Il Teatro Cavour in gestione ai privati. È stata approvata ieri, in consiglio comunale a Imperia, la pratica per il via libera all’individuazione di un soggetto esterno al quale affidare la gestione per la stagione 2024/2025.
La pratica, approvata con 21 voti favorevoli, 9 astenuti e 1 contrario, è stata presentata dall‘assessore alla Cultura Marcella Roggero e ha acceso una lunga discussione in sala consigliare.
Marcella Roggero, assessore
“La delibera pone un importante passo avanti per la riapertura del Teatro Cavour, le anteprime con prove tecniche ci saranno nelle prossime settimane. Si è discusso più volte, con toni più o meno accesi, sull‘andamento dei lavori e sulle migliorie di alta qualità che questa amministrazione ha fortemente voluto e ottenuto grazie a fondi europei e regionali che abbiamo ottenuto. Quella di oggi è una pratica che segna una svolta perchè traghetta alla riapertura autunnale del teatro. Il Cavour è certamente un teatro differente da quello di prima. Abbiamo creato una vera e propria fabbrica, non solo un insieme di zone strutturali riportate a nuovo ma un complesso di attività culturali e di spettacolo che i rinnovati spazi e le nuove funzionalità del teatro permettono.
Abbiamo la necessità di trovare la miglior forma di gestione che riteniamo che debba passare attraverso un primo periodo di analisi, lo abbiamo fatto per i musei, con una gestione transitoria per valutare punti di forza e migliorie, per poi arrivare alla forma attuale del parternariato. Affidare la stagione 2024-2025 a un qualificato soggetto esterno permettendo un’analisi approfondita per giungere a una gestione a lungo termine. Dovrà avere una lunga esperienza in campo teatrale. Proponiamo una gara a evidenza pubblica, in cui l‘affidatario del servizio dovrà garantire almeno 8 spettacoli oltre 4 specificamente rivolti al mondo della scuola, differenziati per fasce dì età. Il cartellone dovrà assicurare un ottimo livello di programmazione con la presenza di compagnie primarie nel panorama nazionale e con una varietà di spettacoli di prosa nei suoi diversi generi, di cabaret, di appuntamenti di natura musicale (operetta, musica leggera, balletto, ecc) in grado di soddisfare le esigenze di un pubblico diversificato; la programmazione cinematografica nel corso della stagione con opportuna scansione rispetto alle date della programmazione teatrale anche avvalendosi di un soggetto esterno con competenze specifiche. L’obiettivo è riportare a teatro un pubblico eterogeneo, dando un offerta ampia e di qualità, valorizzando le realtà del territorio. Il soggetto gestore potrà utilizzare foresteria, uffici del ridotto e della sala danza. A carico del soggetto affidatario restano il progetto artistico, cachet, stipula dei contratti, adempimenti di vario tipo, il service audio-luci, il personale, il botteghino, la promozione, la sorveglianza e i rapporti dei soggetti terzi. A carico del comune ci saranno: pulizie, vigili del fuoco e le utenze, la manutenzione. Il Comune curerà gli eventi di anteprima a luglio e agosto. Inoltriamo anche la proposta del servizio bar che sarà presente con un servizio che affidiamo alla società Seris esclusivamente durante gli orari di apertura al pubblico. Si ipotizza, per la stagione 2024/2025 una spesa di 185 mila euro. La strada del Cavour è stata in salita, ma nessuna sfida ha un percorso senza curve. Questa delibera è il primo passo verso l’attuazione della riapertura, è un orgoglio per questa amministrazione, per il consiglio comunale e per tutti gli uffici, ma ci auguriamo possa essere un successo comune”.
Lucio Sardi, Alleanza Verdi-Sinistra
“L’orgoglio dell’amministrazione dovrebbe misurarsi con quello che è contenuto in questa delibera. Quello che emerge è che, come per il resto, questa amministrazione esternalizza i servizi e non si assume mai il compito di gestirli direttamente, evidentemente non crede fino infondo nel valore della cultura, del teatro e nel suo ruolo pubblico. Questo è solo il preludio di ciò che avverrà dopo: l’affidamento totale del Cavour a soggetti esterni. Si mette a bilancio una somma modesta per una stagione, 185 mila euro, di cui 139 a disposizione del gestore”.
Daniela Bozzano, Partito Democratico
“Dopo 8 anni finalmente arriviamo a una gestione transitoria. Vediamo 15 mila euro per la direzione artistica, mi sembrano pochi. Abbiamo un budget di 100 mila euro per il Centenario e ora pensiamo di fare una stagione teatrale con 200 mila? È probabile che il gestore per ottenere un guadagno ricorra a spettacoli minori, per non assumere il rischio di rimetterci. Si è pensato di affidare a gara la gestione, quindi non si farà un progetto culturale mirato sulla città, ma riproposto il medesimo schema che ha portato questo teatro all’abbandono. È stato ricordato il compianto Franco Carli, l’unico che ha portato il nostro teatro a brillare di attività con grandi nomi e autori. Speravamo che questo teatro diventasse un fulcro vitale delle attività culturali cittadine, invece la proposta ci sembra un contenitore vuoto da affidare a degli estranei. Sembra che questa delibera sia stata un po raffazzonata, non un progetto culturale vero sulla città. Le condizioni troppo svantaggiose allontanano le figure che potrebbero svolgere con serietà e completezza il compito”.
