Cittadini sul piede di guerra a Cipressa per l’avvio di un cantiere per la realizzazione di un impianto di telefonia che prevede l’installazione di un’antenna alta oltre venti metri per il 5G, in una campagna di Piani di Cipressa.
Il cantiere per l’antenna ha ottenuto tutte le autorizzazioni, ma la strada prevede la limitazione al transito dei mezzi pesanti. Intanto i cittadini si affidano a uno studio legale genovese
Il terreno è stato messo a disposizione di un’azienda telefonica da un privato e come confermato dal sindaco di Cipressa Filippo Guasco, sono stati ottenuti tutti i permessi da parte di Regione, Provincia e Arpal, tanto che gli uffici comunali non hanno potuto far altro che prendere atto del progetto. Nonostante Guasco si dica contrario alla presenza di questa struttura nel suo territorio. Così come il vicino sindaco di Costarainera Piero Mareri.
I cittadini si sono costituiti in un Comitato e hanno raccolto i fondi per affidare allo Studio legale Rozio di Genova l’incarico di mettere in atto ogni procedura giudiziaria possibile per fermare il cantiere. Nel frattempo, però, i lavori per il basamento dell’antenna sono stati completati e ieri, martedì 16 luglio, camion e gru di un’impresa sono giunti nella zona per installare l’antenna.
I residenti della zona alla vista dei mezzi pesanti hanno reagito mettendo le loro auto in mezzo alla strada e chiamando carabinieri e Comune. Sono quindi intervneuti i militari dell’Arma e anche il sindaco Filippo Guasco, che ha contestato all’impresa di non aver atteso le autorizzazioni per il transito dei mezzi pesanti lungo la strada, per la quale esistono delle limitazioni.
Spiega Guasco: “I lavori hanno ottenuto tutte le autorizzazioni dagli Enti competenti a noi sovraordinati e purtroppo non è possibile da parte nostra intervenire in questo sneso in alcun modo. Però, visto chela strada ha delle limitaizoni per il transito di mezzi pesanti, la ditta avrebbe douto aspettare le verifiche da parte del Comune per ottenere un’eventuale autorizzazione in deroga. Cosa che invece non ha fatto e per questo abbiamo impedito il passaggio dei loro automezzi”.
Una battaglia, insomma, è stata vinta, ma la guerra dell’antenna a Piani di Cipressa non è finita qui.
