22 Novembre 2024 07:32

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22 Novembre 2024 07:32

Da Imperia a Sarajevo: Giovanni Sardo primo violino al grande concerto con l’Orchestra Nazionale con il Maestro Zubin Mehta. “Emozione grandissima” / Le immagini

“È stata un’esperienza unica”. Lo dichiara Giovanni Sardo, violinista imperiese, dopo aver ricoperto il ruolo di primo violino al grande concerto con l’Orchestra Nazionale di Sarajevo sotto la direzione del Maestro Zubin Mehta.

Giovanni Sardo, presidente dell’associazione Panta Musicà di Imperia e dell’Unione Cattolica Artisti Italiani di Albenga, collaboratore di Sergio Scappini, fisarmonicista della Scala di Milano, ha una lunga carriera alle spalle, e recentemente è stato chiamato come primo violino alla Filarmonica di Sarajevo.

Da Imperia a Sarajevo: Giovanni Sardo primo violino al grande concerto con l’Orchestra Nazionale con il Maestro Zubin Mehta

“Sono stato il primo violino dell’Orchestra Nazionale di Sarajevo per il concerto molto importante, il primo con la direzione del Maestro Zubin Mehta a distanza di 30 anni esatti dall’ultima volta, in occasione del centenario di un evento diventato storico.

Il 19 giugno 1994, durante la Guerra dei Balcani, sotto le bombe e tra le rovine di Sarajevo, il maestro Zubin Mehta diresse Filarmonica di Sarajevo nell’esecuzione del Requiem di Mozart. Un concerto, con il motto “Per un mondo migliore”, che diventò un simbolo di pace e speranza per la popolazione.

Avevo già lavorato con il Maestro negli anni 90 a Firenze quando lavoravo al Maggio Musicale Fiorentino e lui ne era il direttore principale, ora è direttore onorario.

Avevano bisogno di una persona di fiducia e sono stato chiamato, per me è stato un grande onore e una grande soddisfazione. La cosa più bella è stata quella di far parte di un’orchestra multietnica, serbi, bosniaci, musulmani, ebrei. Gli unici italiani eravamo io e una ragazza di Asolo.

Il Maestro Metha ha un’esperienza vastissima, ha 88 anni e dirige tutto a memoria, ha un gesto straordinario. Abbiamo eseguito il repertorio di Ciajkovskij.

Con me è sempre stato gentilissimo. L’evento era talmente atteso che hanno posizionato alcuni mega schermi all’esterno in piazza, dove sono accorse migliaia di persone ad assistere.

Il teatro di Sarajevo è meraviglioso, non molto grande, ma prezioso, in stile mittleeuropeo. È stata un’esperienza unica, il repertorio di questo tipo si può eseguire solo con una grande orchestra composta da tanti elementi. Lavorare in gruppo ha i suoi lati positivi e anche quelli negativi, per questo tempo fa ho deciso di lasciare l’orchestra e dedicarmi alla musica che amo di più e suonare da solo o in piccole orchestre. Sono molto felice, però, di aver vissuto questa esperienza.

Sono stato in totale 15 giorni a Sarajevo, le prove sono state intense ma bellissime. La sera dopo il concerto io e la violinista di Sarajevo, che ama la musica per strada, abbiamo suonato alcuni pezzi del Concerto lungo la via pedonale. Ci siamo divertiti.

Sono soddisfatto anche perchè faccio parte della Camerata Musicale Ligure e tempo fa siamo stati nominati ambasciatori della Cultura di Imperia nel mondo, quindi in questo caso ho assolto il mio compito”.

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