Nella Provincia di Imperia, ci sono gli antichi borghi di Badalucco, Conio, Pigna Castelvittorio, Molini di Triora, Montalto e, solo in parte, Taggia che oltre ad essere dei centri abitati pieni di storia e di interesse artistico hanno anche un altro valore aggiunto: sono la patria del Fagiolo Bianco.
Di un fagiolo bianco che si distingue da tutti gli altri già in commercio da numerosi anni. Grazie ai fondi ottenuti mediante la misura 102 del PSR A.C.A.L. (Associazione Cisl Agricoltura Liguria) come capofila insieme all’Università di Genova , alla Scuola di Agraria “Aicardi Ruffini” di Sanremo e ad alcuni irriducibili coltivatori sta portando avanti una serie di studi e in sintesi possiamo concludere che il “nostro” Fagiolo Bianco da un’analisi morfologica e genetica è unico.
“Oltre ad essere unico ha anche preziose qualità relative alla sua consistenza e al suo sapore, tutte caratteristiche per cui meriterebbe il marchio DOP o IGP. Ma purtroppo nessuno l’ha mai chiesto perché a coltivare questo fagiolo sono proprio in pochi e di questi pochi la maggior parte ha un’età per andare in pensione. Rischiamo di perdere un tesoro. Senza parlare poi del danno alla biodiversità se non si trovasse un ricambio generazionale per mantenere viva questa coltura. La Regione Liguria ha a cuore questo seme e vuole incentivarne la produzione con delle sovvenzioni mirate. Per spiegare quali possono essere questi aiuti futuri è stato organizzato un incontro di un’ora e mezza circa Venerdì 26 alle ore 18.00 a Molini di Triora (IM) sala consiliare. L’ incontro è rivolti sia alle aziende agricole ma anche a tutti coloro che potrebbero prendere in considerazione l’opportunità di aprire una nuova azienda agricola in uno di quegli antichi borghi patria del fagiolo”, spiega A.C.A.L.