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7 Agosto 2024 09:23

Imperia: il disperato appello di una famiglia tunisina, residente da 20 anni. “Da un anno cerchiamo invano una casa in affitto, viviamo con le valigie fatte. Questa non è vita per i nostri figli”

Da un anno a questa parte, una famiglia tunisina residente a Imperia da 20 anni, vive una situazione di grande precarietà e incertezza. Costretta a lasciare l’appartamento in cui abita regolarmente da 7 anni, poichè i proprietari hanno bisogno dell’immobile per motivi personali, nonostante gli sforzi e le ricerche incessanti, la famiglia non riesce a trovare un’altra casa in affitto. “Viviamo con le valigie sempre pronte, come se fossimo pronti a partire da un momento all’altro. Questa non è vita per i nostri figli” racconta con voce carica di frustrazione e dolore la mamma.

Per questo, la donna ha deciso di lanciare un appello tramite una lettera aperta indirizzata al Sindaco di Imperia Claudio Scajola e alla cittadinanza intera, nella speranza di trovare la disponibilità di un appartamento in affitto per poter continuare a vivere nella città che ormai è la loro casa, lavorare e far studiare i suoi figli.

Siamo a Imperia da 20 anni, abbiamo 3 figli, il più piccolo di 10 anni e il più grande di 18, che ha già la cittadinanza italiana, e poi ci hanno raggiunti mio fratello e mia sorella.

Dal 2017 abitiamo nella stessa casa, ci siamo sempre trovati bene, sempre pagato regolarmente e abbiamo un buon rapporto con i proprietari. Purtroppo sono molto anziani e l’anno scorso ci hanno spiegato che purtroppo per loro esigenze personali hanno bisogno della casa, avvisandoci che non avrebbero rinnovato il contratto.

Per un anno intero abbiamo girato tutte le agenzie di Imperia per cercare una casa che potesse essere adatta a ospitare 7 persone, in qualunque zona della città o delle frazioni. La risposta è sempre stata la stessa: non c’è niente disponibile. Alcuni ci hanno fatto capire, nemmeno troppo tra le righe, che il problema è che in tanti non si fidano ad affittare a persone straniere. Comprendiamo le diffidenze, però siamo persone serie, abbiamo sempre lavorato, mio marito fa il muratore, io ho sempre fatto la badante o la donna delle pulizie. Abbiamo tutto documentato.

Servizi sociali e Arte Imperia purtroppo non hanno modo di aiutarci, ci hanno dato disponibilità per depositi cauzionali in caso trovassimo una casa in affitto.

A giugno è scaduto il contratto e ora viviamo nella costante preoccupazione che vengano gli agenti di polizia a farci uscire, quindi abbiamo tutte le nostre cose nelle valigie. Ma questa è vita?

Come faccio con tre figli, in particolare il più piccolo che soffre d’asma? Non possiamo andare a dormire in macchina.

Sono disperata. Dopo tanti anni di impegno, sacrifici, studio e lavoro ora siamo invisibili. Sono venuta qui che non sapevo nemmeno l’italiano, mi sono rimboccata le maniche e per vent’anni non mi sono mai fermata. A settembre dovremmo ricevere finalmente la cittadinanza italiana. I nostri figli sono nati e cresciuti qua, sono italiani, non li vorrei portare via di qui, hanno gli amici, la scuola, i progetti futuri.

Noi stranieri facciamo parte della società, della comunità, ne siamo parte integrante. Eppure nessuno ascolta la nostra voce, non sappiamo a chi rivolgerci. Per questo, come ultima possibilità, ho deciso di scrivere questa lettera e renderla pubblica, per lanciare un appello al Sindaco di Imperia e alla cittadinanza: non chiediamo nessun regalo, solo un’abitazione da affittare. È un diritto per i nostri figli avere una vita normale, loro non hanno colpa di niente. Vorrei per loro un buon futuro”.

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