Laura Amoretti, Gruppo Misto
“Finalmente ci troviamo a discutere dell’affidamento del nostro teatro e quindi vogliamo fare le cose bene. La scelta di una gara di gestione a un soggetto esterno per per un anno e poi si procederà a una modulazione di piano economico finanziario a lungo termine per una lunga gestione stabile. La domanda è: con quali prospettive il soggetto esterno può operare per una gestione di qualità? Se vinco una gara non programmo un’attività di una sola stagione, ma penso a lungo termine con un investimento. Chi lavora in una prospettiva di cosi breve durata, per una stagione, deve assumersi il minor rischio possibile per trarne un adeguato profitto. È questa la preoccupazione. La proposta risulta non completamente definita nei termini di qualità e continuità per raggiungere le condizioni necessarie per fidelizzare i cittadini di Imperia e l’utenza possibile. Diventa rischioso con un termine così breve assicurare un destino stabile al nostro teatro”.
Antonello Motosso, Avanti
“Sentire quello che ho appena udito dai consiglieri di minoranza mi fa accapponare la pelle. Stiamo affossando la cultura. La rinascita della fabbrica del teatro Cavour ha avuto inizio lo scorso aprile. La chiusura è avvenuta 4 anni prima dell’inizio della prima amministrazione Scajola. Abbiamo portato avanti lunghi e importanti lavori. Tra le novità sicuramente la proiezione cinematografica e la buca riservata l’orchestra.
L’obiettivo è avere una direzione artistica che possa soddisfare il nostro pubblico, privo da troppo tempo di un’offerta artistica. Provo una grande vergogna per quello che ho sentito, perchè significa colpire la cultura quando stiamo per riaprire un teatro chiuso da troppi anni, dove l’amministrazione porterà una stagione artistica degna di tale nome e una direzione artistica degni di questo nome. Noi porteremo un teatro Cavour all’avanguardia”.
Giovanni Montanaro, Avanti
“Comprendo che la ristrutturazione è durata tanto tempo. Sicuramente gestire un teatro, chiuso da tanto tempo, avviare una stagione artistica considerando che siamo già a giugno, non sarà semplice. Infatti questo regolamento dà la possibilità, in modo ampio e non in modo settoriale, di iniziare a far funzionare il teatro per un anno. Credo che sia un ottimo risultato per poter avviare una stagione e dar vita a questa nuova struttura”.
Ida Acquarone, Insieme
“Vorrei ringraziare l’assessore Marcella Roggero per la sua umiltà e per il suo lavoro. Ha la mia fiducia”.
Alessandro Casano, Insieme
“Siamo arrivati al primo traguardo. Penso che questa pratica vada letta nell’ottica di una cosa propedeutica a quella che sarà la vera gestione del teatro, per sondare i costi, la risposta del pubblico a quello che si farà. Imperia non è una zona facile per quanto riguarda la produzione di cultura. Ricordo che quando era aperto ho ascoltato a molti concerti di alto livello ma non c’era molto pubblico ed ero imbarazzato. Sicuramente è necessaria la fiducia”.
Deborah Bellotti, Partito Democratico
“Siamo preoccupati dalla modalità. Ci sembra poco circa 170 mila euro per una stagione musicale, teatrale e cinematografica di qualità, per trovare persone con adeguata esperienza e competenza, per far partire il teatro con il piede giusto. È un solo anno, ma è il primo dopo tanti anni di chiusura, ha un forte valore simbolico e operativo, dovrebbe essere il rilancio della cultura in città. Ci chiediamo se fosse stato possibile procedere direttamente alla valorizzazione delle attività presenti sul territorio, senza intermediari. Siamo a favore del Cavour, siamo felicissimi che riapra e che ci sarà una stagione quest’autunno”.
Ivan Bracco, Partito Democratico
“Chiedo la possibilità di dare spazi gratuiti alle associazioni che in questi anni hanno subito la mancanza di un luogo di cultura. Non è vero che il Comune in questi anni ha fatto cultura e le associazioni hanno dato un contributo, ma è l’esatto contrario. Sono le associazioni che hanno fatto cultura e il Comune, in qualche modo, ha dato un contributo. Solo un pazzo può venirsi a prendere un bando del genere, quindi ci sarà un affidamento diretto. Possiamo già sapere a chi verrà assegnato? Perchè non si è pensato di fare un tavolo per parlare con le associazioni per fare una stagione ricca?”.
Antonello Ranise, Insieme
“Questa amministrazione ha fatto tutti i passi per riportare in vita il Teatro Cavour, un vanto per Imperia e per Porto Maurizio in particolare. Mi ha colpito l’umiltà e la concretezza della collega Roggero nell’usare il termine di ‘start-up’ di un percorso che non è stato in discesa. Questo fa onore all’amministrazione e degli uffici. La situazione è di una grave difficoltà che sappiamo a quale amministrazione risalga. Questo comporta uno sforzo. Questo è un primo passo e c’è l’orgoglio di far parte di un progetto che sta partendo e ha una prospettiva futura”.
Luca Volpe, Insieme
“L’emendamento propone, proprio perchè si va a scegliere un gestore con gara a evidenza pubblica, riteniamo sia opportuno prevedere la possibilità per il Comune di rinnovare l’affidamento al gestore, nel caso in cui il gestore soddisfasse le esigenze”.