“Siamo ancora provati dal grave incidente che ci ha colpiti recentemente”. Inizia così la lettera aperta firmata dalla famiglia Rossetti, proprietaria del peschereccio “Guerriero” che, la notte tra il 23 e il 24 luglio, è affondato all’imboccatura del porto di Oneglia.
Imperia: peschereccio “Guerriero” affonda all’imboccatura del porto di Oneglia. La lettera della famiglia
“Com’è ormai noto, un problema al timone ha portato la nostra barca, il “Guerriero”, a finire contro gli scogli. Ringraziamo Dio per aver salvato le vite di chi era a bordo.
Scriviamo questa lettera perchè desideriamo esprimere con tutto il cuore la nostra gratitudine ad Angela, Ferdinando e Daniela del cantiere Dea Yacht (Ex Terrizzano) per la loro immensa disponibilità in ogni aspetto.
È grazie al loro cantiere, dotato di uno scivolo storico, che siamo riusciti a salvare la barca. Se non fosse stato per loro, nessun altro cantiere a Imperia avrebbe avuto un fondale abbastanza profondo per tirare a secco la barca e saremmo stati costretti a rivolgerci a Genova.
Desideriamo ringraziare anche Vincenzo, Mattia, Orazio, Raffaele e Armando per essersi messi in gioco fin da subito. Un sentito grazie va al signor Ghirardelli, a Cave Littardi di San Lorenzo al Mare per la loro grande disponibilità e alla Capitaneria di Porto di Imperia.
Ringraziamo inoltre gli avvocati Matta e Calamari per il loro supporto. Grazie di cuore ad Alessia Chizzoniti, la “ragazza con la tastiera”, e la mamma Alida per la preghiera incessante.
Abbiamo lavorato duramente e, fortunatamente, non ci sono stati riversamenti in mare.
Noi abbiamo perso tutto. Questa barca per noi è come un membro della famiglia da generazioni, porta il nome di un nostro caro. Grazie a lei e al lavoro che ci permetteva di fare, vivevano tre famiglie, sia economicamente che affettivamente. La barca potrà essere recuperata, ma con gravi costi e ci vorranno parecchi mesi di fermo. Per tutti noi è un duro colpo, ma ci teniamo a ringraziare chi ci è stato vicino”.
La famiglia Rossetti