2 Agosto 2024 16:20

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2 Agosto 2024 16:20

Imperia: peschereccio “Guerriero” affonda all’imboccatura del porto di Oneglia. La lettera della famiglia: “Un durissimo colpo per noi, grazie a chi ci è stato vicino”

“Siamo ancora provati dal grave incidente che ci ha colpiti recentemente”. Inizia così la lettera aperta firmata dalla famiglia Rossetti, proprietaria del peschereccioGuerriero” che, la notte tra il 23 e il 24 luglio, è affondato all’imboccatura del porto di Oneglia.

Imperia: peschereccio “Guerriero” affonda all’imboccatura del porto di Oneglia. La lettera della famiglia

Com’è ormai noto, un problema al timone ha portato la nostra barca, il “Guerriero”, a finire contro gli scogli. Ringraziamo Dio per aver salvato le vite di chi era a bordo.

Scriviamo questa lettera perchè desideriamo esprimere con tutto il cuore la nostra gratitudine ad Angela, Ferdinando e Daniela del cantiere Dea Yacht (Ex Terrizzano) per la loro immensa disponibilità in ogni aspetto.

È grazie al loro cantiere, dotato di uno scivolo storico, che siamo riusciti a salvare la barca. Se non fosse stato per loro, nessun altro cantiere a Imperia avrebbe avuto un fondale abbastanza profondo per tirare a secco la barca e saremmo stati costretti a rivolgerci a Genova.

Desideriamo ringraziare anche Vincenzo, Mattia, Orazio, Raffaele e Armando per essersi messi in gioco fin da subito. Un sentito grazie va al signor Ghirardelli, a Cave Littardi di San Lorenzo al Mare per la loro grande disponibilità e alla Capitaneria di Porto di Imperia.

Ringraziamo inoltre gli avvocati Matta e Calamari per il loro supporto. Grazie di cuore ad Alessia Chizzoniti, la “ragazza con la tastiera”, e la mamma Alida per la preghiera incessante.

Abbiamo lavorato duramente e, fortunatamente, non ci sono stati riversamenti in mare.

Noi abbiamo perso tutto. Questa barca per noi è come un membro della famiglia da generazioni, porta il nome di un nostro caro. Grazie a lei e al lavoro che ci permetteva di fare, vivevano tre famiglie, sia economicamente che affettivamente. La barca potrà essere recuperata, ma con gravi costi e ci vorranno parecchi mesi di fermo. Per tutti noi è un duro colpo, ma ci teniamo a ringraziare chi ci è stato vicino”.

La famiglia Rossetti

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