Nuovo passo avanti nell’iter di realizzazione dell’Aurelia Bis. E’ stato infatti pubblicato l’avviso pubblico per la valutazione dell’impatto ambientale del lotto 1, ovvero il tratto tra il Prino e la Statale 28. Si tratta dell’atto amministrativo propedeutico alla convocazione dei servizi per l’approvazione del progetto.
Imperia: Aurelia Bis, cosa prevede il lotto 1
Il lotto 1, di circa 10 km, è suddiviso in 5 tratti. L’intero tracciato parte da Ovest collegandosi all’esistente Statale “Aurelia” in prossimità della foce del Torrente Prino e, aggirando a nord l’abitato imperiese, termina in corrispondenza del torrente Impero, collegandosi alla Statale 28 “Col di Nava” in prossimità del KM 138.
- Tratto 1 (L=690 m circa): dalla foce del Torrente Prino fino alla connessione con il casello “Imperia Ovest” dell’Autostrada A10 “dei Fiori”;
- Tratto 2 (L=690 m circa): si estende a partire dal tratto precedente fino al Torrente Caramagna;
- Tratto 3 (L=1120 m circa): ha origine dal Torrente Caramagna fino alla località Artallo;
- Tratto 4 (L=800 m circa): si estende dal tratto precedente e termina in prossimità della località Baitè;
- Tratto 5 (L=2280 m circa): ha origine dalla località Baitè e termina in corrispondenza della viabilità esistente S.S. 28 “del Colle di Nava” in sinistra orografica del Torrente Impero a tergo del concentrico cittadino.
Lungo il tracciato è prevista la realizzazione di 3 viadotti (Prino, Caramagna e Impero), per una lunghezza complessiva di circa 460 metri, oltre a 4 gallerie naturali (Monte Calvario, Costa Murata, Meriello e Bardellini) per uno sviluppo complessivo di circa 3,62 km.
È prevista la realizzazione di otto nuove rotatorie per la riconnessione della variante alla rete stradale esistente:
- Rotatoria Aurelia
- Rotatoria Prino
- Rotatoria Imperia Ovest
- Rotatoria Caramagna
- Rotatoria Artallo
- Rotatoria Baitè
- Rotatoria Impero
- Rotatoria Col di Nava
Nella relazione paesaggistica del lotto 1 sono contenute alcune foto simulazioni, realizzate “con lo scopo di individuare le possibili modificazioni indotte nel contesto territoriale dal progetto“.
Le quattro fotosimulazioni riguardano i ponti sul Torrente Prino e Torrente Impero, il viadotto di Caramagna e la rotatoria, con galleria, in via Artallo.
“Per quanto riguarda gli impatti sul paesaggio – si legge nella relazione – l’intrusione visiva rappresenta l’effetto più significativo. Il livello ed il grado di impatto sono certamente condizionati dalle caratteristiche tipologiche del progetto e dal contesto in cui esso si inserisce.
Come emerso dall’analisi della percezione visiva, le caratteristiche morfologiche intrinseche del territorio condizionano fortemente il bacino di visualità, costituendo un’occlusione visiva oppure, in presenza di luoghi di fruizione pubblica, determinando un ampliamento del bacino di visualità. Difatti l’infrastruttura è visibile in maniera più ampia e diretta in corrispondenza di alcune delle opere maggiori come per alcuni i tratti in viadotto o in corrispondenza della sommità dei rilievi collinari, per la presenza di punti e luoghi di osservazione, in cui il bacino di visualità è più esteso.
[…] Si evidenzia come il sistema delle componenti e delle relazioni materiali e immateriali sottese tra queste che nell’insieme strutturano il paesaggio così come lo percepiamo oggi, non siano significativamente interferite dalla presenza delle opere e dal sistema della cantierizzazione nella fase costruttiva e nella sua dimensione fisica. Diversamente nella dimensione fisica dell’opera così come si offre all’esercizio, si rilevano potenziali criticità a carico del paesaggio percepito per la presenza patente degli interventi, quali i viadotti di attraversamento dei corsi d’acqua, nel quadro delle visuali colte dai luoghi che godono di bacini visuali più ampi”.