22 Novembre 2024 16:30

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22 Novembre 2024 16:30

Imperia: sversamenti fognari in mare, il caso approda in consiglio. Vicesindaco Fossati: “Nessuna evidenza ufficiale. Molto seccato da questo atteggiamento, non si fa il bene della città”

In breve: La discussione in consiglio sulla question time, presentata dal consigliere comunale di AlleanzaVerdi Sinistra Lucio Sardi, sul caso dei continui sversamenti fognari in mare, a Imperia.

“Non c’è nessuna evidenza ufficiale degli sversamenti fognari di cui parla nella question time. sono molto seccato di questo atteggiamento, è ingiusto nei confronti della città”. Queste le parole del vicesindaco Giuseppe Fossati in risposta alla question time, presentata dal consigliere comunale di AlleanzaVerdi Sinistra Lucio Sardi, sul caso dei continui sversamenti fognari in mare, Imperia.

Imperia: la question time del consigliere Sardi sugli sversamenti in mare

“La città di Imperia – si legge nel documento – ha ottenuto il riconoscimento della bandiera blu per la qualità delle acque, evento a cui è stata data molta evidenza con l’ovvio fine di promuovere il turismo balneare sulle nostre spiagge e per comunicare ai cittadini residenti che possono fidarsi della qualità del mare nella nostra città. Da articoli della stampa locale e da testimonianze dirette di cittadini documentate con foto e video, si è verificato il periodico sversamento di liquami fognari sulla costa cittadina in diversi punti.

Gli sversamenti segnalati riguardano il bacino del porto commerciale di Oneglia lungo Calata Cuneo ed in corrispondenza di Banchina Aicardi, alla foce del Rio Baitè, all’interno del bacino del porto turistico di Porto Maurizio nel tratto sotto la passeggiata di via Scarincio e alla foce del torrente Caramagna.

La tipologia, ubicazione ed entità degli sversamenti documentati mettono in forte dubbio che, al di là del riconoscimento ottenuto con la bandiera blu, le acque cittadine siano in condizione ottimale o idonea per la balneazione.

La rilevazione della qualità delle acque marine effettuata recentemente da Legambiente nelle zone marine a maggior rischio, ovvero le foci dei fiumi, non ha interessato la costa della nostra città e non ha pertanto fornito elementi utili di valutazione.

Non è considerabile una situazione normale od accettabile che i fenomeni di sversamenti di liquami fognari avvengano praticamente sulla costa ed in misura consistente e ripetuta.

E’ necessario che l’amministrazione cittadina effettui le necessarie indagini ed i conseguenti urgenti interventi per porre fine ai fenomeni sopra descritti nel breve termine e, ove necessario, anche con interventi strutturali che ne evitino il ripetersi.

Per garantire una serena fruizione delle acque cittadine da parte dei bagnanti è necessario che a fronte di tali episodi vengano anche attivate e sollecitate attività di verifica della qualità delle acque da parte degli organismi competenti che possano certificare che le stesse siano idonee alla balneazione”.

Vicesindaco Giuseppe Fossati

Non capisco e non mi capacito iniziative come queste o come altre, con articoli sui social o su altre realtà comunicative, dove si mette in dubbio l’attendibilità della certificazione della Bandiera Blu di cui Imperia si fregia dal 2019, mettendo in dubbio che le acque di Imperia non siano idonee alla certificazione. Questa è una cosa che mi dà molto fastidio perchè ritengo che sia ingiusto nei confronti della città, non dell’amministrazione. Se noi vogliamo bene alla nostra città, e la nostra città ha una certificazione che attesta la qualità delle sue acque e dei suoi servizi dobbiamo esserne conventi e farne un vanto, non cercare di metterne in dubbio la validità. Anche perchè si tratta di un ente internazionale e molto serio, con parametri molto stringenti. Non ci hanno dato la bandiera blu perchè il sindaco è Claudio Scajola o perchè l’assessore è Giuseppe Fossati. È stato certificato da un ente internazionale che le acque di Imperia sono pulite.

Io sono molto seccato di questo atteggiamento che alcuni hanno dell’opposizione e qualcuno sui social. Una volta si andava al bar davanti a un bianchetto, ora si dice sui social e su altre realtà, mentre prima lo sentivano in poche persone al bar, sui social lo leggono in 10 mila persone. Tutto quello che viene pubblicato su internet rimane lì per sempre e chiunque un domani farà una ricerca su Imperia uscirà anche l’articolo sulla sua question time. Quindi qualcuno potrà farsi l’idea che questa bandiera blu è un po’ farlocca. Così non è perchè è basata su parametri stringenti. Non è per nulla facile centrare questo obiettivo che abbiamo ottenuto per la Marina e per Oneglia. Non abbiamo centrato per il Prino perchè lì qualche problema c’è finchè non verrà effettuato il raddoppio della condotta fognaria che correrà sulla ciclabile di fianco al nuovo acquedotto. Ma confidiamo che quest’anno si andrà avanti.

Non c’è nessuna evidenza ufficiale di quello che lei dice, consigliere Sardi. Lo avrà letto su internet, su Facebook, su qualche giornale online, da qualche cittadino che manda la mail indignata a qualche giornale online e viene pubblicata come la verità rivelata. Ma gli organi ufficiali, l’Arpal ha 100 punti di prelievi e costantemente monitora l’acqua come nelle altre città, dicono che l’acqua assolutamente non ha quello che lei sostiene. Rivieracqua ci ha risposto che non risulta niente che vi siano stati sversamenti nei punti indicati”.

Consigliere Lucio Sardi (Alleanza Verdi e Sinistra)

Non esistono gli sversamenti? Le immagini, i filmati, la puzza che si sente in queste zone non esistono? Questo è l’atteggiamento di questa amministrazione che è seria e si frega di aver ottenuto la Bandiera Blu. Io non dico che non è stata ottenuta in base a criteri, dico che viene pubblicizzata come evento che certifica la qualità delle acque ma ci sono sversamenti documentati, ci sono articoli di giornali con foto e video. La prossima volta viene con me così vede che non mi sono inventato niente. Se si vuole avere tranquillità e buona pubblicità alle spiagge cittadine bisogna intervenire su queste situazioni nell’interesse della città. Non si può dire che non esistono”.

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