“Il momento in cui la tua vita cambia non è quando ti succede qualcosa di meraviglioso bensì quando hai la consapevolezza che qualcosa di meraviglioso sta succedendo“. Queste le parole di Gianluca Gotto, ospite ieri sera sul Molo delle Tartarughe a Diano Marina, nell’ambito della rassegna culturale “Due Parole in Riva al Mare”, davanti a più di 500 persone.
Intervistato dalla giornalista Gaia Ammirati, lo scrittore ha presentato “Quando inizia la felicità”, un libro di domande che spinge il lettore a cercare le risposte dentro di sé, al di lá dei condizionamenti esterni e del dualismo giusto-sbagliato.
“Arriva sempre tutto quando sei pronto ad accoglierlo, quando hai un atteggiamento di apertura – ha detto Gotto. Così spiega come mai le persone hanno così spesso la sensazione che il suo libro sia arrivato al momento giusto, insieme alle domande che pone – Il momento in cui la tua vita cambia non è quando ti succede qualcosa di meraviglioso bensì quando hai la consapevolezza che qualcosa di meraviglioso sta succedendo”. Non si è parlato solo di felicità ma anche di buddismo, di condivisione, di tartarughe, di viaggi on the road e di alcuni tra gli elementi che hanno caratterizzato il percorso spirituale e letterario di uno degli scrittori più apprezzati del momento. Gotto ha salutato il pubblico con una riflessione “Le cose belle della vita non sono quelle facili, ma quelle semplici. Se potessi fare una domanda a me stesso ventenne forse sarebbe: le cose belle della vita, non sono forse quelle che prevedono tempo e pazienza?”.
L’incontro – organizzato dall’associazione Due Parole in riva al Mare nell’ambito dell’omonima rassegna e patrocinato dal Comune di Diano Marina e da Regione Liguria – é terminato con un affollato firmacopie.
“É davvero un onore per noi avere un ospite così illustre sul nostro palco, davanti a un pubblico tanto numeroso e attento – ha detto il Sindaco di Diano Marina, Cristiano Za Garibaldi – Oggi ciascuno di noi ha sicuramente trovato almeno una risposta alle domande che quotidianamente ci facciamo sulla felicità, e non solo”.
“Quella di oggi é stata una serata molto intensa – ha aggiunto Sabrina Messico, Assessore alla Cultura – Un dialogo aperto sul mondo, con tantissimi spunti di riflessione che centinaia di persone hanno portato a casa, insieme a uno dei libri più letti quest’estate, firmato da Gianluca Gotto, vero e proprio fenomeno editoriale degli ultimi anni”.
L’intervista a Gianluca Gotto
Da dove è nata l’esigenza di scrivere un libro di domande?
“Questa esigenza proprio dal fatto che al giorno d’oggi siamo tutti perennemente alla ricerca ossessiva di risposte. E allora che cosa facciamo? Tiriamo fuori il cellulare e non appena entriamo su un’app di social media, andiamo su internet, riceviamo tantissime risposte. E allora uno pensa: “Beh, con tutte queste risposte viviamo nell’era della massima chiarezza mentale.” No, viviamo nell’era della confusione. Tutti noi siamo confusi, persi, non sappiamo che direzione dare alla nostra vita. Perché? Perché le risposte giuste per noi sono quelle che si trovano dentro di noi. E quindi ho pensato: l’unico modo per scatenare nel lettore e nella lettrice è fare un libro di domande“.
Ecco, il buddismo hai detto più volte ti ha salvato la vita. Eh, perché? Quand’è che è successo? Se ci puoi dare un piccolo spunto.
“È successo quando mi sono ammalato, prima di una malattia nel corpo. Sono stato ricoverato a Bangkok e poi, uscendo dall’ospedale, mi sono ritrovato vittima di una depressione improvvisa e inspiegabile. In quel momento mi sono reso conto che per tutta la mia vita adulta avevo sempre ricercato la felicità e l’avevo trovata. È una ricerca importantissima che comunque consiglio a chiunque di fare, ma non basta. Quella è soltanto una delle due facce della medaglia del benessere. L’altra è la serenità, che non dipende da qualcosa che succede intorno a noi, non dipende tanto dall’azione che noi mettiamo nel mondo, ma è un lavoro che facciamo noi sulla nostra capacità di reagire a quello che ci succede intorno in una maniera sana e saggia. Il buddismo mi ha indicato il modo per farlo”.