24 Novembre 2024 10:03

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24 Novembre 2024 10:03

CASO RAGAZZO DISLESSICO AL RUFFINI, LA SCUOLA APRE UN PROCEDIMENTO ISPETTIVO – Il preside Giovanni Poggio: “Avvertiti da una professoressa che avrebbe assistito alla scena”

Giovanni Poggio
Il preside dell’Istituto Ruffini Giovanni Poggio interviene sulla vicenda del ragazzo dislessico che sarebbe stato accusato di disonestà da parte di una delle sue professoressa. Dopo il botta e risposta da parte del rappresentante di istituto e la famiglia (clicca QUI e QUI) il preside ha prima inoltrato una nota e poi contattato ImperiaPost telefonicamente. Il comunicato del preside con il quale ci scusiamo risale al pomeriggio di ieri.

“Il mio sentimento di rammarico e stupore nasce dal fatto che nella narrazione dell’accaduto, sicuramente increscioso, lo scrivente venga “accusato” di non aver preso alcuna posizione o stigmatizzato un comportamento così incivile.
Premesso che prima di prendere provvedimenti disciplinari di qualsiasi genere, è d’obbligo, nonché buona prassi, accertare i fatti, dando a tutte le persone coinvolte l’opportunità di esporre le proprie ragioni e solo successivamente applicare le eventuali sanzioni in capo ai responsabili, le posso garantire comunque che in passato, al verificarsi di episodi di inciviltà o comunque di maleducazione, ha sempre fatto seguito, da parte di questa Dirigenza, un intervento incisivo, ma calibrato e proporzionato alla effettiva consistenza e disvalore di quanto accertato. Così sarà per la vicenda riportata, per la quale al momento si stanno raccogliendo elementi informativi idonei a suffragare un eventuale contestazione disciplinare nei confronti dei responsabili.

Spiace invece che l’autore dell’articolo non abbia preso contatto con questa Presidenza, per informarsi appunto sugli eventuali sviluppi del caso, prima di pubblicare un articolo, nel quale sembra trasparire un comportamento da parte del sottoscritto dolosamente omissivo. Comprendo perfettamente la necessità di cronaca e l’allarme sociale che determinati comportamenti consumati all’interno delle scuole creano nell’opinione pubblica, ma prima di stigmatizzare un comportamento da parte di un rappresentante dell’Istituzione forse sarebbe stato più opportuno accertare l’evolversi della situazione o comunque stabilire un contatto diretto con la parte interessata ad applicare l’eventuale sanzione”.

Poggio a lei chi ha rappresentato i fatti?

“Sono stato informato dalla vice preside che a sua volta è stata informata da un’altra professoressa che avrebbe assistito alla scena. Ora, però, tutte le parti in causa dovranno mettere per iscritto le loro testimonianze per permetterci di prendere i provvedimenti. Ci vorranno almeno 10 giorni ma la nostra priorità è riportare il ragazzo a scuola”.

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