Imperia. La segreteria cittadina del PD ha inviato una nota stampa per commentare la delibera di giunta relativa al divieto di accattonaggio.
“In riferimento alla delibera di giunta del 2 ottobre relativa al divieto di accattonaggio sul territorio comunale , il Partito Democratico di Imperia auspica che il delicato tema , così sentito anche da larga parte dell’ opinione pubblica, venga affrontato con una riflessione più profonda ed in modo più efficace ed articolato.
In prima istanza è necessario che si faccia chiara distinzione, tra il fenomeno dell’accattonaggio e quello degli artisti e mestieri di strada. Una città che ha ambizioni turistiche dovrebbe vedere con piacere le sue strade animarsi di vita e considerare i musicisti, i pittori, i giocolieri di strada come una risorsa e non un fastidio mal tollerato.
Il fenomeno potrebbe essere regolamentato, come è stato fatto in molte città italiane ed europee, in modo da garantire regole certe per l’ubicazione degli artisti e gli orari dei loro spettacoli.
In secondo luogo sottolineiamo come non sia ammissibile vietare l’accattonaggio in ogni sua forma, poiché questo andrebbe contro , oltre che a principi di umanità ai quali il PD intende rimanere fedele, anche a pronunciamenti della Corte Costituzionale che con una sentenza del 1995 ha considerato incostituzionale l’articolo del Codice Penale che vietava l’accattonaggio.
In effetti la maggior parte dei regolamenti e delle ordinanze emanate a tal proposito sul territorio nazionale, anche da amministrazioni comunali di centro-destra che tradizionalmente cavalcano questi temi in senso repressivo, si rivolgono esplicitamente solo contro l’accattonaggio molesto, aggressivo ed organizzato, contro le simulazioni di disabilità a scopo estorsivo, nonché contro l’accattonaggio messo in atto da e con bambini , sfruttando persone effettivamente disabili o utilizzando animali, ma non vietano in nessun caso l’accattonaggio di per sé.
Quindi è necessario che venga accolta la distinzione tra accattonaggio molesto ed organizzato, con sfruttamento di persone o animali che va combattuto con decisione ed accattonaggio “silenzioso”, legato ad una reale indigenza, che può essere tollerato.
Lo spirito deve essere quindi quello di proteggere da un lato i cittadini dalle eventuali molestie, dall’altro di salvaguardare gli indigenti, soprattutto se minori, dallo sfruttamento da parte della malavita.
Nel caso dell’accattonaggio organizzato, si pone un problema di efficacia delle sanzioni previste. Le esperienze di altre amministrazioni comunali, hanno evidenziato come le sanzioni pecuniarie non siano efficaci nel combattere il fenomeno perché possono sì costituire un deterrente, ma nella realtà spesso vengono semplicemente eluse.
Per quel che riguarda invece l’accattonaggio “silenzioso”, il Partito Democratico sottolinea come non si possa rinunciare al rispetto dei più elementari valori di umanità e solidarietà in nome di un malinteso ordine sociale.
Non esiste un diritto a non vedere la povertà. Di fronte ad un mendicante che non crea nessun disturbo, il cittadino puo’ scegliere se offrire un obolo o tirar dritto.
Gli amministratori invece, di fronte allo stesso fenomeno, sono chiamati ad impegnarsi a rafforzare la rete di servizi di accoglienza affinchè queste persone non vengano semplicemente tolte dalla nostra strada e messe sulla strada di qualcun altro, ma possano essere sostenute nei loro bisogni essenziali.
Il Partito Democratico auspica che il problema dell’accattonaggio sia pertanto affrontato con misure che ne considerino tutta la sua complessità, evitando soluzioni demagogiche che rischiano di rivelarsi inefficaci”.
C.S.