23 Dicembre 2024 03:00

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Imperia: addio a Luciano Acquarone, storico campione di corsa master morto a 93 anni. “Simbolo dell’atletica imperiese, ancora detentore di record” / Il ricordo

Luciano Acquarone, storico maratoneta e mezzofondista imperiese, è scomparso all’età di 93 anni. Nato il 4 ottobre 1930, Acquarone è stato una figura iconica nel mondo dell’atletica leggera, specialmente nelle competizioni della categoria master, lasciando un segno indelebile del suo passaggio.

Imperia: addio a Luciano Acquarone, storico campione di corsa master morto a 93 anni

Acquarone, contabile per 40 anni per la Società Pietro Isnardi ricevendo per questo il premio “C.C.I.A.A. Fedeltà al lavoro”, è stato 79 volte campione italiano master di atletica leggera, oltre ad aver collezionato vittorie e record in tutto il mondo.

È stato presidente della Maurina Olio Carli dal 1966 al 1970, ideatore della Corsa al Monte Faudo. È stato anche uno dei fondatori del Club Marathon. Dal 1974 al 30 ottobre 2013, ha presieduto attivamente la sezione provinciale di Imperia dell’Associazione Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia. Dal 1º novembre 2013, ha continuato a mantenere questa carica in forma onorifica.

Luciano Acquarone ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il “Diplome d’Honneur pour le Fair play” a Parigi nel 1985 per un episodio di altruismo sportivo. Nel 2004, è stato nominato Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, e nel 2012 e 2018 ha ricevuto rispettivamente la Stella CONI d’argento e d’oro al merito sportivo.

Corridore, atleta, allenatore. Si potrebbe scrivere un libro su Luciano Acquarone – lo ricorda Gianvito Quaglia, ex presidente della Maurina – Negli anni 50 ha corso per due o tre anni con Borgo Peri, dopodiché ha sempre corso con la Maurina, di cui è stato il presidente dal 1966 al 1970. È stato l’ideatore della Corsa al Monte Faudo, la prima edizione del 1968 è stata istituita da lui. Ha avviato il settore master nella FIDAL, prima di lui, fino al 1970, non si poteva gareggiare sopra ai 40 anni. Nella pausa che ha fatto dalla corsa si è dedicato al ciclismo e anche in quel campo ha collezionato soddisfazioni. Quell’anno ha sfiorato la qualificazione per le Olimpiadi di Monaco, arrivando quarto. Poi lo stesso anno ha indossato la maglia della nazionale. Ha vinto un’infinità di campionati italiani ed europei, detiene ancora primati nelle lunghe distanze.

Lascia un bellissimo ricordo. Finchè ha avuto la possibilità è venuto sul Faudo, faceva il direttore di gara e consegnava personalmente una medaglia a un vincitore.

Ha anche allenato sua sorella Silvana Acquarone, che ha vinto il titolo italiano assoluto degli 800 metri nel 1964 a Milano. 

Era una persona molto volitiva e trascinatrice, riuscendo a ottenere i risultati che si prefissava. È stato un pioniere, un visionario e un grande sportivo, ricordato per il suo impegno e la sua passione. L’atletica e la comunità sportiva italiana hanno perso un grande campione, ma il suo spirito e la sua dedizione continueranno a ispirare generazioni di atleti”.

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