Gazebo informativo di Fratelli d’Italia questa mattina in via Scarincio a Imperia per informare la cittadinanza sulle quattro riforme proposte dal Governo Meloni, fisco, premierato, giustizia e autonomia differenziata. Presenti il Senatore Gianni Berrino, la deputata Augusta Montaruli, vice presidente della Commissione di Vigilanza Rai, e Paolo Strescino, dirigente regionale Enti Locali. Presente anche la consigliera regionale del Gruppo Misto, Silvia Mameli.
Imperia: riforme governo Meloni, le parole degli Onorevoli Berrino e Montaruli
Gianni Berrino
“Riteniamo necessarie le riforme perché come abbiamo detto in campagna elettorale il Paese ha bisogno di essere riformato e rinnovato per essere più competitivo. La riforma del fisco e della giustizia, il premierato e l’autonomia differenziata erano nel nostro programma elettorale e rispondono alle esigenze che avevamo rilevato. Ci dispiace che prevalga la critica senza ben conoscere quello che vogliamo dire. E’ successo ancora questa settimana, in Senato, dove ho fatto una dichiarazione di voto sulla riforma della Giustizia, e ho ricevuto critiche vuote, senza dare l’impressione di sapere nemmeno cosa c’è scritto nelle riforme.
Noi riteniamo che attraverso il Fisco, la giustizia, che verrà interessata da varie riforme, non solo una, il premierato e l’autonomia differenziata l’Italia possa ripartire ed essere molto più competitiva per il mercato interno e per il mercato europeo“.
L’argomento giustizia tocca da vicino la Liguria. Toti in conferenza stampa, dopo la revoca dei domiciliari, ha chiesto a gran voce l’intervento del Parlamento in tema di custodia cautelare.
“Da decenni si parla della custodia cautelare, dal passaggio tra la Prima e la Seconda Repubblica, passi avanti non ne sono stati fatti. Rimane un nodo di discussione notevole, un’anomalia quasi tutta italiana soprattutto per quanto riguarda la politica.
L’altro grande argomento, oggetto della conferenza stampa dell’ex Presidente Toti, è stato quello dei finanziamenti. Finanziamento pubblico o privato, noi che facciamo politica dobbiamo sapere le risorse su cui possiamo contare e come introitarle senza che passino come tangenti o per altri reati. Prima di Toti non si era mai riflettutto su questo aspetto perché nessuno era mai stato indagato per finanziamenti ricevuti, a suo dire, in maniera legale e registrata. Vedremo come andrà il processo, ma i finanziamenti credo siano uno di quegli argomenti che riguardi tutti e su cui sarebbe utile trovare una uniformità di giudizio“.
Augusta Montaruli
“Fisco, premierato, giustizia, autonomia. Sono queste le quattro riforme che il Governo Meloni ha messo in campo e che sono al vaglio del Parlamento. E’ una parte del programma del centrodestra che si sta a poco a poco attuando. L’iniziativa di oggi a Imperia, in Liguria, si inserisce in una iniziativa nazionale lanciata l’altro ieri a Ostia dal nostro dipartimento organizzazione e continuerà in tutte le spiagge italiane sino alla fine dell’estate”.
Perché ritenete necessarie queste riforme?
“Riteniamo queste riforme necessarie perché rappresentano quello di cui l’Italia aveva bisogno e che non era mai stato attuato. Non c’era mai stata una compagine politiche che avesse il coraggio e la forza di poterle realizzare. Quella dell’autonomia è una riforma che in realtà era iniziata con il centrosinistra con la modifica costituzionale, ma che non era mai stata attuata con le leggi ordinarie. Noi andiamo a completare quello di cui l’Italia ha assolutamente bisogno.
Della giustizia non devo dire quanto ci sia bisogno di riequilibrarla. La riforma del fisco è un aiuto concreto a famiglie e imprese che abbiamo già aiutato con le primissime leggi di bilancio. Lo dimostrano i dati Istat che confermano come siano aumentati sia i salari degli italiani sia i posti di lavoro, anche sotto il profilo dell’occupazione femminile.
La madre di tutte le riforme è il premierato. E’ una riforma isituzionale, ma la prima riforma economica. Perché un Paese politicamente stabile è un Paese politicamente e economicamente forte, capace di attrarre investimenti anche dall’estero. Che è quello che è mancato in passato, dove siamo stati abitutati a Governi che non duravano e a continui cambi di poltrone che non erano negli interessi degli italiani”.
Lei è vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai. In queste ultime settimane tengono banco le nomine del cda. Troverete un accordo con la Lega in maggioranza?
“La prima preoccupazione di chi è in commissione vigilanza è l’espulsione dei giornalisti italiani dal Venezuela. Cosa assolutamente grave, una vera lesione di liberà di informazione nei confronti di due professionisti. In Italia si parla tanto di una polemica che ha scatenato la sinistra, contro il nostro Paese, andando a dire in contesti internazionali che in Italia ci sarebbe un rischio per la libertà di stampa. Non n’è nessun rischio e la dimostrazione sta nel fatto che questa polemica è sollevata da coloro che in queste ore stanno assolutamente muti sulla censura reale avuta dai giornalisti italiani da un regime post comunista come quello che c’è in Venezuela.
Questa è la nostra principale preoccupazione, poi c’è la Governance. Una Governance che deriva da una disciplina del 2015 voluta dalla stessa sinistra e che la sinistra non ha mai cambiato. Oggi si tratta di fare quello che è sempre stato fatto e che è previsto dalla legge, ovvero la modifica dei nomi che siedono nel cda. E’ tutto nella previsione delle leggi. Le nomine Rai sono previste, non sono state ancora calendarizzate perché necessitano della concomitanza di Camera e Senato. In questo momento stiamo dando la priorità alla conversione dei provvedimenti necessari per il bene dei cittadini entro il mese di agosto”.