Mercoledì sera, 17 luglio, il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare un accordo transattivo che vede coinvolte Go Imperia e Porto di Imperia, oltre al Comune di Imperia. Oggetto dell’intesa la risoluzione delle controversie legali scaturite dall’affaire porto turistico che potrebbe portare entro la fine dell’anno nelle casse del Comune un milione di euro.
Imperia: porto turistico, storico accordo tra Go Imperia e Fallimento Porto di Imperia Spa
Nel dettaglio, l’accordo prevede l’acquisto, da parte della Go Imperia, partecipata interamente dal Comune di Imperia, entro il 30 dicembre 2024, dell‘azienda Porto di Imperia Spa (33% Comune di Imperia, 33% Acquamare di Francesco Bellavista Caltagirone e 33% Imperia Sviluppo che fa capo agli imprenditori Carli, Guatelli e Parodi), incaricata della gestione del porto turistico di Imperia e oggi fallita, per un corrispettivo pari a 500 mila euro.
Contestualmente l’accordo prevede il riconoscimento, da parte del Fallimento della Porto di Imperia Spa, al Comune di Imperia, in aggiunta ai crediti per i quali lo stesso Comune è già stato ammesso al passivo (1.630.303 euro per i canoni della concessione demaniale 2011 e 2012 e in prededuzione per l’ulteriore importo di 995.487 euro per i canoni della concessione demaniale riferiti all’anno 2014) l’ulteriore importo di 3 milioni di euro in prededuzione chirografaria con corrispondente modifica dello stato passivo della procedura. Il Comune risulterà dunque ammesso al passivo in prededuzione chirografaria per un totale di euro 3.995.487,00.
A sua volta il Comune di Imperia rinuncerà al contestato ed asserito credito nei confronti del Fallimento, pari a oltre 70 milioni di euro (70.932.698,52 euro) stabilito dal Tribunale di Imperia con decreto del 29 giugno 2020, emesso all’esito del giudizio di opposizione allo stato passivo e ai crediti per i quali era già stato ammesso al passivo (1.630.303 euro per i canoni della concessione demaniale 2011 e 2012 e in prededuzione per l’ulteriore importo di 995.487 euro per i canoni della concessione demaniale riferiti all’anno 2014).
Secondo quanto riferito dai curatori fallimentari della Porto di Imperia Spa, alla luce dell’attivopresente nelle casse del Fallimento e di quello che vi confluirà a seguito dell’operazione di trasferimento dell’azienda alla Go Imperia (500 mila euro, ndr), sarà possibile predisporre un piano di riparto per complessivi 1.400.000 euro, con la conseguenza che al Comune di Imperia, allo stato attuale dei conti, spetterà un riparto immediato di una somma non inferiore ad euro 1.050.000,0o.
Infine, il Comune di Imperia rinuncia a 103.411 euro, spese di lite che il Fallimento era stato condannato a rifondere dopo il respingimento dell’azione risarcitoria nei confronti del Comune di Imperia avanti al Tribunale di Imperia, in relazione all’intervenuta decadenza della concessione demaniale marittima in capo alla Porto di Imperia Spa e alla conseguente apprensione delle opere portuali realizzate alla data del decreto di decadenza.
Il Fallimento della Porto di Imperia Spa rinuncia invece a 354.667,87 euro, quota parte della tassa di registro, anticipata dal Fallimento e dunque gravante sul Comune di Imperia, relativa al ricorso in Cassazione, tutt’ora prendente, avanzato dal Fallimento contro il decreto con cui il Tribunale di Imperia aveva ammesso il Comune di Imperia al passivo per un importo di poco superiore ai 70 milioni di euro.
L’accordo prevede anche il ritiro da parte del Fallimento, del sopracitato ricorso in Cassazione.