22 Novembre 2024 08:52

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22 Novembre 2024 08:52

Imperia: addio a Felice ‘Feli’ Delucis, storico presidente del Cineforum, medico condotto di San Bartolomeo, scomparso a 92 anni. “Immensa cultura, è stato come un padre per noi. Il suo sogno? Tornare al Cavour”

In breve: Figura di immensa cultura cinematografica e un punto di riferimento per la comunità, essendo stato per anni medico condotto.

Imperia piange la scomparsa di Felice ‘Feli’ Delucis, storico presidente del Cineforum di Imperia, venuto a mancare all’età di 92 anni appena compiuti. Figura di immensa cultura cinematografica e un punto di riferimento per la comunità, essendo stato per anni medico condotto di San Bartolomeo al Mare, di Cosio d’Arroscia e delle vallate, oltre che presidente provinciale Arci dal 2004 al 2014.

Una perdita che ha scosso tutta la comunità che si stringe intorno alla famiglia. Delucis lascia i figli Carlo, Mario, Patrizia, Elena e MatteoI funerali si celebreranno sabato 29 giugno ore 11 alla Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo. 

Marco Frassinelli, vice presidente del Cineforum di Imperia

“Felice era presidente da oltre 50 anni. Nel 2023, mi sono reso conto casualmente che la presidenza di Felice compiva 50 anni, così abbiamo celebrato l’anniversario con una targa commemorativa e un elenco dei film del suo primo anno in carica, trovando anche una vecchia locandina. Il Cineforum di Imperia è nato inizialmente come un gruppo di ragazzi, poi qualche anno dopo si è formalmente costituito come associazione affiliata alla Federazione Italiana Cineforum. Felice aveva circa 30 anni all’epoca, ed essendo il più ‘anziano’ del gruppo è stato nominato presidente e lo è sempre rimasto. Io sono più di 15 anni che faccio parte del direttivo, per me e per tutti noi il Cineforum è come una seconda casa.

Felice ha sempre dato importanza al cinema sia come contenuto che come forma. Ha sempre cercato di portare avanti le sue idee, anche se a volte ci sono state discussioni accese sul concetto di cinema. Era un uomo dotato di tanta ironia e una profonda passione per il suo ruolo.

Tanta gente va al cinema solamente per il cineforum, lui invece andava sempre al cinema. Fino a pochi anni fa girava tutte le sale, da Sanremo ad Albenga, negli ultimi anni di meno, ma quando stava bene sempre. Per lui i film si vedevano solo al cinema, tranne alcune eccezioni post covid, è sempre stato dell’idea che film vanno visti in sala.

Durante il suo tradizionale discorso inaugurale per la nuova stagione del cineforum, sottolineava spesso che la cultura ha un costo, ma l’incultura ne ha uno molto più elevato. Questo era il suo motto. Un’altra sua forte convinzione era che il cineforum svolgesse una funzione vicariante. Negli anni ’80, Imperia contava ben 7-8 sale cinematografiche, ma oggi ne sono rimaste solo 2 e mezzo. In Italia vengono distribuiti circa 300 film all’anno, ma a Imperia ne arrivano solo 30. Il cineforum offre alla città film che altrimenti non sarebbero mai stati proiettati attraverso i circuiti tradizionali, inclusi film asiatici, africani e sudamericani. Grazie a questa attività, che portiamo avanti da 60 anni con 25 film all’anno, a Imperia sono stati proiettati circa 1500 film che altrimenti non sarebbero mai giunti qui. 

Quando ci riuniamo per proporre i film, non è necessario averli visti in anticipo, soprattutto in passato, ci si doveva fidare delle recensioni dei critici. Tuttavia, lui proponeva sempre film che aveva già visto. Non ha mai saltato una proiezione dei film, neppure quelli che non rientravano nelle sue preferenze, come i film d’animazione o i musical.

Quello che il cineforum ha perso negli anni è stata proprio la parte ‘forum’, ovvero la discussione che avveniva quando c’erano solo due spettacoli, permettendo il tempo per parlare tra le proiezioni. Feli raccontava che c’è stato un periodo in cui il numero degli iscritti era molto alto, tanto che alcuni non riuscivano a trovare posto a sedere. Ora contiamo circa 700/800 iscritti, ma ricordo anni in cui eravamo oltre i 1000. Per questo motivo si era deciso di fare tre spettacoli (il terzo è stato soppresso nel periodo post-covid ed è tornato quest’anno), e così non è rimasto più spazio per il dibattito. Il sogno di Feli era tornare a proiettare in una sala grande per poter fare uno spettacolo per tutti e riservare del tempo al dibattito. Negli anni, si è battuto per portare il Cineforum al Teatro Cavour, dove è stato per pochi anni tanto tempo fa. Il suo sogno era di vedere di nuovo il Cavour riaperto. È un rammarico pensare che tra otto giorni finalmente riaprirà e tornerà a essere proiettato un film in sala dopo 30 anni e Felice non sarà lì per vederlo.

