Tre anni e dieci mesi di carcere. Questa la richiesta di condanna formulata nei giorni scorsi dal Pubblico Ministero Benedetta Franceschi per D.B., 57 anni, funzionario di Polizia, accusato di peculato, riciclaggio e di violazioni della normative sulle armi.
Imperia: presunta rivendita di armi destinate al macero, chiesta condanna per funzionario di Polizia
Secondo l’accusa il 57enne, insieme a un collega, giudicato con rito alternativo, avrebbe ritirato armi, fucili e pistole che gli utenti riconsegnavano agli uffici preposti della Questura, ma al posto di mandarle al macero le avrebbe vendute a privati intascando i proventi. Una tesi accusatoria respinta dalla difesa.
In aula sono sfilati i testimoni, tutti proprietari di armi rivendute.
“Avevo ereditato una pistola da mio cognato. Ricordo di essere andato in Questura dicendo che non la volevo più. Aveva 100 pallottole. Avevo fatto regolare denuncia. Mi dissero che sarebbero venuti a prenderla e mi fecero firmare un documento. Ricordo che venne un signore in borghese. Gli feci vedere la pistola e gliela diedi, insieme ai 100 proiettili. Mi disse che era una bella pistola e che era nuova. In effetti non l’avevo mai usata. Per un pò non ho saputo niente, poi nel 2017 venni chiamato in Questura perché c’erano problemi con questa pistola. Seppi che era stata ceduta a mia insaputa a una persona di Pieve di Teco a me sconosciuta. E che era stata venduta con un documento non firmato da me”.
“Andai in Questura nel 2015 a chiedere la rottamazione della pistola. Dopo un pò venne un signore della Questura, prese la pistola e se la portò. Poi mi chiamarono in Questura facendomi vedere un foglio secondo cui la pistola era stata venduta a una terza persona”.
Il processo è stato rinviato al prossimo 19 settembre per repliche e sentenza.