5 Novembre 2024 03:25

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5 Novembre 2024 03:25

IMPERIA – MOMENTI DI TENSIONE AL PROCESSO “LA SVOLTA”, IL SAPPE: “OTTIMA GESTIONE DELLE POLIZIA PENITENZIARIA”

In breve: Il segretario del Sappe: "Encomiabile l’Ispettore responsabile e la scorta della Polizia Penitenziaria che hanno gestito l’evento arginando eventuali pericoli, riuscendo comunque a calmare l’impeto dei detenuti ristabilendo l’ordine in aula, riconducendoli in carcere senza alcun disagio".

Processo la svolta

Imperia – Poteva accadere qualsiasi cosa – commenta il segretario regionale del SAPPe Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPe Michele Lorenzo – se i detenuti rinchiusi nella gabbia dell’aula del tribunale di Imperia sarebbero riusciti a sfondare la porta della loro cella.

Il momento di protesta è sorto quando il Presidente LUPPI ha dato lettura della sentenza con la pesante condanna agli imputati del processo “La Svolta” che voglio ricordare – continua LORENZO – è un processo per reati di tipo mafioso ossia 416 bis. L’aula era particolarmente gremita per lo più dai parenti degli imputati che non hanno esitato ad inveire contro la Corte pronunciando parole ingiuriose alla lettura della sentenza, tanto che il Presidente aveva ordinato sgombrare l’aula. Momento questo che ha amplificato la furia dei detenuti i quali hanno cercato di sfondare le due porte della gabbia. Atto questo imperito dalla Polizia Penitenziaria che ha messo in sicurezza le porte con l’ausilio delle manette. Riportata la calma con i parenti fuori dall’aula, la lettura della sentenza è avvenuta a “porte chiuse”.

Encomiabile l’Ispettore responsabile e la scorta della Polizia Penitenziaria che hanno gestito l’evento arginando eventuali pericoli, riuscendo comunque a calmare l’impeto dei detenuti ristabilendo l’ordine in aula, riconducendoli in carcere senza alcun disagio.

Il Segretario regionale LORENZO esterna parole di compiacimento nei confronti della Polizia Penitenziaria addetta alla scorta dei detenuti – non voglio minimamente pensare cosa sarebbe potuto accadere se uno solo dei detenuti avesse avuto la possibilità di mettere in atto il suo intento, per questo è necessario che la presenza della Polizia Penitenziaria nelle aule, durante i processi, sia sempre numericamente sufficiente, invece – denuncia il SAPPe – il più delle volte operiamo sotto organico e con automezzi al limite delle possibilità. Questo è il vero pericolo.

C.S.

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