I sindacati sono sul piede di guerra per la situazione che sta vivendo la Riviera Trasporti. Nel mirino le politiche del passato e l’attuale carenza di organico, con continue aggressioni al personale viaggiante.
Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Ugl denunciano le carenze della società di trasporto pubblico locale imperiese
Cgil, Cisl e Uil in una nota “sono a rimarcare il gravissimo stato di crisi emergenziale che è presente in Riviera Trasporti e che sta portando a continui episodi di violenza verbale e fisica, mettendo a serio rischio l’incolumità del personale. Da non dimenticare i continui attacchi ricevuti sui vari social dai coraggiosi leoni da tastiera, che sbagliano la mira per le loro parole pesanti ed offensive, e non si rivolgono nelle sedi opportune per fare le proprie ragioni. Basta così non si può più continuare.
Tutto il personale, viaggiante, operaio ed impiegatizio stremato, ha subito le decisioni politiche e ribadiamo politiche, che hanno distrutto l’azienda fiore all’occhiello della provincia fino ai primi anni 2000. Vent’anni sciagurati che hanno mandanti ed esecutori, che ancora oggi ritengono di poter giocare con la pelle dei lavoratori e dell’utenza, lasciando che le manchevolezze trovino sfogo nelle piazze e sulle fermate.
Cgil, Cisl e Uil attiveranno immediatamente le procedure di raffreddamento perché aver ancora prorogato l’iter di affidamento e non aver incrementato ad oggi il corrispettivo chilometrico, ha di fatto azzerato le prospettive che i lavoratori hanno perseguito come obiettivo e questo rende non appetibile il posto di lavoro in Rt, e fenomeno che sta via via degenerando stanno scappando anche i dipendenti più longevi, spaventati giustamente dalla precarietà presente oggi.
Interventi immediati non significa aspettare settembre, bisogna ripensare ai contratti, alle carenti retribuzioni e alle condizioni generali, invece di pensare di modificarle nuovamente in negativo.
Sarà un estate calda e chiedendo perdono all’utenza ricordiamo a tutti che il personale è totalmente innocente e invitiamo a rivolgersi a chi prende le decisioni dimenticandosi di cosa sia un servizio sociale, impegnato a realizzare progetti che poco si sposano con le esigenze della popolazione.
I servizi si pagano il giusto, i dipendenti si pagano il giusto, il diritto alla mobilità non si deve garantire solo quando il sindacato proclama uno sciopero, ma tutti i giorni e le garanzie le devono dare le istituzioni mettendoci i denari subito, veri e non immateriali o immobili”.
Le segreterie Provinciali di Faisa-Cisal e Ugl Fna, dal canto loro, evidenziano di essere “da anni ad elencare le problematiche presenti in azienda per quanto riguarda la carenza in tutti i settori di personale, di un parco macchine ormai allo stremo, con mezzi vetusti e, su quelle unità che risultano essere nuove non vi è la possibilità di poter svolgere la manutenzione ordinaria in quanto impossibilitati alla sostituzione.
Le retribuzioni talmente basse rispetto alle altre aziende di trasporto pubblico locale hanno messo a dura prova l’organico causando una carenza di organico non più sostenibile e mettendo in fuga anche gli autisti più anziani e, facendo sì che ai bandi di selezione non si presenti nessuno o comunque un numero di candidati estremamente inferiore al fabbisogno”
Le attuali carenze di organico e di risorse sono alla base della mancata offerta di servizio che si sta verificando, condizioni facilmente desumibili semplicemente guardando le corse saltate ogni singolo giorno che causano una incertezza complessiva di trasporto che anziché attrarre passeggeri li allontana ancor di più dalla mobilità collettiva.
Alla luce di quanto sopra, avvieremo ogni azione necessaria per far sì che vengano trovate immediatamente le soluzioni alle problematiche presenti”.