“Non siamo nell’era del fascismo. Si vergogni”. Queste le parole del consigliere del Partito Democratico Ivan Bracco in reazione alla decisione del presidente del consiglio comunale Simone Vassallo di togliergli la parola durante il suo intervento in aula. Il motivo? L’uscita fuori tema, secondo il presidente, da parte del consigliere di minoranza rispetto alla pratica in oggetto, che riguardava la partecipazione al nuovo statuto degli Istituti Tecnologici Superiori.
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“Ci vuole trasparenza – ha dichiarato il consigliere Bracco durante il suo intervento – si parla di denaro pubblico. Lo so che ormai questo governo, di cui fate parte, sta cercando di depotenziare la corte dei conti, avete tolto il reato di abuso di ufficio, state depenalizzando tutto. Tutto fa brodo. I sindaci devono avere la firma senza aver nessun problema”.
A quel punto è intervenuto il presidente del consiglio comunale Vassallo: “Mi scusi consigliere Bracco, deve parlare dell’argomento, non delle sue opinioni politiche”.
Bracco: “Presidente, forse lei è abituato a un altro periodo storico, non siamo in quel periodo”.
Vassallo: “Lei deve parlare dell’oggetto in questione come prevede il regolamento all’articolo 22. Sono illazioni sue personali, il mio mestiere è far rispettare il regolamento del consiglio”.
Bracco: “Tutte le volte così, non mi taccio. Siamo in democrazia”.
Vassallo: “Basta, levate la parola. Siamo in democrazia ma lei deve parlare dell’oggetto in questione”.
Bracco: “Non siamo nell’era del fascismo. Si vergogni”.