“Io non ho un futuro politico. Il mio solo obiettivo era fare il sindaco di Sanremo perché ritenevo che le mie conoscenze a livello tecnico, nazionale e politico avrebbero dovuto dare un impulso a Sanremo. Nel momento in cui non sono sindaco, non ha minimo senso andare in consiglio comunale“. Queste le parole di Gianni Rolando sconfitto al ballottaggio da Alessandro Mager alle elezioni comunali di Sanremo.
Al primo turno, il candidato del centrodestra Gianni Rolando sembrava destinato alla vittoria, avendo ottenuto il 42,37% delle preferenze, in netto vantaggio rispetto al 32,31% di Alessandro Mager, candidato civico. Nei giorni successivi al voto, il terzo candidato Fulvio Fellegara, con le liste Generazione Sanremo e Partito Democratico, ha scelto di appoggiare Mager, creando un nuovo scenario.
Dei 19.564 votanti, 19.147 voti sono risultati validi. Alessandro Mager ha ottenuto 9.977 voti, pari al 51,18%, mentre Gianni Rolando si è fermato a 9.517 voti, pari al 48,82%.
L’intervista a Gianni Rolando
È rimasto sorpreso?
“Sì, pensavo di vincere io di poco, di un migliaio di voti, invece evidentemente tutte queste alleanze hanno dato per lui il frutto che lui sperava. Io speravo che i cittadini, invece, capissero che la mia coerenza sarebbe stata premiata, cioè la mia chiarezza negli intenti dall’inizio. Evidentemente i cittadini non ci hanno pensato e basta, poco da dire”.
Secondo lei cosa non ha funzionato al ballottaggio?
“I numeri erano quelli. Nel senso, io al primo turno ero al 43%, Magi al 33%, e Fellegara al 20%. 33 + 20 fa 53, è chiaramente più alto di 43. Togliamo il partito più di sinistra che non è andato a votare o ha votato scheda bianca, rimane sempre un 13-14% che alla fine è andato a Mager. Questo è il risultato”.
Lei non pensa che alcuni dei suoi elettori non siano andati a votare al ballottaggio?
“Può darsi, ma devo dire che si sono mossi tutti. Ecco, la cosa molto positiva è che la mia squadra, fino alla fine, ha corso. Non c’è stata gente che se n’è andata via, gente che è andata in vacanza. Tutti hanno assolutamente corso, quindi nulla da recriminare. Diciamo che rimane il bel ricordo di una squadra che c’era e adesso loro andranno avanti, perché io non andrò in consiglio comunale”.
Ecco, come mai non andrà in consiglio?
“Io non ho un futuro politico. Il mio solo obiettivo era fare il sindaco di Sanremo perché ritenevo che le mie conoscenze a livello tecnico, nazionale e politico avrebbero dovuto dare un impulso a Sanremo. Nel momento in cui non sono sindaco, non ha minimo senso”.