“Credo che l’arte debba far uscire l’anima dell’artista, interpretando la realtà anziché copiarla. Da bambina non amavo molto parlare, ma comunicavo attraverso i colori e i disegni. Con il tempo, ho cominciato a unire ai disegni anche le parole, scrivendo pensieri poetici“. Queste le parole della pittrice imperiese Florkatia Libois che, attraverso l’intervista ci guida attraverso il suo straordinario viaggio artistico, condividendo con noi le sue ispirazioni, le sue esperienze e la sua visione del mondo attraverso la lente della sua arte.
Per ammirare le sue opere da vicino, sarà possibile visitare la mostra che avrà luogo dal 3 agosto al 31 agosto alla galleria Artists’ Corner di via Aurelia 60 a San Lorenzo al Mare. L’inaugurazione della mostra è in programma alle ore 18 (dopodichè, la mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 20 alle 23, per info 375.852.4278, artistscorner60@gmail.com). Un’opportunità unica per scoprire il mondo interiore di un’artista che ha fatto della diversità e dell’espressione autentica il cuore pulsante della sua produzione.
Nata a Imperia il 26 aprile 1952, Florkatia Libois ha costruito la sua formazione artistica presso il Liceo Artistico Statale di Cuneo, dopo essersi diplomata all’Istituto Magistrale di Imperia. La sua carriera è costellata di esposizioni personali e collettive, che hanno portato le sue opere in gallerie e musei sia in Italia che all’estero, tra cui la prestigiosa Collezione d’Arte Contemporanea Sciortino presso il Museo di Monreale a Palermo.
Le opere di Florkatia non sono solo presenti in numerose pubblicazioni e cataloghi d’arte, ma hanno anche ricevuto l’attenzione e l’apprezzamento di critici illustri come Paolo Levi, Vittorio Sgarbi, e molti altri.
Imperia: un viaggio nell’arte di Florkatia Libois
Quando si è appassionata all’arte?
“Mi sono avvicinata all’arte quando ero molto piccola. Ricordo che abitavamo nella mansarda di via Garessio e mio padre aveva appena ridipinto i muri di bianco. Io disegnai una barca a vela su uno di essi. Mia madre era arrabbiatissima, ma mio padre, al ritorno dal lavoro, disse che gli piaceva. Da quel momento ho iniziato a sentire uno stimolo in più per disegnare. Da bambina non amavo molto parlare, ma comunicavo attraverso i colori e i disegni. Con il tempo, ho cominciato a unire ai disegni anche le parole, scrivendo pensieri poetici“.
Come si è formata la sua educazione artistica?
I miei insegnanti nelle scuole elementari e medie mi incoraggiavano a seguire la via dell’arte, così mi iscrissi al liceo artistico di Savona. Tuttavia, non andò molto bene e mi trasferii all‘istituto magistrale di Imperia, dove incontrai un professore di filosofia, Don Gustavo del Santo, che mi cambiò la vita. Nonostante frequentassi l’istituto magistrale, continuavo a prepararmi per il liceo artistico e alla fine superai l’esame al liceo artistico di Cuneo. Dopo aver preso l’abilitazione, insegnai alle scuole medie per molti anni, continuando sempre a coltivare la mia arte”.
Il suo stile artistico è cambiato nel corso del tempo? Come lo descriverebbe?
“Sì, inizialmente il mio stile era più classico, ma col tempo è emersa la mia vera personalità. Mi definisco un’espressionista perché credo che l’arte debba far uscire l’anima dell’artista, interpretando la realtà anziché copiarla. Questo mi ha portato a sviluppare uno stile unico e personale”.
Perché è stata definita l’artista della diversità, dell’umiltà e della sofferenza?
“Molti dei miei lavori esprimono il dolore. Ad esempio, ho creato opere come “Uomini nel dolore”, “San Sebastiano Martire di ieri Martire di oggi” e “Siamo tutti prigionieri”. Anche se ci troviamo da soli in spiaggia possiamo prigionieri dei nostri pensieri, ricordi e inibizioni. Tuttavia, oltre al filone del dolore, c’è anche un aspetto giocoso nel mio lavoro, influenzato dagli espressionisti francesi. Dipingo i paesaggi con i colori del mio cuore, interpretandoli secondo le mie emozioni”.
Un altro tema a cui è particolarmente legata è l’inquinamento?
“Sì, le conseguenze delle attività umane sul mondo mi preoccupano parecchio. Sono consapevole che non si può cambiare tutto subito, ma è necessario iniziare. Alcuni dei miei quadri sono dedicati proprio a questo tema, come “Il grido di dolore del Pellicano nella marea nera della morte voluta dall’egoismo e dall’avidità dell’uomo”. In questa opera, la luna sembra piangere, illuminando come può la scena del crimine, ultimo atto di speranza”.
Ha esposto i suoi quadri in tantissime mostre in tantissimi luoghi. Quali sono quelle che ricorda di più?
“Ho esposto in molte città d’Italia e anche in Venezuela e Uruguay, facendo delle mini personali con un’associazione chiamata Arte Struttura del Friuli. Tre anni fa ho fatto una mostra alla Galleria Sartori di Mantova. All’inizio della mia carriera, tra i 23 e i 25 anni, ho fatto delle personali a San Bartolomeo al Mare e ad Arma di Taggia. Poi ho dovuto rallentare l’attività artistica per problemi personali, ma quando li ho risolti, sono stata felicissima di poter riprendere”.
Quali sono state le sue soddisfazioni più grandi? Ha ricevuto qualche menzione o premio?
“Sono molto contenta di essere entrata nella collezione delle Grafiche Sgarbi. Ho partecipato a diverse mostre curate da Vittorio Sgarbi, sia collettive che su testi curati da lui, come “Porto Franco: le opere sdoganate da Sgarbi”. Ho delle quotazioni fatte da Angelo Crespi, presidente della Pinacoteca di Brera. Il mio curriculum artistico è abbastanza nutrito.
La sua attività artistica non si limita solo alla pittura. Ci sono altre attività che ama svolgere?
“Mi piace molto la ceramica e dipingere con gli smalti. Amo anche interpretare e trasformare vecchi oggetti che trovo sul mio percorso. Ad esempio, mi sono fatta dare da mio marito due serbatoi di trattori per crearne qualcosa di nuovo. A San Lorenzo al Mare esporrò una scultura fatta di pezzi interessanti. Mi piace trasformare le cose che trovo durante i miei viaggi“.
Parliamo della mostra a San Lorenzo al Mare. Cosa ci dobbiamo aspettare?
“Per il mese di agosto, la mostra all’Artistic Corner di via Aurelia a San Lorenzo al Mare presenterà alcuni lavori impegnati ma soprattutto lavori di fantasia, paesaggi e anche qualche astratto. Spero che la mostra vada bene, il posto molto bello, piccolo ma prezioso“.