22 Novembre 2024 22:43

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22 Novembre 2024 22:43

Tenta il furto in abitazione e aggredisce una 75enne: nei guai un 23enne, arrestato dai Carabinieri nel savonese

Decisamente una brutta sorpresa quella che aspettava al risveglio una settantacinquenne di Millesimo lo scorso 16 luglio, quando si è ritrovata davanti un giovane intento a frugare nella sua abitazione. Dopo che la donna ha cominciato a gridare aiuto a gran voce, il malvivente ha deciso di aggravare la sua posizione trasformandosi in aspirante rapinatore, tappando la bocca della proprietaria di casa nel tentativo di far cessare le sue urla e, poi, spingendola a terra con violenza per continuare il reato dove aveva interrotto.

La brutta caduta, per fortuna, ha avuto come effetto solo contusioni ed ematomi giudicati guaribili al dall’Ospedale San Paolo di Savona in quindici giorni, ma la gravità dell’aggressione si sarebbe potuta trasformare in qualcosa di ancor più serio se, nel frattempo, il figlio della vittima non fosse rientrato in casa, causando la fuga dell’intruso prima che riuscisse a rubare alcunché.

I Carabinieri della Stazione di Millesimo, avvertiti subito dopo, si sono messi sulle tracce del giovane malvivente fin dai primi momenti, seguendo la pista tracciata degli elementi raccolti all’interno della villetta monofamiliare dove si è svolta la tentata rapina. Le ricerche si sono interrotte solo pochi giorni dopo, quando tre militari della caserma di Millesimo, liberi dal servizio, hanno notato all’interno di un negozio alimentare un giovane che somigliava in maniera sorprendente alla persona sospettata, di cui già avevano un’immagine. A quel punto i carabinieri, nonostante si trovassero assieme alle rispettive compagne, non hanno esitato a far scattare i controlli, e a poco è valso il tentativo di dissimulare le proprie fattezze posto in essere dal ragazzo con il taglio della barba e la rasatura dei capelli.

Il ventitreenne romeno, residente in provincia di Roma, ha ammesso le sue responsabilità dopo aver inizialmente cercato di negare l’accaduto, e dopo essere stato riconosciuto con assoluta certezza dalla vittima e dal figlio.

Nonostante il tempo trascorso fra i fatti e il fermo dell’indagato, avvenuto la sera del 18 luglio, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona ha concordato con i militari operanti che, in considerazione della gravità dell’accaduto, ricorressero i presupposti per il fermo d’indiziato di delitto e la traduzione del giovane presso il carcere di Marassi, dove attenderà la prima udienza del procedimento instaurato a suo carico.

Il procedimento è nella fase preliminare, tutti i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagato, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria.

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