“Il mio lavoro è molto creativo e divertente perché non si fa mai due volte la stessa cosa“. Queste le parole di Bruno Bozzetto, padre dell’ animazione italiana, ospite, lo scorso mercoledì , in via Antica dell’Ospizio, per la rassegna “Un Libro Aperto – Storie, parole, pagine” in compagnia di Simone Tempia, per presentare il libro “Il signor Bozzetto – Una vita animata”, edito da Rizzoli Lizard, affiancati da Roberto Gagnor, presentatore della serata. La rassegna è organizzata dall’Associazione Settecinque in collaborazione con il Comune e la Libreria Ragazzi di Imperia.
Le collaborazioni con Piero Angela e Enzo Jannacci, gli incontri con Mina e Matt Groening, il successo del Signor Rossi e quella notte degli Oscar in compagnia di Kim Basinger e un pirata… Con la complicità di Tempia, Bozzetto ha ripercorso le sue esperienze di creativo e regista – dai filmini adolescenziali sulle formiche del giardino di casa alla genesi di West and Soda e Vip, da Allegro non troppo fino a oggi -, intrecciandole ai momenti più formativi, divertenti e toccanti della sua vita, come quella volta che la stampa lo definì “meglio della Loren” o il giorno in cui ha scelto una pecora per amica.
Innumerevoli le opere realizzate per il cinema (West and Soda, Vip – Mio fratello superuomo, Allegro non troppo) che per la televisione (Carosello, Quark). Oltre a una candidatura agli Oscar, riceve premi e riconoscimenti nel corso degli anni al Torino Film Festival, Lucca Comics, il Premio De Sica e una Laurea Honoris Causa. La sua ultima opera, “Sapiens?”, vincerà come miglior cortometraggio al Cartoons on the Bay.
Quali sono i punti salienti di questa carriera che le piace ricordare di più?
“È stata molto diversa anche come tipo di argomenti trattati e di professioni, perché si passa dal fumetto all’animazione per bambini, all’animazione per adulti, al cortometraggio, al lungometraggio, al film divulgativo, alla pubblicità. Questo è bello perché ha permesso di fare tante esperienze e tanti tentativi anche in settori nuovi. Devo dire che il mio lavoro è molto creativo e divertente perché non si fa mai due volte la stessa cosa“.
Nella sua ultima animazione “Sapiens?”, in 20 minuti rappresenta diversi aspetti dell’anima umana. Quale sarebbe una soluzione?
“La soluzione è difficile perché dipende dall’uomo e soprattutto dal suo comportamento. Ora, è chiaro che parlare di un uomo o di alcuni uomini è una cosa, parlare dell’umanità è un’altra, e parlare di 8 miliardi di persone è più difficile anche perché si vedono gli errori che commettono e tutte le assurdità di cui siamo testimoni tutti i giorni, prima di tutto la guerra che continua a esserci. In questo film mi interessava mettere a fuoco il rapporto dell’uomo con la natura e in particolare dell’uomo con gli animali. Credo che mai come in questo periodo si possa capire cosa sta facendo l’uomo: siamo a 80 miliardi di animali uccisi ogni anno solo per il piacere di un gusto in bocca. È una cosa piuttosto terribile. Mi interessava mettere in luce questo argomento e far riflettere la gente sul fatto che noi siamo animali prima di tutto e che gli animali sono esseri senzienti come noi. Mi chiedo perché questa supremazia dell’uomo debba essere così assoluta e non tenga conto della sensibilità di questi esseri che sono in fin dei conti come noi. Spero col film di essere riuscito a toccare l’argomento e a far riflettere un po’ la gente“.