“Noi non siamo contro l’Aurelia Bis, chiediamo che il progetto venga fatto in maniera diversa, ma non siamo mai stati ascoltati”. Queste le parole di Alessandro Barla, Presidente del Comitato Aurelia Bis Garbella Prino, a seguito della notizia di alcuni giorni fa relativa alla pubblicazione dell’avviso pubblico per la valutazione dell’impatto ambientale del lotto 1 dell’Aurelia Bis, ovvero il tratto tra il Prino e la Statale 28, l’atto amministrativo propedeutico alla convocazione della Conferenza dei Servizi per l’approvazione del progetto (qui i dettagli).
Alessandro Barla, Presidente del Comitato Aurelia Bis Garbella Prino
“Abbiamo accolto la notizia non con tutta questa sorpresa, come uno si potrebbe immaginare. Praticamente il progetto riprende quello che avevamo già ottenuto in modo informale dal Comune e dall’ANAS in bianco e nero. Oggi lo vediamo a colori con tutti i dettagli, centinaia di documenti, di sezioni e tutti gli elementi descrittivi di dettaglio.
Non ci sorprende. Quando uno pensa a un Comitato pensa sempre a un gruppo di persone contrarie che dicono sempre di no tout court. In realtà noi abbiamo sempre cercato, nelle maniere moderate, in maniera anche apolitica di portare avanti le nostre istanze.
Non abbiamo avuto udienza, però noi avremo adesso finalmente le sedi per poter rappresentare le nostre istanze, che non sono istanze campate in aria, io credo, sono anche piuttosto oggettive, non soggettive.
Non si parla di mi piace o non mi piace, noi guardiamo i documenti e li stiamo già analizzando nel dettaglio.
Qual è il progetto? Il progetto era già stato bocciato dalla Sovrintendenza perché praticamente presentava un viadotto in quota per poi passare in via diagonale sul torrente Prino e andare dalla parte opposta finalmente per raccordarsi sulla rotatoria dello svincolo autostradale.
Anas ha sostituito questo viadotto e ha recuperato praticamente via Ballestra. Via Ballestra è una via che negli anni ha sempre dimostrato la sua debolezza come arteria secondaria perché è oggetto di allagamento, è oggetto di un punto di raccolta delle acque, non ci sono alternative.
Il fatto è che via Ballestra, come indicano anche i documenti, è una via che si trova al fondo di un versante, dove però si trova come muro d’argine che rappresenta a tutti gli effetti una diga.
Quindi un’opera strategica come la Statale 1 verrebbe praticamente a essere condizionata dall’efficienza di pompe di sollevamento e quant’altro e quindi a rischio di poter essere oggetto di allagamento.
Se si allarga via Ballestra non succede niente, come è già successo, protezione civile, macchine che magari restano bloccate dall’acqua non è un problema, ma per una statale no. Questo è il problema più grave sostanzialmente.
Noi lo rappresenteremo in tutte le sedi. Chi della Regione dovrà valutare questa opera, come prima cosa valuterà questi aspetti collegati alla sicurezza.
Esistono anche delle norme europee che dicono che tutte queste opere devono avere un carattere di resilienza, cioè rispondere al cosiddetto DNSH, do not significant harm. Questo è quello che deve rispondere a una norma.
Poi ci sono tutti altri aspetti, aspetto paesaggistico, la Sovrintendenza l’aveva bloccata perché il viadotto era impattante, adesso ci troveremo praticamente una collina alta, più di 6 metri, una rotatoria al Prino.
Ci sono aspetti viabilistici, finalmente li vediamo perché adesso abbiamo le livellette e le quote: abbiamo una rotatoria dove verranno demoliti questi palazzi che possiamo vedere qua davanti, questi palazzi verranno demoliti, verrà rimossa questa casa, al fondo verranno espropriati altre case, altri avranno dei danni piuttosto significativi, per arrivare a cosa?
Per arrivare ad avere una strada che parte di qua con una rotatoria molto importante, scende giù con una pendenza quasi del 9%, prosegue dritta, risale nuovamente con una pendenza dell’8% per raccordarsi a questa famosa rotatoria collina, in una zona pianeggiante, perché quella zona era una zona golenale, quindi pianeggiante, e poi scavalcare il torrente Prino con un ponte tipo quello di Piani e finalmente di nuovo scendere per accordarsi alla rotatoria dello svincolo autostradale, quindi praticamente un saliscendi.
Tutto questo ovviamente lo rappresenteremo, io speravo onestamente di rappresentarlo già più volte, con questa amministrazione, ma non c’è stata questa possibilità.
Noi non siamo contro, chiediamo che il progetto venga fatto in maniera diversa e speriamo che si prosegua nell’iter procedurale.
Cerchiamo anche di portare delle soluzioni. Una soluzione c’è, tecnicamente e legalmente.
Il nuovo testo unico dei lavori pubblici all’articolo 120 al comma 1, per evitare varianti farlocche come spesso succede, finalmente il legislatore si è portato avanti e ha detto cerchiamo di evitarle, facciamo una cosa significativa, e dice: ‘se le modifiche a prescindere dal loro valore monetario non sono state previste in clausole chiare precise e inequivocabili nei documenti di gara è fattibile una variante‘.
Quindi cosa significa? C’è una soluzione A, ci sono tutti gli elementi perché in sede di via si possa dire ad ANAS: valuta una soluzione B, mettila nei documenti di gara.
Il nuovo soggetto che farà la nuova progettazione, che proseguirà la progettazione definitiva o se andrà alla progettazione esecutiva metterà in mano anche una soluzione B.
La soluzione B è molto semplice praticamente l’incrocio che c’è da dopo il campo sportivo, un incrocio anche molto pericoloso dove ci sono stati tanti incidenti, si trasforma in una rotatoria. La strada proseguirà e sarà aperta per chi vuole entrare nella città d’Imperia o chi vuole proseguire per quel breve tratto di via Littardi e finalmente raccordarsi alla rotatoria di Imperia Ovest e alla nuova Aurelia Bis.
Quindi risparmiando dei soldi, di fronte a un’opera che è piena di scavi, di materiale che deve essere rimosso, quindi smaltito, un’opera che si può risparmiare recuperando parecchi milioni di euro, evitando espropri. Può essere un’opera che vada a devastare in maniera definitiva un tratto molto tranquillo. I documenti parlano addirittura di un flusso veicolare di 64 veicoli all’ora.
Questa è una zona tranquilla, è una zona turistico-ricettiva, il piano regolatore, le macchiette gialle che vediamo nel regolatore sono relative alla zona TN1 gialla, quindi turistico-ricettiva, una delle poche, se Imperia vuole rimanere turistico-ricettiva. Perché rovinare un’area di questo genere?