“Mi è spiaciuto leggere una risposta a mezzo stampa firmata genericamente da Rivieracqua,senza metterci la faccia, così facendo la risposta imprecisa di una persona fa fare una magra figura all’intera società, ma tanto molti diranno una più o una meno poco cambia. La magra figura è stata fatta davanti a buona parte degli abitanti e turisti della frazione di Lingueglietta che sono ben consapevoli di essere rimasti senza acqua per cinque giorni e non soltanto per una giornata, come invece affermato nell’articolo di risposta”. Così, in una nota, il Sindaco di Cipressa Filippo Guasco, in merito ai disservizi del servizio idrico a Lingueglietta, frazione di Cipressa.
Lingueglietta senza acqua: scontro tra Guasco e Rivieracqua
“Ormai è costume inveterato il negare sempre e a tutti i costi ogni responsabilità – prosegue Guasco – Nel caso di specie si lascia ben 5 giorni un intero paese senz’acqua (i più fortunati soltanto tre), e alle più che legittime rimostranze della popolazione, si risponde essersi trattato di un ‘limitato disservizio‘ la cui causa non è imputabile all’azienda erogatrice, ma alle brutte abitudini dei cittadini di riempirsi le piscine.
Poco importa che nel paese in questione non vi siano piscine, l’importante è salvare la faccia a costo di negare l’evidenza. La cosa che manca, ed è mancata, è quel minimo di manutenzione ordinaria necessaria ad accorgersi che tutto era dipeso da un galleggiante bloccato. Fantastico anche l’invito a segnalare i guasti per ‘consentire un rapido intervento’.
Certamente anche in questo caso la colpa sarà stata dei cittadini che non sanno neppure fare un numero di telefono visto che il numero verde ha l’abitudine di suonare molto a lungo senza che qualcuno risponda.
Voi penserete a questo punto che, venuta in qualche modo a conoscenza del problema, l’intero parco dirigenziale, assai nutrito, di Rivieracqua, si sia dato da fare per risolverlo e, in effetti così è stato: dopo due giorni che ricercavano la perdita (dopo la scoperta del galleggiante bloccato) si sono resi conto di non essere in grado di risolvere il grave problema in tempi brevi e hanno chiesto al sottoscritto la disponibilità di interfacciarmi con il fatidico Consorzio di Cipressa e Costarainera per richiedere l’intervento dei loro operai (telefonata ricevuta in data 27 giugno 2024 alle ore 16,49) il cui Consorzio vanta un credito da Rivieracqua che sfiora i quasi 700 mila euro.
Ora si capisce bene che un’azienda così importante ed efficiente non può perdere troppo tempo per le assurde pretese di poche centinaia di persone che passano il loro tempo ad aprire i rubinetti: troppe grandi questioni agitano l’empireo dell’azienda.
Forse sono impegnati ad accumulare debiti, ad oggi ne hanno meritoriamente accumulato per quasi 100 milioni, scovando il sistema migliore per erogare il loro vero servizio: far pagare i cittadini che, se nel frattempo, non hanno acqua, potranno sempre riempire le piscine con il sudore necessario a costruire la provvista economica per pagare i loro debiti”.