“Quando avevo solo 18 anni ho scritto una lettera a Piero Angela dopo aver letto un suo libro che mi aveva molto colpito. La sorpresa più grande è stata ricevere la sua risposta, così gentile e curiosa nei confronti di un ragazzo. Questo ha portato a un incontro e alla nascita di una bellissima amicizia durata più di 30 anni”.
Queste le parole di Massimo Polidoro, ospite della rassegna “Due parole in riva al mare”, organizzata dall’Associazione culturale Due Parole in riva al Mare, direttore artistico e presidente la libraia Nadia Schiavini, con il patrocinio della Regione Liguria, a Diano Marina, nella splendida cornice del Molo delle Tartarughe, per presentare il libro “La meraviglia del tutto“, Mondadori, in dialogo con Francesca Bogliolo, critica d’arte.
A Diano Marina ospite Massimo Polidoro, storico collaboratore di Piero Angela
“Ho avuto la fortuna di conoscere Piero Angela quando avevo 18 anni. È stata una figura di riferimento, una persona cara, un affetto forte. Al di là del fatto che condividessi tantissime cose con lui, abbiamo fondato insieme il CICAP (Comitato italiano controllo affermazioni sulle pseudoscienze, ndr), mi ha voluto come suo collaboratore e abbiamo fatto tantissime cose insieme, era soprattutto una persona straordinaria.
Quando, qualche anno fa, mi ha chiesto di scrivere insieme a lui il suo ultimo libro, è stata un’emozione incredibile. Realizzarlo è stata davvero una grande esperienza perché mi ha dato la possibilità di ripercorrere insieme a lui tutta la sua vita, ma soprattutto tutti i suoi ricordi e le sue considerazioni sul mondo che ci circonda, sugli esseri umani. Ne è uscito un libro che credo sia anche il suo testamento, dove riassume ciò che ha potuto capire da questo lungo viaggio.
Il titolo è proprio “La meraviglia del tutto”, che forse può riassumere la visione delle cose e della vita di Piero Angela?
“Sì, questo è un insegnamento fondamentale. La curiosità e il senso di meraviglia nascono proprio dallo stupore che arriva quando capisci come funziona la natura, come funziona il mondo, e perché accadono certe cose. “La meraviglia del tutto” è proprio ciò che lui provava, ed era uno dei motivi per cui aveva voluto scrivere questo libro: per condividerla e sperare di accenderla anche in chi lo leggerà“.
Qual è il ricordo a cui è più affezionato?
“Il ricordo più bello, quello a cui sono più affezionato con Piero Angela, è quando gli ho scritto una lettera da diciottenne, dopo aver letto un suo libro che mi aveva molto colpito. La sorpresa più grande è stata ricevere la sua risposta, così gentile e curiosa nei confronti di un ragazzo, che ha portato a un incontro e alla nascita di questa bellissima amicizia. Da quell’occasione, lui mi ha proposto di andare negli Stati Uniti a studiare con un grande esperto e indagatore di misteri, perché era ciò che mi appassionava all’epoca. Da lì è cominciato tutto quanto, una di quelle occasioni che davvero ti cambiano la vita”.