Era una persona rispettosa, educata e impegnata. Come medico di una vallata, è sempre stato un punto di riferimento, sviluppando un rapporto speciale con i pazienti. Più di 10 anni fa è scomparsa la moglie Alfea, con la quale sono stati sposati tanti anni e insieme hanno condiviso la passione per il Cineforum. Negli ultimi anni ha condiviso la vita con Anna.

Sarebbe bello intitolare una sala o una via a Felice in onore del suo contributo al cinema.

Il nostro Cineforum è una delle associazioni cinematografiche più grandi, sicuramente del nostro territorio, ma anche d’Italia. Felice partecipava ogni anno alle riunioni dell’Associazione Italiana Cineforum, dove il nostro gruppo è sempre stato riconosciuto come uno dei più antichi e importanti, dato che la percentuale di iscritti è altissima (1 su 40 abitanti è iscritto al cineforum di Imperia).

Siamo anche sempre stati uno dei cineforum più economici d’Italia, grazie alla scelta di Feli. Dopo il periodo post-Covid, c’è stato un lieve aumento dei costi, ma il nostro rapporto tra costo e numero di film continua a essere vantaggioso. Operiamo senza fini di lucro: quello che raccogliamo dalle tessere copre esattamente i costi. Nonostante tutto, non abbiamo mai ricevuto fondi da istituzioni, enti o privati. Abbiamo sempre fatto tutto con le nostre forze per mantenere la totale indipendenza.

Il Cineforum ha portato come ospiti registi come Marco Bellocchio e Davide Ferrario a Imperia, e siamo stati anche coproduttori di un film. Forse solo ora tutta la città si renderà conto di quanto Felice e il Cineforum abbia fatto in maniera silenziosa per tutti questi anni”.

Marinella Faedda, vicepresidente

“Quando ho ricevuto la notizia stamattina sono rimasta senza parole, talmente addolorata che non riuscivo a parlare. Sono nel direttivo dal 1994, quindi da quasi 30 anni, e fin dall’inizio ho potuto apprezzarlo per le sue grandi doti umane e per la sua competenza cinematografica. Ci ha insegnato tantissimo. Per tutto il direttivo e per chi l’ha conosciuto, è una grande perdita.

Ricordo  che sono stata subito accolta da lui con benevolenza. Sono una cinefila della vecchia guardia, amo i classici ma sono aperta alle novità, e lui aveva capito che c’era passione in me. Quando qualcuno che ama il cinema si avvicinava al direttivo, lui era felice.

Amava molto la Nouvelle Vague, e tra i suoi autori preferiti c’era Éric Rohmer. Non amava i film musicali, secondo lui, più musica c’è in un film, più significa che c’era bisogno di aggiustarlo. Da ottimo cinefilo, era comunque molto aperto alle novità. Ricordo che un anno, tra i film della stagione, avevamo scelto anche un film horror svedese, intitolato “Lasciami entrare”, che parlava di una ragazzina vampiro. Dopo averlo visto, ne rimase colpito e lo definì eccezionale.

Una cosa speciale di lui era la capacità, con poche parole, di darci consigli e farci capire le situazioni in un modo diverso, facendoci riflettere. Nel direttivo ci possono essere opinioni diverse e voci discordanti, ma lui, con pacatezza e autorevolezza, riusciva a metterci d’accordo. Era un grande mediatore.

Da molti anni si parlava della riapertura del Cavour, un progetto a cui lui teneva particolarmente. Dispiace che non abbia fatto in tempo a partecipare alla prima proiezione che ci sarà tra pochi giorni. Le cose si sono protratte, e speravamo che aprisse prima del Covid.

Pochi giorni fa ha compiuto 92 anni ed era felicissimo della sorpresa che gli abbiamo fatto tutti insieme. Gli brillavano gli occhi. Lo abbiamo trovato debole, ma lucido come al solito. Nessuno avrebbe mai pensato di perderlo così in pochi giorni, sebbene l’età ci fosse.

È stato un dottore molto amato, una persona eccezionale”.

Enza Roncallo, segretaria

“Era come un papà per me. Ci sentivamo per qualsiasi cosa e, non essendo un ‘internauta’, lo dovevo chiamare per ogni decisione. Avevamo un rapporto particolare, sono 40 anni che siamo nel direttivo insieme. Io avevo 18 anni quando ci siamo incontrati e da allora ci siamo seguiti a vicenda, posso dire di essere cresciuta con lui. Mi manca già tantissimo. Il 20 giugno abbiamo festeggiato il suo compleanno a casa sua con una sorpresa che ha molto gradito, era felicissimo. Ci ha raccontato tante storie di quando era medico condotto a San Bartolomeo e a Cosio. Quel giorno ci ha detto che dovevamo parlare del suo successore, ma noi gli abbiamo risposto che sarebbe rimasto il nostro presidente per sempre”.

Comitato provinciale di Arci Imperia

“Arci lo ricorda con affetto e riconoscenza: il suo impegno per la cultura inclusiva e la promozione dei diritti resta un faro per l’agire quotidiano di una sinistra alla ricerca di nuovi modelli e progettualità”.

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