta e si prova a dare un senso a queste parole in delle frasi.

Finito questo lavoro abbiamo il problema della musicalità. Cioè non deve essere solo una frase, ma deve essere una frase musicale, perché la poesia è musica. Quando siamo contenti della musicalità di queste frasi abbiamo fatto a quel punto colleghiamo le parole e poi facciamo una cosa decorativa, coloriamo io ad esempio  ho fatto un collage questo è un quadro che ha l’ambizione di esprimere un problema ecologico e sociale, la violenza appunto per questo l’ho portato.

La violenza sulle donne, che è anche violenza sulla natura, che è anche guerra in tanti paesi del mondo”.

A cura di Alessandro Moschi

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